grazie a chi ha taciuto e a chi ha fatto commentini.Finalmente la misura e' colma, finalmente posso liberarmi di
questa illusione che avevo sulla possibilita' di lavorare per una
politica diversa. Meglio tardi che mai!
Questo movimento evidentemente, come altri, si regge sulla
divaricazione tra quelli che afferma essere i suoi obiettivi
riformatori e la concreta prassi politica. Qui come altrove emerge
il piu' capace di tirare colpi bassi e usare la violenza della
menzogna. Sara' questo essere leader politici? Se e' cosi' sono
contento di non esserlo. Perche' dovrei continuare a lavorare per
una politica che si identifica si' con le speranze di tanti e con
le mie, ma che poi concretamente portera', in caso di successo, in
posizioni di potere persone a cui non affiderei mai qualcosa di
mio? Persone, dico, la cui pochezza umana e politica e' ben
esemplificata dalla falsificazione di sentimenti privati per
usarli in una polemica politica; dalla devastante espressione di
intolleranza verso una persona certamente particolare, "diversa",
come Silvana Bononcini, ma diversa anche per generosita'. (e
voglio qui precisare che niente di quanto da me scritto in questa
conf o detto al congresso e' stato suggerito da Silvana, caso mai
qualcuno l'avesse pensato). Parlo di persone, al plurale, perche'
chi ha assistito e ha taciuto e' secondo me complice della
violenza perpetrata, delle menzogne scientemente pronunciate,
dell'intolleranza manifestata.
Noi sapevamo, compagni, di non essere geneticamente diversi dagli
altri, l'abbiamo sempre detto, non "onesti" per grazia ricevuta ma
"innocenti" per capacita' e per sorte. Questa capacita' non la
ritrovo piu', l'accortezza che ci ha consentito di arrivare a
questo punto con le mani nude di bottino ma con un patrimonio di
lotte politiche e di proposte. Noi sappiamo, compagni, che il
furto di legalita', lo stravolgimento dell'immagine dell'altro, il
sequestro delle speranze che tanti nutrivano, nutrono e nutriranno
nella nobilta' della politica e' il piu' grave crimine politico.
Questo crimine io vedo commettere qui, in nuce, nel piccolo del
nostro movimento, questo crimine ho paura che commetteremmo, non
appena ne avessimo la possibilita', anche nelle istituzioni.
Personalmente so di non avere la forza di contrastare questo
pericolo, e si e' rivelata vana la speranza che anche un non-
leader come me potesse portare il proprio contributo di
riflessione su argomenti tanto gravi. Percio', compagni, vi
ringrazio e vi saluto con la coscienza tranquilla, ma senza piu'
un briciolo di speranza nella politica. Buona notte.
giovanni vitale