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DOSSIER SCALFARO. Testo n. 9

TARADASH: SCALFARO NON STA ALL' ELISEO

Roma 18 settembre 1995

"Ancora una volta il Presidente della Repubblica esce dal Quirinale e sale all'Eliseo per comunicare ai cittadini il suo programma di governo senza averne alcuna legittimità.

Bacchetta chi la pensa diversamente da lui e lo fa in nome della democrazia. E' evidente, a questo punto, che la democrazia scalfariana è, come lo erano le democrazie popolari, una forma politica ben diversa, se non opposta, alla democrazia liberale. Venerdì prossimo la Convenzione per la Riforma Liberale - di cui sono portavoce - presenterà alla stampa un progetto di revisione della Costituzione in senso presidenzialista, federalista e liberista come prima risposta ad una crisi dei valori e delle istituzioni la cui gravità nessun tentativo di surgelare il confronto politico e di esorcizzare la volontà popolare può mascherare."

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PEPPINO CALDERISI: DICHIARAZIONE DI SCALFARO E LEGGE ELETTORALE. COSA HA DETTO ESATTAMENTE SCALFARO ?

Roma, 26 settembre 1995

"Il discorso [del Presidente della Repubblica Scalfaro] sulla legge regionale conteneva anche l'indicazione per modificare quella nazionale, come hanno scritto i giornali il giorno dopo, oppure no ? Le conseguenze dal punto di vista costituzionale e politico sarebbero infatti diverse.

Un parlamentare della Repubblica ha il diritto o no di conoscere il testo esatto delle dichiarazioni del Presidente della Repubblica ? I lanci di agenzia con la trascrizione di alcune parole dette da Scalfaro non bastano. Occorre conoscere ufficialmente tutto il discorso, a maggior ragione in quanto il Quirinale non ha affatto smentito o corretto quanto riferito dai giornali.

La mia interpellanza, ancora all'esame del Presidente della Camera circa la sua ammissibilita', non intende affatto provocare un dibattito parlamentare sul merito del discorso di Scalfaro, chiede solo di conoscere cosa ha detto esattamente il Presidente della Repubblica. Altrimenti si indichino altri strumenti, perche' sarebbe inconcepibile e inaccettabile che il parlamento non abbia alcun mezzo per conoscere con esattezza il contenuto dei discorsi del Capo dello Stato.

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ESTERNAZIONI SCALFARO. DICHIARAZIONE DI PEPPINO CALDERISI

Roma, 28 giugno 1995

"Per il momento, non appena sarà rientrato dal Brasile, mi limiterò a inviare al Presidente della Repubblica Scalfaro il testo dei discorsi del deputato Scalfaro contro l'allora Presidente della Repubblica Cossiga perchè interveniva con "esternazioni" (spesso da altri paesi) anzichè "con atti formali". Quanto a ingerenza esternatoria, infatti, Cossiga appare ormai un'educanda a confronto di Scalfaro."

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PEPPINO CALDERISI: SCALFARO E NOTIZIE INDAGINI SU BERLUSCONI

Roma,12 ottobre 1995

"Ove i fatti riferiti nel documento depositato presso il Tar della Lombardia fossero provati, vi sarebbero da trarre valutazioni anche sul comportamento del Presidente della Repubblica, che proprio il 21 novembre 1994, cioè il giorno prima della pubblicazione da parte del "Corriere della Sera" della notizia su Berlusconi indagato, aveva dichiarato che in caso di caduta del governo non avrebbe sciolto le Camere e avrebbe invece formato un "governo del Presidente". Le dichiarazioni di Scalfaro, così singolarmente "tempestive", furono riportate da tutti i giornali e dallo stesso Corriere della Sera.

Queste dichiarazioni del Presidente della Repubblica risulterebbero in contrasto, ancor più di quanto non siano in ogni caso, con l'articolo 88 della Costituzione: che non consente al Presidente della Repubblica di pronunciarsi in anticipo né a favore né contro lo scioglimento delle Camere. Infatti l'articolo 88 della Costituzione (anche con un sistema elettorale proporzionale) è stata concepito dal Costituente come norma regolatrice della stabilità dei governi e non come strumento per favorire 'ribaltoni'.

(cfr."Corriere della Sera", 22 novembre '94)

 
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