PANNELLA: PER IL PRESIDENTE SCALFARO ESISTONO DUNQUE PARTITI PIU' EGUALI DEGLI ALTRI? PER LUI E' LEGITTIMA L'ASSUNZIONE DI RAPPRESENTANZA POLITICA DEI PROPRI ISCRITTI DA PARTE DEI SINDACATI? C'E' CONFUSIONE FRA ART.39 E 49 DELLA COSTITUZIONE? LE FUNZIONI DI INDIRIZZO E VIGILANZA SI ESERCITANO COME?
Roma 28 dicembre 1994
"Noi continuiamo a seguire con l'attenzione doverosa, massima quindi, l'opera del Presidente della Repubblica.
Abbiamo ieri rilevato come il suo messaggio ai sindacati - che gli avevano rivolto un improprio e abusivo auspicio relativo alle elezioni politiche, assolutamente illegittimo anche in termini costituzionali e di rappresentanza dei propri aderenti - ci aveva lasciati attoniti e - se non smentito - sgomenti.
Ribadiamo l'estrema urgenza (derivata dal fatto che il Presidente della Repubblica senza dubbio ha esercitato da molti mesi funzioni di indirizzo, di vigilanza e di controllo, sin qui di esclusiva pertinenza del Parlamento, e di esternazioni e esortazioni pubbliche rivolte ad altri poteri dello Stato o altre istituzioni) l'estrema urgenza - dunque - che tali funzioni e iniziative vengano da lui prese anche nei confronti di una Corte Costituzionale la cui giurisprudenza, in sintonia con il regime che l'ha espressa, è stata palesemente politica anche nelle intenzioni e nelle conseguenze obbligate, restringendo anzichè difendendo i diritti costituzionali dei cittadini, in particolare, e con notevole arbitrio, in temi referendari.
Esprimiamo la nostra sorpresa dinanzi al fatto - del tutto senza precedenti - che il Presidente della Repubblica intenda evidentemente che vi siano partiti più eguali di altri di fronte alle funzioni previste dall'art. 49 della Costituzione, poichè - ad esempio - egli ha convocato il PDS in quanto tale per domani, mentre ha già udito i rappresentanti dei Gruppi parlamentari Progressisti Federativi.
Ci auguriamo anche che il Presidente della Repubblica, attraverso i suoi uffici a ciò addetti, voglia finalmente smentire l'autorevole dichiarazione (riportata dai più autorevoli organi di stampa) del Vice-Presidente del Consiglio e Ministro degli Interni Maroni sulle caratteristiche e l'opera politica del Presidente della Repubblica, sia in relazione alla crisi sia in relazione a schieramenti politici e partitici. E, nell'occasione, voglia accertare anche come sia possibile che a ben determinati organi di stampa giungano "indiscrezioni" sul pensiero e su ipotetiche parole del Presidente stesso come - sempre ad esempio - sul carattere 'distruttivo' di un un intervento del Presidente del Consiglio in Parlamento".
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MOVIMENTO CLUB PANNELLA RIFORMATORI. CONFERENZA STAMPA
VENERDI' 6 GENNAIO, ORE 13, SALA STAMPA MONTECITORIO
Partecipano: RITA BERNARDINI Coordinatrice del Movimento, BENEDETTO DELLA VEDOVA Tesoriere, alla presenza di MARCO PANNELLA.
Se il Presdiente Scalfaro non comprende davvero quali sono i suoi poteri-doveri di intervento, di prudenza, di ragionevolezza in ordine al pericolo che la Corte Costituzionale espropri il popolo sovrano dei suoi diritti al voto referendario con sentenze politiche e partigiane, tanto vale rinunciare, sospendendola, alla lotta politica democratica e nonviolenta. Che il Presidente sia solo con la sua coscienza, e non conti su nessuna supplenza radicale e riformatrice.
Questa è in sostanza la decisione presa dai segretari del Movimento.
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REFERENDUM: VITO (RIFORMATORI) REPLICA AL PROFESSOR ONIDA
Roma, 30 dicembre 1994
Domani il quotidiano "Il Sole 24 ore" (si prega di citare la fonte) pubblicherà un articolo di Elio Vito, deputato Riformatore e Vicepresidente del Gruppo di Forza Italia, sul tema dei referendum, con il quale replica alle argomentazioni del professor Valerio Onida. Eccone una sintesi.
"Valerio Onida contesta la correttezza dell'iniziativa di Marco Pannella di chiedere al Presidente della Repubblica un intervento a difesa dei referendum. Ma è poi lo stesso Onida a dare indirettamente e sostanzialmente ragione a Pannella quando ricorda la grave contradditorietà e discrezionalità della giurisprudenza della Corte in materia di ammissibilità dei referendum.
