LETTERA APERTA DEL DEPUTATO PAOLO VIGEVANO, SEGRETARIO-TESORIERE DEL MOVIMENTO DEI CLUB PANNELLA-RIFORMATORI E DEL DEPUTATO RIFORMATORE LORENZO STRIK-LIEVERS (VERRA' PUBBLICATA DOMANI, 3 FEBBRAIO DA 'IL GIORNALE'
A Romano Prodi, Gerardo Bianco, Armando Cossutta, Fausto Bertinotti, Carlo Ripa di Meana, Famiano Crucianelli, Umberto Bossi.
Cari amici,
sulla situazione politica, sulle prospettive, sulle necessità del paese abbiamo, e avete fra voi, valutazioni diverse, diversissime. Ma ciascuno di voi, come noi, ha espresso valutazioni severamente critiche circa i termini dell'intesa sulla cui base è stato affidato l'incarico per la formazione del nuovo governo.
Per questo riteniamo necessario e opportuno richiamare pubblicamente la vostra attenzione sulla situazione paradossale in cui da ieri vi trovate, ci troviamo.
Rivolgendosi direttamente all'opinione pubblica attraverso le televisioni e la stampa, il Presidente della Repubblica non si è limitato a spiegare le ragioni e i termini del mandato che - udite le indicazioni dei gruppi parlamentari - ha affidato al Sen. Maccanico, ma è anche intervenuto nel merito del dibattito sulle riforme istituzionali con parole di alto elogio per la soluzione su cui sembra convergere il consenso di una maggioranza.Il Presidente ha dichiarato che "non c'è che da sentirsi confortati" da quel che l'intesa comporta circa il ruolo del Parlamento. E ha creduto di specificare che il rapporto delineato nell'accordo tra ruolo del parlamento e elezione diretta del capo dello stato "è un fatto positivo nella vita italiana"; agiungendo che è stato "un fatto di equilibrio e di grande saggezza" quello di "cercare nel mondo europeo figure, modelli già esistenti, ma volendo difendere fortemente la tradizione parlamentare."
Così il Presidente della Repubblica, che costituzionalmente rappresenta l'unità nazionale, e a questo titolo si esprime, ha preso clamorosamente posizione a favore delle ragioni e delle tesi su cui hanno creduto di convergere i partiti del Polo e il PdS. A che titolo allora ci esprimeremo, vi esprimerete, nel paese e in Parlamento noi che abbiamo opposto altre ragioni e altre tesi a quelle? Chi di noi riterrà di mantenere la propria opinione diversa e alternativa rispetto a quella dello schieramento Polo-PdS potrà ritenersi ancora rappresentante di un'opposizione le cui tesi hanno pari legittimità di quelle della maggioranza nell'ambito dell'unità nazionale? O dovrà invece ritenersi un cittadino di serie B, collocato fuori dal generale consensus di cui il Presidente della Repubblica è espressione secondo lettera e spirito della Costituzione vigente?
E' alla luce di queste considerazioni che vi invitiamo a considerare la gravità, l'urgenza, l'assennatezza prudente dell'iniziativa che abbiamo promosso circa il ruolo che il Presidente Scalfaro ha ritenuto di assumere fuori e contro la Costituzione, e dunque contro i pari diritti di tutti i cittadini. Oggi esplicitamente anche contro i vostri e quelli degli elettori che rappresentate.
Con fiducia,
Paolo Vigevano Lorenzo Strik-Lievers