Roma, 19-1-96

Dichiarazione di Paolo Vigevano, deputato, Segretario del Movimento dei Club Pannella-Riformatori

"Un quotidiano normalmente in vendita nelle edicole diventa "stampa clandestina" se sostiene l'abolizione dell'ordine dei giornalisti. Questa pare la tesi di un magistrato che, accecato evidentemente da faziosità politica o solidarietà corporativa, copre di ridicolo se stesso e la propria funzione.

Il fatto. "L'Opinione", diretta da Arturo Diaconale, ospita per due volte in ultima pagina un numero di "Risorgimento liberale e referendario". Si tratta di un giornale che, quando esce autonomamente, si configura formalmente come "stampa clandestina" perché ha un direttore responsabile non iscritto all'ordine dei giornalisti. Ne ha pubblicato e diffuso alcuni numeri - nell'ambito della campagna sul referendum per abolire l'ordine dei giornalisti - il Movimento dei Club Pannella-Riformatori: è un atto di disobbedienza civile contro la norma che sequestra la libertà di stampa riservando il diritto di pubblicare giornali ai soli membri dell'ordine dei giornalisti. E appunto per il reato di stampa clandestina sono stati denunciati Vittorio Pezzuto e altri dirigenti del Movimento . "L'Opinione" regala la sua pagina a questo foglio per solidarietà con la sua battaglia di libertà.

E ora il grottesco: anche Arturo Diaconale, pur iscritto all'ordine, ha ricevuto un avviso di garanzia per il reato di stampa clandestina!

Quasi che la pagina dell'"Opinione" in cui era pubblicato "Risorgimento liberale" non fosse stata coperta dalla normale responsabilità del direttore, come tutte le altre.

Lungi da noi voler interferire con l'autonoma, autonomissima, attività di un magistrato. Ma possiamo suggerire al Consiglio Superiore della Magistratura un piccolo controllo: se il sostituto procuratore che ha emesso l'avviso di garanzia - Maria Bice Barborino - sia laureata in legge. Non si sa mai.