PANNELLA METTE SOTTO ACCUSA OSCAR
Il leader referendario raccoglie le firme
(titolo in prima pagina)
PANNELLA: OSCAR E' FUORILEGGE
Per il leader dei Riformatori il Presidente della Repubblica "è politicamente irresponsabile e distrugge la Costituzione"
"Lancio una raccolta di firme per chiedere l'impeachment di Scalfaro".
(servizio a pagina 3 di Virman Cusenza)
Una firma per "processare" Scalfaro. Non pago di aver raccolto 12 milioni di autografi per i suoi venti referendum, Marco Pannella prepara il piatto forte. Giovedì il leader riformatore proporrà che la ricerca di impeachment per il capo dello Stato in Parlamento venga affiancata da una mobilitazione popolare: non è un petardo di Capodanno, come lo definisce Gerardo Bianco, ma la nuova campagna di Pannella contro quello che lui bolla come "il fuorilegge del Colle".
D - Che intenzioni ha Pannella?
R - "Il 4 gennaio, al secondo Congresso nazionale del movimento Club Pannella e riformatori, proporrò che contemporaneamente al deposito di 12 milioni di firme per i referendum, il movimento si mobiliti affinché l'atto d'accusa formale che depositeremo in Parlamento nei confronti di Scalfaro venga subito dopo suffragato da centinaia di migliaia, e se necessario, milioni di firme. Come per i tavoli referendari. Perché non si può transigere. Il fatto che Scalfaro sequestri le istituzioni al diritto, ne fa un fuorilegge consapevole che vuole affermare la propria legge per salvare la patria".
D - Non è un po' troppo per un semplice messaggio di fine anno?
R - "Qui non si tratta solo del messaggio di Scalfaro, che è degno forse di un presidente americano o francese, e sottolineo il forse. Sicuramente non è concepibile nell'assetto costituzionale italiano, in cui il Presidente eletto dal Parlamento con dei messaggi che, essendo pubblici, raggiungono così l'opinione pubblica. Scalfaro invece ha fatto il contrario, dunque le Camere si trovano nell'impossibilità tecnica di discutere quel messaggio. E' uno straripamento di poteri, un appello populista al popolo contro le regole e le istituzioni".
D - Ma scusi, 15 milioni di Italiani hanno capito che quello di Scalfaro era un appello alle regole.
R - "Guardi, il presidente della repubblica è politicamente irresponsabile ed è il governo ad avere la responsabilità delle sue manifestazioni politiche. Invece Scalfaro ha espresso valutazioni sul governo Dini che spettavano al Parlamento. Insomma, ancora una volta la Costituzione e il Parlamento sono proprio le due cose che Scalfaro mette sull'altare e distrugge".
D - E' per questo che lei suggerisce l'impeachment?
R - Sul piano politico speriamo che Scalfaro comprenda l'errore politico e si dimetta. E comunque dovrà rispondere di quel che ha fatto finora".
D - Scusi, non è stato proprio lei a fare una campagna per portare Scalfaro al Quirinale?
R - "Il problema è che fra noi, in passato, c'era solo il deputato Scalfaro a difendere la certezza delle regole e dello Stato di diritto. Dunque, noi oggi ripetiamo e diamo forza politica alle idee e alle manifestazioni di idee ufficiali proprio del deputato che abbiamo eletto al Quirinale. Non dimentichi che siamo stati i primi a chiedere l'impeachment anche per Cossiga".
D - Scalfaro come Cossiga?
R - "C'è una differenza importante. Cossiga ripeteva di essere costretto a violare le strette regole costituzionali perché erano macerie da cui liberale il Paese. Dava corpo al disagio di chi, dovendo garantire la Costituzione scritta, era costretto a violarla. Scalfaro invece dà valore, dignità e pretesa di diritto al sequestro del diritto costituzionale. Qui il problema è di interrompere la flagranza...".
D - E' così sicuro dell'appoggio del Polo?
R - "Questo non è un mio problema. Se si crede nel diritto, quando un cittadino ritiene che ci sia stato un tradimento riuscito della Costituzione, non ci si chiede con chi, si decide di farlo e basta".
D - Nel Polo c'è un tentativo che va in direzione opposta, con l'esplorazione di Berlusconi per le larghe intese".
R - "Per un governissimo, per un governicchio ci devono essere programmi obiettivi: noi chiediamo il presidenzialismo e il federalismo, il bipartitismo all'americana. Le larghe intese sono una molto generosa e una molto sincera illusione che tutti possiamo pagare molto cara. Meglio le elezioni subito".