Una giurisprudenza che ha di fatto stravolto l'articolo 75 della Costituzione (che esclude il referendum solo per talune materie esplicitamente indicate) ed ha sostanzialmente mutato l'istituto referendario, da abrogativo a quasi propositivo, fino a pretendere, come sostengono alcuni la sua "autoapplicabilità". Di fronte a sentenze della Consulta così spesso ispirate solo da valutazioni di opportunità politica vi è o no l'esigenza di tutelare il diritto al referendum così come previsto dalla Costituzione?
Perchè mai non ci si può appellare al capo dello Stato affinchè, come garante della Costituzione, tuteli nelle forme e nei modi che egli può ritenere opportuni, nell'ambito dell'esercizio delle proprie funzioni e prerogative, il diritto fondamentale al referendum? Del resto, non è stato proprio il Presidente Scalfaro ad affermare, in occasione dei referendum elettorali del Comitato Segni, che il Parlamento doveva agire "sotto dettatura della volontà popolare"? Perchè non potrebbe dire la sua parola anche in questo caso, tanto più nel momento in cui il Presidente Scalfaro sta esercitando a tutto campo, con sempre maggiore evidenza e continuità, un potere di indirizzo, controllo e vigilanza?
Il vero nodo è il ruolo che svolgono nel sistema democratico italiano soggetti istituzionali come il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale.
Si tratta - pur nella diversità dei compiti e delle funzioni - di organi legati solo in maniera indiretta alla sovranità popolare, di garanzia, di razionalizzazione e di moderazione del gioco politico, che svolgono questi compiti con linguaggi e con modalità diverse e lontane da quelle della politica: eppure fanno politica, incidono sulle scelte, indirizzano le grandi decisioni della collettività nazionale.
Pannella, facendo politica, certo, con gli strumenti della politica ha solo voluto ricordare che Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale devono essere garanti dell'esercizio della volontà popolare attraverso il referendum, e non già strumenti di chi la sovranità popolare vuole avviluppare e ingabbiare".
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SINTESI DELLA CONFERENZA STAMPA DI MARCO PANNELLA
Roma, 30 dicembre 1994
La veglia di fine anno in piazza del Quirinale avrà caratteristiche di festa e di celebrazione di idealità e di obiettivi civili, non di protesta. Positiva e non polemica. Posizioni e auspici fermi, chiari, puntuali, ma anche uno slogan certo e sincero: "Auguri, Presidente", rivolto al Presidente della Repubblica; e - come altro esempio: "Consultores boni viri, Consulta Mala Bestia". Gli obiettivi militanti saranno: "Referendum, diritto civile e costituzionale"; "Referendum elettorale: fondamento di democrazia e di legalità", "Elezioni o Berlusconi bis?".
Rivolgiamo un appello a tutta la cittadinanza democratica, a tutti i liberali, alle forze politiche ed ai cittadini, perchè fra le 22 e l'alba della notte di fine anno vengano, anche per poco, in piazza del Quirinale; per sostenere le forze referendarie e quelle che difendono una interpretazione democratica e antipartitocratica della Costituzione.
I Club-Pannella-Riformatori promuovono un'altra forma di manifestazione a difesa dei referendum, in primo luogo quello elettorale politico, e per un Governo Berlusconi-bis o nuove immediate elezioni. Rivolgono un invito a tutti gli automobilisti perchè il giorno 2 Gennaio circolino, durante il giorno, con i fanali accesi, se condividono questi obiettivi.
Il 3 gennaio inizieranno ovunque in Italia azioni non violente, fra le quali anche digiuni rivolti con volontà di fiducia ai giudici della Corte Costituzionale.
Ribadiamo l'auspicio di ascoltare dal Presidente Scalfaro una chiara esortazione a tutte le istituzioni, oltre che a tutti i cittadini, perchè si torni ad un rispetto rigoroso e innovativo della Costituzione, dei diritti civili e politici, dopo decenni di obsolescenza e di mortificazione.
Il 3 Gennaio si riunirà a Roma il Consiglio Generale allargato agli eletti nazionali, europei e locali del Movimento dei Club-riformatori. In tale occasione dovrà esser adottato un manifesto politico-programmatico che sia base di un nuovo Patto di maggioranza, valido come programma di Governo o elettorale. Programma ed assetto del Berlusconi-bis, o piattaforma elettorale e composizione delle liste, dovranno assicurare quella riforma e rivoluzione liberale che è sin qui totalmente mancata."
