Con tutte le critiche che il nostro movimento ha mosso - giustamente - alMattarellum, giß un miracolo che si torni a votare con queste leggi
elettorali. Ancora qualche settimana, e il doppio turno alla francese con
correzione proporzionale e premio di maggioranza sarebbe stata la migliore tra
le soluzioni escogitate dalla nostra fauna bassaninfisichelliana etc. E
possiamo essere certi che - mentre utili idioti si sarebbero avvolti in
dissertazioni sui massimi sistemi costituzionali per mesi - quella manovra
sarebbe passata in quattro e quattrÆotto. Questo per portare un minimo di
serenitß e speranza in un momento in cui le prospettive riformatrici appaiono
pi· cupe che mai, e gli elettori sembrano chiamati alle urne il 21 aprile per
stabilire se la par condicio debba o meno essere anticipata di 15 o 30 giorni
rispetto al periodo attuale.
Un pensierino sulle tasse: sono riconoscente alla leadership del movimento per
avere sempre respinto ogni demagogia sullÆargomento, ma riflettevo negli
ultimi giorni sul fatto che ci troviamo in una curiosa situazione: da una
parte cÆ un polo che propone meno tasse ma non affatto liberista - retorica
a parte - visto che quando corporazione chiama polo risponde, come amaramente
abbiamo dovuto constatare; dallÆaltra ci siamo noi, che siamo liberisti, ma
sembriamo timorosi di affermare che, almeno in astratto, una bassa pressione
fiscale UNO degli elementi indispensabili di una politica liberista.
Peccato, perch in conseguenza di questo saremmo pi· attrezzati - non solo
polemicamente - contro lÆevasione fiscale, contro la quale lÆefficacia e la
giustezza di una lotta sono inversamente proporzionali al prelievo di
ricchezza da parte dello stato.
Dunque, NO al ômeno tasseö: ma forse, potremmo dire anche noi, in prossimitß
di unÆennesima manovra, che questa si dovrebbe comporre soprattutto di
controllo della spesa, e meno di aumento delle tasse, come ultimamente si era
espresso un voto della Camera di cui lÆineffabile Dini si altamente
infischiato: tanto che si potuto affermare che, non godendo pi· il
parlamento della fiducia del governo (tecnico), esso poteva anche essere
licenziato. Una bella innovazione.
Questo indipendentemente dalla possibilitß che si riesca a raggiungere un
pieno accordo politico ed elettorale ôcon Silvio Berlusconiö, rispetto alla
quale ormai divenuto indispensabile (che sia una gioia o meno) fare ogni
tentativo fino allÆultimo minuto utile, e anche oltre.