CON IL COMIZIO DI MERCOLEDI' 7 IN PIAZZA MAGGIORE DI BOLOGNA SI RILANCIA, PER L' IMMEDIATO RAGGIUNGIMENTO DELLE 200.000 FIRME, LA CAMPAGNA PER LE DIMISSIONI DI SCALFARO. E SARA' ANCHE LA PRIMA MANIFESTAZIONE PUBBLICA CONTRO IL GOVERNO DEL TEMIBILE TANDEM SCALFARO-MACCANICO ROMA, 4 FEBBRAIO 1996
"Si è formato un tandem di direzione della Repubblica assolutamente senza concorrenza possibile sul piano della professionalità politica; e non solamente Berlusconi, ma anche D' Alema, avranno occasione di accorgersene. Scalfaro e Maccanico, rispetto al passato recente, garantiscono una possibilità di collaborazione paritaria e di integrazione pressocchè perfetta per il tentativo di salvare e rilanciare la sostanza del regime partitocratico, emendandolo dell' insostenibile, e degli interessi più forti che l' hanno caratterizzato.
Ma la cultura partitocratica, emergenzialista sul piano del diritto e dell' economia, è fallita storicamente, non per colpa di degeneri suoi figli giunti al potere, come cultura di governo e dello Stato di diritto, come virtualità liberale e democratica. L' intreccio di alcuni poteri, sottopoteri, corporazioni, complicità non può generare alcuna riforma, nè civile, nè etico-politica, nè economica, nè del diritto, che non si riveli illusoria o controriformistica.
Creare un Governo per governare una riforma delle istituzioni e dello Stato è di per sè una forzatura della Costituzione, che può sperare di realizzarsi solamente con una gestione da Gran Consiglio informale dei partiti e degli interessi costituiti, come accadde già durante il (e "grazie al") Caso Moro, che da esso fu condannato a morte ben più che dalla volontà delle BR.
Quando questa "forzatura" viene dal Capo dello Stato essa ha un altro nome. Essa potrà anche riuscire, ma lancerà sempre più la politica ed il paese nel caos e nella disintegrazione.
Le opposizioni che si annunciano (o che si stanno di già per spegnere) sono interne e subalterne a questo processo e a questo riassetto del regime, almeno sul piano della concreta lotta politica.
Se Riformatori comunisti ed Alleanza Nazionale avessero dato -in modo concreto- la loro adesione alla richiesta popolare di dimissioni di Scalfaro esse sarebbero di già all' ordine del giorno del paese, ben prima e con ben maggiori ragioni che ai tempi del Presidente Leone. Ma dare la parola alla gente, al paese, ai propri militanti lo si fa il meno possibile anche su questi fronti.
Noi siamo determinati ad insistere nella lotta. A Trani, dall' 8 all'11 Febbraio, il Consiglio Generale del Movimento discuterà della nuova situazione politica, e ne trarra le coerenti delibere.
E sin da mercoledì 7, con il comizio a Piazza Maggiore di Bologna, rilanceremo per l' immmediato raggiungimento delle 200.000 firme la campagna antiregime, e delle dimissioni del Presidente Scalfaro."