PANNELLA: VIGEVANO HA ANNUNCIATO IN PARLAMENTO LA RICHIESTA DI ESTENSIONE A DINI DELLA MESSA IN STATO DI ACCUSA DI SCALFARO. QUALCUNO COMINCIA A DIRE CHE E' D'ACCORDO. PASSI ALLORA DALLE CHIACCHIERE AI FATTI. MILIONI DI FIRME, DA DOMENICA. SU RICHIESTA DI DIMISSIONI E DI INCRIMINAZIONE DI SCALFARO E DINI.
Roma, 11 Gennaio 1996
"Fini é d'accordo? Bertinotti anche? Benissimo. E gli altri? E i 51 'giuristi' onor della Repubblica democratica che s'associarono, solo quando il PDS lo ordinò, alla richiesta di messa sotto accusa di Cossiga? Benissimo, ma si passi, almeno questa volta, dalla chiacchiere ai fatti. Milioni di firme per le dimissioni e la messa in stato d'accusa di Scalfaro e Dini, in queste settimane, dopo il successo della campagna referendaria, é la sepoltura obbligata della legislatura.
A noi interessa la lotta, e sappiamo farla. Per il resto, lasciamo i morti del regime seppellire i loro morti. Da domenica, in alcuni tavoli e sedi, cominceremo la raccolta delle firme. Nelle sedi e sui tavoli del nostro Movimento, luogo comprovato di unità alternativa, combattente, militante e - anche - non di radio vincente.
Siamo alla stagione dei mostri di Goya? No. Più probabilmente ci si trova dinanzi al trionfo dei bordelli dei poteri reali e secolari di questo secolo italiano. Tutt'al più aspettiamo un buon Toulouse-Lautrec che colga l'essenziale di quel che avviene nei salotti di Cuccia, di Agnelli, di Cofferati, di Costanzo, Mentana, Minoli e Funari...
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CLUB PANNELLA MOBILITATI PER L'IMPEACHMENT DI SCALFARO
Roma 12 gennaio 1996
Il Movimento dei Club Pannella, anche in relazione alle conclusioni congressuali, sarà impegnato con decine di tavoli in tutta Italia nel fine settimana nella raccolta delle firme sulla petizione popolare che chiede al Capo dello Stato di dimettersi ed in sostegno alle iniziative volte ad ottenere la sua messa in stato d'accusa. Questo il testo della petizione:
Noi sottoscritti,
chiediamo al Presidente della Repubblica di dimettersi dal suo incarico, poichè ha operato in modo tale da dividere e non unire i cittadini della Repubblica; nel contempo comunicandogli anche di auspicare e sostenere le iniziative volte ad ottenere la sua messa in stato di accusa secondo quanto previsto dall'articolo 90, II comma della Costituzione.
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PANNELLA:SOLAMENTE SE SI VUOLE MANDARE IN PUTREFAZIONE QUEL CHE RESTA DI LEGALITA' E DI ORDINE SI PUO' PROTRARRE LO SCIOGLIMENTO DEL PARLAMENTO E ANDARE ALLE ELEZIONI OLTRE LA FINE DI MARZO.
SCALFARO SAPPIA CHE IL GIOCO E' ORMAI CHIARO AL PAESE. BERLUSCONI NON VADA OLTRE NELLA PALUDE, VERSO LE SABBIE MOBILI PARTITOCRATICHE
Roma,14 gennaio 1996, ore 17
"Il Presidente della Repubblica e le forze politiche devono stare bene attente a non ulteriormente secondare il processo di putrefazione delle istituzioni e della situazione politica e sociale, con una crisi 'lunga'.
Questo Parlamento è in crisi sin dalla sua nascita. La Costituzione è da più di un anno di fatto sospesa, anche dove aveva resistito alla illegalità del regime partitocratico. Basta. Perchè l'Italia abbia un Governo che possa sottoscrivere gli impegni di fine del semestre europeo con un minimo di dignità e di fiducia da parte dell'Unione (oltre che dei cittadini), le Camere non possono essere sciolte oltre la fine del mese di gennaio.
