Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 09 feb. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Angiolo - 30 gennaio 1996
DOSSIER SCALFARO. Testo n. 28

PEPPINO CALDERISI: NON SI TRATTA DI PAR CONDICIO

Roma, 29 settembre 1996

"Il richiamo di Scalfaro alla "par condicio" è quanto meno improprio, se non estraneo, al problema posto da Pannella con il suo digiuno.

La par condicio dovrebbe riguardare l'accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali al fine di garantire la parità di trattamento e l'imparzialità rispetto a tutti i soggetti politici.

La questione posta da Pannella è invece quella dell'omissione dell'informazione e del dibattito sulle questioni politicamente rilevanti, della negazione del diritto dei cittadini di conoscere i fatti e le iniziative politiche con le diverse ragioni a confronto, in modo da poterle valutare e giudicare. Si tratta di "crimini" perpetrati e consumati da decenni, come Scalfaro dovrebbe ben sapere.

La par condicio invocata dal Presidente della Repubblica è in pieno vigore perchè esiste un decreto legge che, ancorchè non convertito, produce tutti i suoi effetti. Ma non è certo esso che sa e può dare risposta al problema della completezza e dell'imparzialità dell'informazione negate in particolare da un servizio pubblico che nega troppo spesso i presupposti della sua stessa esistenza.

Osiamo sperare che il Presidente Scalfaro voglia approfondire, meglio comprendere e dare risposte appropriate che eliminino ogni equivoco."

***

SCALFARO: LETTERA APERTA DEL SENATORE STANZANI

Roma 21 ottobre 1995

"In un momento così difficile e pericoloso per la Repubblica e per la democrazia nel nostro paese, pur restio come sono al ricorso ai mezzi di comunicazione, ritengo mio dovere e diritto rivolgere un appello al Presidente della Repubblica, sorretto unicamente dalla forza di molti anni dedicati ininterrottamente alle lotte per la conquista delle libertà e del diritto, un appello alla riflessione su quanto so essere un patrimonio ragionato e sofferto, religioso, culturale e politico di Oscar Luigi Scalfaro.

E' un appello all'umiltà. Di fronte ai risultati, che possono essere devastanti, di una linea che contraddice le speranze in lui riposte con la sua elezione, scelta che gli ha imposto di assumere un ruolo, sono certo, convinto e vissuto anche con tormento, di intervento diretto, in prima persona, per assicurare il "governo della cosa pubblica", si impone il rientro - a partire proprio da lui - in una condizione di normalità costituzionale che prenda atto della situazione reale e dia ai cittadini, alla gente, al popolo, il diritto di scegliere garantendo anzitutto effettive, non burocratiche, repressive e settarie condizioni di parità, a tutti indistintamente coloro che intendono e dimostrano capacità di iniziativa e di intervento nel dare luce e chiarezza all'esigenza di riforma del paese.

Ancora convinto che il Presidente Scalfaro sia uomo capace di grande umiltà ho ripreso da sei giorni, insieme con molte decine di cittadini, il digiuno di cibo - al quale rarissimamente sono ricorso essendo personalmente poco propenso ad avvalermi dei mezzi operativi della non violenza - per avere dal Presidente della Repubblica quel segnale da tempo richiestogli - anche da ben 375 parlamentari - a tal fine, e che potrebbe costituire l'inizio di una svolta e di una ripresa del confronto democratico di cui il paese ha assolutamente bisogno."

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail