a) non c'è alcun dubbio che il ruolo dei "tavolinari" sia stato assolutamente centrale in quasi tutti gli interventi al congresso. Lungo l'arco dei quattro giorni se ne è delineata, forse per la prima volta in maniera cosi lucida e efficace, l'assoluta importanza come modo e come strumento del fare politica, almeno nelle attuali condizioni. Se ne è evidenziata l'importanza anche per la dinamica interna del movimento, lo si è quindi inserito nel "circuito", nella fisiologia della vita del movimento stesso.b) in fondo, nel momento in cui apriamo un tavolo, lo allestiamo, lo imbandiamo un po' come si puo' fare con una tavola alla quale si invitano quanti passano, quando facciamo un tavolo "gettiamo il nostro corpo nella lotta", espressione che era tanto cara a Pasolini, al Pasolini che ama Pannella. si "da corpo" alle idee, le si espone, cioè le facciamo uscire da noi per confrontarle, per arricchirle per condividerle (per buscarsi un sacco d'improperi). Insomma si attiva un bel rapporto di conoscenza e esperienza.
Tutto questo è stato posto in ottima luce.
Pero' il tavolo dovrebbe essere connesso anche ad una attività di club, dovrebbe anzi essere un momento nella dialettica, non sempre da noi attuata, tavolo-club. Certo al Consiglio Generale puo' essere di enorme utilità l'apporto dei tavolinari, ma credo che sarebbe molto più importante per il Consiglio Generale stesso se in esso confluissero le elaborazioni, le proposte, le iniziative cui i tavolinari, nell'insieme del loro club, fossero in grado di dar vita e di portare avanti.
L'idea del tavolinaro che ogni due mesi vada a roma a prender parte al Consiglio (a spese del Movimento!!) per apportarvi il suo contributo, cosi com'è, cioe non inserita nell'ingranaggio "club-tavolo" non credo sia positiva. Anche ammesso che ogni tavolinaro porti in consiglio la sua idea, quasi il suo obolo, perchè
dovrebbe parteciparvi in una posizione diversa?
E poi mi sembra che si corra il pericolo di dover iniziare a distribuire i bollini per i tavoli, per sapere quanti se ne sono fatti e se si ha diritto a presenziare in Consiglio.
Credo che il ruolo del tavolinaro sia centrale all'interno di ciascun club, e che li debba portare i suoi suggerimenti, arricchire il dibattito e la produzione di iniziative. se cosi facendo ogni club si attivasse adeguatamente, con ogni certezza anche il "centro", il consiglio generale sarebbe raggiunto da una sempre nuova e maggior vitalità, cio' che è quanto, credo, si auspichi da parte nostra.