Il Presidente della Repubblica lo sa bene, benissimo. Protrarre l'agonia della legislatura e della situazione di "transizione" - in realtà di piena illegalità anticostituzionale - è una ulteriore responsabilità molto grave; ineccepibile solamente sul piano formalistico. La situazione non può che deteriorarsi, come avevamo predetto già lo scorso anno. Se è su questo che molte forze, a cominciare da quelle economiche che fanno capo al senatore Agnelli, vogliono, è l'ora di reagire. Un'Italia destabilizzata costa meno, certamente; è in vendita o in svendita, e la politica di quest'anno ha certamente aiutato i santuari della finanza italiana a garantirsi una posizione di vantaggio rispetto alle forze internazionali, a quelle del dollaro, del marco e dello yen.
Silvio Berlusconi è stato e forse può ancora essere l'unica personalità a organizzare l'unica forza incontrollabile per le forze di sistema e di regime, ed è per questo che si è tentato di farlo fuori ad ogni modo, e si continua a farlo. Ci auguriamo che Berlusconi, dopo le verità emerse solamente grazie a "Il Giornale"
di Feltri, comprenda che ogni mese sarà usato innanzitutto per eliminarlo, e che occorre andare allo scontro, alle elezioni, senza alternative illusorie di 'compromesso democratico', e di estensione all'infinito della palude."
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PANNELLA: DE SCALFARO ET BUGIEBUS: NON SIAMO STATI CONVOCATI PER LESA MAESTA', ALTRO CHE BREDATE E DINTORNI! DE MENTANA E MINOLI, COSTANZO E MIELI. LAVORO PER UFFICIALI GIUDIZIARI E OTTIME ACCUSE CIVILI. I RIFORMATORI NON ESISTONO, PERCHE' NON DEVONO ESISTERE.
"LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO" E IL GIORNALISMO DEL NULLA....
Roma, 19 gennaio 1996
"E' proprio un festival. Di nuovo. Rai-tv e Fininvest (della roba ex Cuccia e ora di Cecchi Gori è inutile anche solamente parlare) fanno a gara per spiegare agli italiani che solamente Rifondazione Comunista è contro i papocchi che si tentano e per le elezioni immediate. Il Movimento dei club Pannella-Riformatori non esiste, perchè non dovrebbe - secondo lor signori di sempre: i Vespa, i Biagi, i Santoro (con rispetto parlando) - esistere. Come non è esistito per il Quirinale, per il Presidente Scalfaro, ridotti a dire pietose bugie, con i loro portavoce alla Breda e altri, o addirittura a dire non solamente bugie ma fesserie, come quella che sono stati consultati solamente da Scalfaro per delitto di lesa maestà [?n.d.r].
D'altra parte non ce n'era molto bisogno. Le nostre idee sono chiare, sempre le stesse, quelle proprie del deputato Scalfaro per qualche decennio, e per le quali lo facemmo eleggere Presidente. Sono quelle che stanno sottoscrivendo a migliaia e migliaia i cittadini italiani con la petizione che chiede le dimissioni e la messa sotto accusa del Presidente Scalfaro: elezioni subito, riforme presidenziali "americane", e sistemi elettorali dello stesso stampo.
Domani notificheremo con Ufficiali Giudiziari la persistente nostra esistenza, non solamente a quelli del 'servizio pubblico', [?n.d.r.] il cui antigiornalismo iperprovinciale e velinaro (dei potenti - o supposti tali - di turno) si conferma con il trattamento riservato ai suoi poveri e pochi lettori in occasione della mia candidatura a Trani. Trattata con un "piedino" in cronaca locale, e con qualche "occhiello" sufficiente e ostile. Scriveranno di nuovo, come una loro (non so se) giornalista da Roma, delle "solite urla di Pannella"?
Peggio per gli ottimi Gorgioux e Lino Paturno, e la loro quotidiana fotocopia del nulla e della non-notizia."