Sentivo oggi, tra il lavoro e il tavolo, l'intervento di Gianni Sofri nella commemorazione di Gandhi, e la spiegazione che ha dato del pensiero gandhiano circa la necessaria corrispondenza tra fini e mezzi mi ha colpito.I mezzi prefigurano il fine e' una frase che ho sentito per la prima volta da Pannella. Ma in questo momento, mi chiedo, il mezzo concreto del movimento quale fine configura concretamente?
Qui a Bologna c'e' una sede, definita alla radio "sede del movimento", storicamente sede del Partito Radicale. Sono iscritto al movimento, sono iscritto al Partito Radicale, milito per le campagne, ma a questa sede non ho accesso.
Come me alcuni altri compagni non vi hanno accesso.
Quando sono tornato dal congresso, pur essendo gia' stato "invitato" a non farmi piu' vedere con modi che definirei non urbani, sono andato al tavolo di "ringraziamento". Ma non credevo di essere nuovamente insultato in pubblico. Poiche' non so rispondere a insulti, me ne sono andato, e ho cercato di fare quel poco che posso da solo con un'altra compagna.
Ma chi sono io, un militante del movimento? Certo i militanti del movimento sono in via San Carlo. Loro possono disporre della sede a cui anch'io avevo contribuito, loro sono chiamati a organizzare il comizio di Pannella, loro sono a tutti gli effetti pratici rappresentanti del movimento a Bologna. A questo punto che ci sia o no un club e' perfettamente irrilevante, ma e' perfettamente irrilevante anche che ci siano degli iscritti al movimento. Bastano i dirigenti e quelli da loro scelti come i veri militanti, dotati del potere di cacciare chi vogliono senza dare spiegazioni o dandone una a caso, ogni volta diversa secondo con chi si trovano a parlare..
Con questi mezzi, compagni, dove andiamo? Al di la' delle nostre idee, dei nostri progetti, per cui nonostante tutto continuo a lavorare, quale concreta prassi politica stiamo portando avanti?
La risposta io non ce l'ho, spero sempre che qualcuno voglia darmela.
P.S. Una delle gravissime accuse mossemi nella hall dell'Ergife era che io avevo scritto qui cose "che non si devono dire" sulla vita statutaria del club cui ero iscritto. Persevero nell'errore, tanto so che qui tutti aborrono il perdono.