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Conferenza Movimento club Pannella
Segreteria Rinascimento - 9 gennaio 1996
L'OPINIONE 9 GENNAIO 1996
GIORNALISTA E TAVOLINARO... PER PANNELLA

di Dimitri Buffa

Pannella mi fa bene al cuore. Mi fa credere che sia ancora possibile fare politica senza avere conati di vomito. Per questo ho messo in cima ai miei propositi quello di aiutarlo, relativamente, nel suo lavoro "tavolinante". Ho bisogno della "love bomb" dei Riformatori. Ultimamente il giornalismo mi ha provocato una grossa crisi esistenziale e la paura della disoccupazione prolungata, dopo la pessima esperienza editoriale da cui vengo fuori, mi deprime ancora di più. Anche per questo motivo ho deciso di curare la mia anima con la politica e questo solo con il Movimento dei Club Pannella poteva essere possibile. Pur con tutti i limiti miei, soprattutto, e loro, devo dire che fare il "tavolinaro" (nuova importantissima figura politica dell'Italia del prossimo millennio) potrebbe essere la salvezza per la mia anima e per la mia mente. Infatti, in tanta merda, c'é anche bisogno di credere a qualcosa di pulito, a qualcosa che non ricordi terribilmente il sottobosco democristiano, socialista e pidiessino della pri

ma Repubblica, ovvero la politica delle "larghe intese" della seconda. Chi se non Pannella può darmi questo? certo, sono pigro e questo mi impedirà di fare tavoli in zone che esulino il triangolo Largo Goldoni, Largo dei Lombardi, Piazza di Spagna, ma per un "apolitikon zoon" come me questo è già tanto. Comincerò dalla raccolta di firme per l'impeachment di Scalfaro, almeno all'utile (per il Paese) potrò unire il dilettevole per così dire. Sono contento quindi di regalare una piccola parte del mio tempo e delle mie scarse energie a Pannella, sarà sempre meglio che lavorare sottopagato e nevrotico per una delle tante consorterie politico editoriali che ormai mirano solo a fregare il prossimo, sia esso il lettore, sia il semplice giornalista. In attesa che Pannella abolisca l'Ordine dei giornalisti, infatti, quelli di cui sopra hanno pensato di abolire il giornalismo tout court. Negli ultimi due anni credo di aver visto il peggio del peggio della politica e del giornalismo in questa maledetta Seconda Repubblic

a: colleghi che hanno cambiato casacca e (almeno apparentemente) maniera di pensare da un mese all'altro. Se lavoravano per la "Voce" erano dipietristi e forcaioli, inneggiando al fantomatico popolo dei fax, quando sono andati a lavorare altrove diventavano magari garantisti. Solo se rimanevano disoccupati finalmente riuscivano ad essere se stessi: cioè niente. Ho pensato: devo diventare così anch'io? Attaccare l'asino dove vuole il padrone, secondo lo slogan del capo servizio politico del "Secolo d'Italia"? Piuttosto mi faccio frate, e io sono pure un anticlericale. Per cui sono lieto di poter comunicare al Movimento dei Club Pannella la mia disponibilità ad aiutarli nelle prossime campagne tavolinare: ho bisogno di respirare un sorso d'aria pura, di vivere fagocitato dal loro entusiasmo liberatorio. certo, farei volentieri a meno del fumo passivo che si respira nei loro pur esaltanti congressi. D'altronde non si può avere tutto dalla vita.

 
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