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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rita - 30 gennaio 1996
STRALCI DEL COMIZIO DI MARCO PANNELLA PRONUNCIATO A MILANO IN PIAZZA DEL DUOMO GIOVEDI' 25 GENNAIO 1996

Io ringrazio intanto i cittadini che oggi pomeriggio hanno di già sottoscritto la richiesta di dimissioni del Presidente della Repubblica e la dichiarazione di appoggio della procedura di messa sotto accusa per tradimento e attentato alla Costituzione.

[...]

Amiche e amici, compagne e compagni di __________ e della provincia [...] siete venuti a questo appuntamento che è appuntamento di speranza, di determinazione molto prima che appuntamento di rivolta o di protesta.

[...]

Siamo venuti per dare l'avvio ad una azione precisa e difficile. State molto, molto attenti, ma siamolo fino in fondo. Ci si chiede, e vi chiedete, "ma fino a quando andrà avanti questa raccolta di firme?". Io lo capisco; in questo paese firmavano su tutto: sulle colombe, sulla pace, sulla guerra; firmavano cambiali politiche tanto per raccontare balle. Quando abbiamo firmato sui referendum è accaduto qualcosa, ma adesso, per quanto mi riguarda - e dovete stabilire se riguarda ciascuno di voi - non per odio, non per disprezzo, non per rancore, non per frustrazione, ma per amore di diritto e di libertà, questa raccolta di firme sulla petizione terminerà con le dimissioni del Presidente della Repubblica, non prima.

Sarà dura, sarà difficile. Senza il Giornale di Vittorio Feltri non ci saremmo ritrovati qui stasera. [...]

Amiche, amici, compagni, compagne in ogni scuola di ___________ e d'Italia si raccolgano le firme per il diritto, per la Costituzione, per le dimissioni di un Presidente della Repubblica che ha tradito la Costituzione, che ha attentato al diritto e alla democrazia non certo per motivi abietti. Ma sempre, nella storia del nostro paese, incocciamo in chi, credendo di salvare la patria, ne avvilisce la cultura, le tradizioni, avvilisce la vita, la distrugge piegando il diritto alle proprie esigenze e non servendo la legge che è il primo dovere di un Capo dello Stato.

[...]

Il Presidente della Repubblica sa, lui per primo, di aver tradito non solamente la Costituzione - per stato di necessità, penserà -ma di aver tradito le ragioni per le quali fu eletto e per le quali lo scegliemmo. Il Presidente della Repubblica che difendeva, contro l'eloquio di Cossiga, contro l'esternazione di Cossiga, il dovere al silenzio, alla riservatezza, al non impegno politico. [...]

Ripeterò, a titolo di esempio, due sole cose.

[...]

La Costituzione prevede che il Presidente della Repubblica esprima, se crede, in modo responsabile le proprie opinioni attraverso messaggi scritti al Parlamento, perchè egli non ha diritto di accesso alle aule parlamentari, nell'esercizio del lavoro parlamentare. Ebbene, il Presidente della Repubblica, quotidianamente, e solennemente nel messaggio di capodanno, si è permesso di attaccare il Parlamento perchè per 11 o 10 volte non era riuscito ad eleggere un giudice costituzionale mentre il Presidente della Repubblica non aveva mandato un solo messaggio per richiamare il Parlamento, eventualmente, a questa opportunità se non a questo dovere.

Quando si straccia la Costituzione, quando si manda in desuetudine l'unico strumento costituzionalmente riconosciuto e responsabile dell'espressione presidenziale (i messaggi alle Camere, ndr),si colpisce e si ferisce non solo il Parlamento ma la Costituzione.

E ancora alcuni giorni fa - mentre nel parlamento repubblicano giace tutt'ora una mozione firmata da tutte le forze politiche e parlamentari per la riforma dell' Onu - il Presidente della Repubblica, ricevendo il segretario generale dell' Onu per quaranta minuti, ha indicato, lui, qual è il pensiero dell'Italia sulla riforma dell' Onu. Ma che cosa si riunirà a fare il Parlamento, per discutere una mozione, quando di già contro la mozione e contro il parlamento, il Presidente della Repubblica in modo irresponsabile ha indicato quale sia la posizione del nostro paese? Sono piccoli esempi.

[...] Stavo dicendo che sul piano tecnico, tecnico-giuridico, il Presidente della Repubblica è in flagrante reato di tradimento e attentato alla Costituzione secondo le reiterate parole del deputato Scalfaro. Ed è in nome di ciò che pensava allora il deputato Scalfaro che lo elegemmo in alternativa a Craxi, Andreotti o Forlani. Ed è a difesa di quelle ragioni che noi chiediamo che in Italia accada finalmente qualcosa che dimostri che le regole vanno rispettate o va colpito chi non le rispetta anche se non è un cittadino qualunque.

[...] Allora, questo Presidente della Repubblica è oggi - se voi volete - il grande capacissimo capo dello schieramento conservatore del nostro Paese. Noi, in quanto tale, lo rispetteremmo e diremmo a Silvio Berlusconi che la nostra posizione dovrebbe essere quella all'americana di costituire il partito contro lo schieramento conservatore del neo-paleo-democristiano Scalfaro e dei suoi alleati post-paleo-comunisti e trasformisti che abbiamo nel paese.

[...]

C'è di che fare, amici, ogni giorno e in ogni momento. Impariamo ad ascoltare Radio Radicale, esiste! Impariamo amici a dire una cosa. Voi che dite con affetto e serietà e sorridendo a Marco Pannella "Marco legalizzala", voi dovete dire [...] "legalizziamo l'Italia, legalizziamo la Presidenza della Repubblica, legalizziamo la vita nella quale siamo costretti a camminare". E allora capiranno che chi vuole la legge, chi vuole il controllo, chi vuole legalizzare, vuole controllare, vuole servire la responsabilità prima ancora che la libertà, vuol combattere il malaffare, vuol combattere la criminalità fatta di grandi illusioni molto spesso. La criminalità dei dittatori, la criminalità dei violenti che s'anima a volte dell'illusione di farlo per il bene della patria o degli altri.

Presidente Scalfaro, in attesa di legalizzare altro, ti legalizzeremo!

[...]

 
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