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REFERENDUM E CRISI: PANNELLA
Roma 11 gennaio 1995
Quella che segue è la trascrizione della conferenza stampa che Marco Pannella ha tenuto questa mattina al camper che sosta davanti al Quirinale.
1) "Sono qui per dire poche cose, temo a memoria futura. Non so se in questi minuti colui che è per funzioni garante estremo del diritto positivo e dei diritti dei cittadini, ascolterà, anzichè procedere frastornato dal coro stonato che sembra turbarne la capacità di riflessione e di ascolto. Coro che temo sia divenuto anche interiore al Presidente.
2) Perche' "a memoria futura"? Anche da lavori scientifici (Rodotà...) da molti anni si è indicata nella Corte una possibile iattura per il paese. Se crediamo al 'Sole-24 ore', la Corte si appresta ora a negare ai cittadini di pronunciarsi sulla riforma elettorale, sulla struttura che ha prodotto la mala sanità. Son qui per dire poche cose sul rilancio terrorizzante di queste ore della partitocrazia, e sull'obbligo dei lavoratori di avere delle trattenute parafiscali per sindacati a tal punto arroganti da dettare ufficialmente soluzioni politiche, fino a proporre la candidatura di Cossiga ed in modo subalterno la più sterile delle candidature, Prodi.
3) Se è vero che dalla Corte tutti i referendum a valenza politica sono impediti, contro la Costituzione che prevede che la Corte debba accompagnare il diritto dei cittadini ai referendum (esclude solo fisco e trattati), tutti i referendum non graditi che rompono con autoconservazione degli averi, la responsabilità del Presidente della Repubblica è estrema.
4) Nella storia è frequente che solo dal meglio possa arrivare il peggio: tuttora sono convinto che Scalfaro sia il migliore Presidente possibile, ma proprio da lui può arrivare il peggio attraverso un reato di omissione e non di azione. Un Presidente che omette davanti a patente ferita mortale a quel che residua di Costituzione e diritto nel nostro paese può passare a memoria futura come colui che ha inferto la peggiore delle ferite, la meno sanabile.
5) E' un appello di parola che viene da noi, smuniti di potere, e il digiuno che si conduce sta a simboleggiare la nostra fame di diritto.
Penso che nelle prossime ore simboleggeremo anche la nostra sete di diritto e giustizia augurandoci di rompere questo abisso di chiasso che sembra assordare il Presidente Scalfaro e di raggiungere il Presidente della Repubblica perchè compia in extremis i suoi doveri e obblighi.
6) Ricordiamo al Presidente della Repubblica che il ricorso ai super-partes è ormai uso maccheronico e tragico di destino italiota: nelle grandi democrazie nessuno è al di sopra delle parti. Non si ricorre a qualcuno che non abbia il coraggio di costituirsi in parte. Quello di Prodi - dopo Cossiga! - è innanzitutto il nome simbolo attraverso cui il Parlamento ignobilmente partitocratico stabilì l'esistenza scientifica dello spiritismo: Prodi passerà alla storia come colui che ha dichiarato - e il Parlamento ha accettato! - che da una seduta spiritica giunse l'avviso che poteva salvare la vita di Moro e che fu non a caso ignorato o sabotato.
7) Da quando, da parte del Polo delle Libertà e del Buon Governo, si è rinunciato a scegliere la riforma e ci si è appiattiti su vecchi riflessi delle destre, si è raggiunto il destino di sinistre e centri: il nulla. E questo è simboleggiato dai veti che, come riformatori, abbiamo subito da questa maggioranza per sette mesi.
8) Berlusconi bis, perchè? E' l'unico oggi che potrebbe consentire perfino quella riforma che aborriamo, una maggioranza che dia quelle abominevoli riforme che si chiamano doppio turno e Assemblea Costituente. Senza Berlusconi nemmeno questo è possibile.
Ma, per noi, Berlusconi resta ancora libero di scegliere rivoluzione liberale, riforma liberale e liberista di cui i super partes non potrebbero essere capaci. Siamo qui e - Presidente Scalfaro tu forse non lo saprai - a simboleggiare la nostra speranza di diritto e di giustizia nella speranza che prenda corpo attraverso le parole della Corte. Boni viri e mala bestia.
L'Italia si divide ancora tra chi ha troppi averi da difendere e chi non li ha e quindi è libero di riformare. Alcuni di noi nelle prossime ore simboleggeranno la sete, non solamente la fame, di diritto e anche di ascolto da parte del presidente Scalfaro."