PANNELLA DA GRANDE ELETTORE A NEMICO GIURATO DEL PRESIDENTE
ROMA - Per questa ragione mi trovo a dover chiedere, con dolore e convinzione, la messa in stato d'accusa del presidente della
Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Marco Pannella ha inaugurato la sua ultima battaglia il 3 dicembre scorso: una petizione popolare per dello Stato, poiché ha chiedere dimissioni e impeachement del Capo operato in modo tale da dividere e non unire i cittadini della Repubblica. E' l'atto formale di una clamorosa rottura fra due ex alleati di ferro: Pannella è stato il grande elettore di Scalfaro al Quirinale. I Rapporti si erano fatti tesi nel gennaio '95. La Corte costituzionale esaminava i referendum liberali , liberisti, libertari dei Riformatori. Se Scalfaro non vuole diventare un problema politico enorme, disse Pannella, deve farli dichiarare ammissibili. Ma i giudici ne bocciarono cinque su sedici. In autunno Pannella ritornò all'attacco, reclamando un intervento di Scalfaro per avere più informazione sui referendum.
Quando il 15 gennaio scorso il presidente ha avviato le consultazioni, fra le delegazioni invitate al Quirinale non c'erano i Riformatori. Per lesa maestà, ironizzano. Il giorno 13 avevano cominciato a raccogliere le firme per l'impeachment. In quel primo week-end ne hanno raccolte oltre diecimila. Ma l'obiettivo è raggiungerne almeno 300 mila.