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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Angiolo - 30 gennaio 1996
DOSSIER SCALFARO. Testo n.21

PANNELLA: ATTENDO UNA PAROLA DA SCALFARO

di Andrea di Robilant

("La Stampa", 30 settembre '95)

Roma. Il bizzarro non-dialogo tra Marco Pannella e Oscar Luigi Scalfaro continua. Dal suo lettuccio all'ospedale San Giacomo il leader radicale chiede con voce flebile che il capo dello Stato pronunci quelle »poche parole di verità che metterebbero fine al suo pericoloso digiuno. Ma Scalfaro risponde che »la verità non la si impone, la verità si interseca con la caritas . Insomma, non risponde all'invito. O meglio: non risponde all'invito nei termini desiderati da Pannella.

Al San Giacomo il leader radicale non demorde. Scalfaro si sente ricattato? »Ma l'amore e la nonviolenza non sono mai ricatto , dice Pannella. E nonostante l'evidente debolezza - il viso è scavato, i gesti lenti, la bocca impastata - stila comunicati e concede interviste, anche per correggere l'impressione che il suo ricovero abbia significato un'interruzione della sua protesta: »Dal momento del ricovero non mi sono fatto sottoporre alla terapia della reidratazione .

Ieri erano sette giorni che non toccava cibo e cinque giorni che non assorbiva liquidi. E' continuamente sotto osservazione e le sue condizioni continuano a peggiorare. In serata i medici hanno riscontrato »un inizio di blocco renale . Nella notte, »le condizioni sono ulteriormente peggiorate e i rischi di eventi irreversibili sono sempre più probabili , hanno dichiarato i sanitari, chiedendo l'intervento dei giudici per obbligare Pannella a sottoporsi alla fleboclisi.

Che cosa vuole ottenere da Scalfaro? Quali sono »le poche parole che metterebbero fine alla protesta? Pannella accusa il capo dello Stato di non aver garantito un'adeguata informazione sulla campagna referendaria. Ma va oltre: parla di una »ferita alla legalità e alla conoscenza e chiede a Scalfaro di »ristabilire la verità . Come? Ammettendo davanti agli italiani che un colpevole »silenzio ha soffocato la campagna referendaria. »Il nostro dogma - aggiunge - è quello di aiutare il potere a fare quello che esso è tenuto a fare .

Scalfaro, sempre da Napoli, dove un gruppo di pannelliani lo insegue tutto il giorno, protestando: »La politica è cultura o non è nulla. Parte dalla capacità del pensiero, dall'elaborazione filosofica, altrimenti non ha basi. E in Italia abbiamo tanto bisogno di richiamo a questi valori, dove si sommano verità e libertà . E ai cronisti che chiedono di saperne di più, risponde: »Ci vediamo a Roma .

L'altro ieri sera, poco dopo il ricovero coatto di Pannella, Scalfaro aveva cercato di venire incontro al leader radicale chiedendo alla Commissione di vigilanza della Rai di verificare se la »par condicio fosse stata applicata nella campagna referendaria. Pannella e i suoi hanno giudicato del tutto inadeguata la risposta di Scalfaro. Marco Taradash ha comunque riunito la Commissione e questa è arrivata alla conclusione che, effettivamente, la Rai »è venuta meno alle sue funzioni di servizio pubblico impedendo ai cittadini di formarsi un'opinione su temi oggetto di richiesta referendaria . Ma non basta, non serve per far desistere il vecchio leader radicale. Dice il Movimento dei club Pannella: »Il Presidente della Repubblica deve pronunciare il suo monito solenne .

In attesa di Scalfaro, il leader radicale può trarre conforto dal fatto che la copertura dei media - e soprattutto delle televisioni - in queste ultime 48 ore è stata massiccia. Tanto da suggerire ai pannelliani di rilanciare subito la campagna referendaria e di proporne 20 anziché 18. Anche perché numerosi parlamentari si sono schierati al suo fianco in queste ore. E Massimo D'Alema, che ha espresso solidarietà per il »combattente , ha invitato Pannella a interrompere il digiuno e a venire a discutere dei quesiti referendari in Parlamento.

 
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