- uno "Statuto-tipo" è una "traccia" che un club è libero di seguire oppure no, l'importante è ottemperare a quanto stabilito dallo Statuto del Movimento dei Club Pannella-Riformatori.
- Giorgio Francia scrive che lo "statuto-tipo" è "stato buttato nel cesso"; bene, spero solo che si siano tenuti in considerazione i problemi ecologici e che la carta sia stata utilizzata per qualche importante funzione;
- quanto al fatto che il Club costituitosi a Monza abbia stabilito nel suo statuto che il Presidente deleghi sempre membri diversi al Consiglio Generale, questo mi pare che sia in contrasto con lo Statuto del Movimento che al punto 3.2.1 stabilisce che
"Ogni club che ne abbia titolo é rappresentato dal suo Presidente ovvero dal delegato permanente designato dal Club sulla base del proprio ordinamento interno".
Quanto ad altre osservazioni, ricordo che per modificare lo Statuto, la sede competente è quella congressuale. Il Congresso può modificare lo statuto a maggioranza semplice.
Quanto invece al dare "precise indicazioni su quanto il delegato deve dire e fare durante i Consigli Generali", le "cassette registrate", etc, queste mi paiono osservazioni rancorose di chi non conosce o non sa apprezzare la libertà piena dei nostri dibattiti.
Sul numero che viene scritto a fianco di ogni club che abbia denominazione di località il perche' è chiaro: se parliamo del "Club Pannella di Monza", per l'esterno, quello rappresenta il Movimento a livello locale. E se nasce un altro club a cui è impedito di chiamarsi "di Monza", vuol dire che tutta la rappresentanza è data al primo club che è nato? Forse la soluzione dei numeretti non è la migliore, ma allora si faccia una proposta alternativa e se ne discuta.