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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 23 febbraio 1996
DICHIARAZIONE DI VITTORIO SGARBI E DI MARCO PANNELLA

Roma, 23 febbraio 1996

1. Contro il fascio (e il nuovo fascismo) di tutti i trasformismi, di tutti i potenti e i potentati partitici, sindacali, corporativi, bancari, finanziari, industriali, burocratici, oltre che del sistema dei mass media, fascio e fascismo che stanno prendendo corpo in Italia, con evidenza che acceca, il Polo oppone un vuoto di politica e di lotta ideale e popolare.

Questo vuoto di politica, o questa politica, e' suicida. Si sta riempendo dei contenuti degli avversari, in un illusorio esercizio di real-politik. E regala ad essi un festival di opportunisti. Chiamiamo percio',a raccolta quanti, fra i cittadini comprendono che occorre immediatamente invertire la rotta, e rilanciare nel paese gli obiettivi di una radicale Riforma delle istituzioni e della societa', Riforma liberale, liberista, libertaria, democratica, bi o tripartipartitica, cioe' antipartitocratica, contro la conservazione e la reazione bi o tripolare, cioe' partitocratica. Quanti vivono il nuovo fascio dell'Ulivo come destino dell'etnia politica italiana e sono rassegnati a sostenerlo, quanti hanno creduto e credono, sperato e sperano nell'alternativa dura, drammatica, al regime corrotto, corruttore, violento, ingiusto che domina l'Italia e pone fuori-legge le sue stesse istituzioni, quanti sono determinati a fare della questione giustizia lo spartiacque fra riformatori e conservatori, il luogo della

battaglia fra cittadini liberi e sudditi schiavizzati, ci diano forza concreta, subito, per un esito diverso da quello ormai scontato delle elezioni del 21 aprile.

Presidenzialismo anglosassone, di stampo americano o per quanto possibile britannico (e non semipresidenzialismi sostanzialmente continuisti e antiparlamentari); riforme costituzionali che tocchino in primo luogo l'organizzazione della giustizia, rivoluzionandola in direzione dello Stato di diritto e liberale (con l'abolizione della obbligatorieta' dell'azione penale, di un CSM che non sia di mero autogoverno amministrativo dell'amministrazione della giustizia, del divieto di accesso alla magistratura di intere nuove categorie di cittadini giuridicamente qualificati); legge elettorale 'americana' con maggioritario uninominale 'secco', ad un turno, l'unica atta ad imporre la tendenziale chiusura di tutte le attuali botteghe partitocratiche; smantellamento del parastato burocratico, centralista, assistenzialista, che domina ogni settore della vita istituzionale, sociale, imprenditoriale e finanziaria, industriale e dei servizi, per vie legislative, referendarie, nonviolente, di lotta sociale senza quartie

re; ecco alcune delle bandiere che torniamo ad innalzare perche' chiamino a raccolta i cittadini non rassegnati e non corrotti, che conoscono la prudenza che impone di lottare, quando si e' in causa la vita di tutti e di ciascuno.

***

2. Attorno a queste intenzioni ed a questi giudizi, e attorno alle nostre vicende personali e politiche, abbiamo deciso di formare una forza politico-elettorale assolutamente autonoma da ogni altra. Percio' presenteremo nostri candidati in ogni sede elettorale prevista dalle leggi in vigore: per il Senato, per la quota proporzionale e per quella maggioritaria della Camera, senza desistenze, o altri marchingegni tattici e politicistici.

Denunciamo sin d'ora l'assoluta diversità delle nostre liste e dei nostri candidati, per obiettivi politici e per condizioni di lotta: le forze partitiche che stanno preparandosi a ostentare la loro 'autonomia' nelle liste proporzionali per meglio servire i reali padroni dei blocchi elettoralmente ieri contrapposti, politicamente sempre piu' vicini, e meglio ricavarne in partenza il compenso per questa funzione assolta.

Noi esercitiamo cosi' un effettivo 'rischio di impresa' politico, perche' siamo una impresa politica ed elettorale. La sconfitta del Polo non puo' esser ipotizzata come conseguenza di questa nostra scelta. Ne e', al contrario, la causa, o la ragione. Per cercare di superarla, di rovesciare la situazione.

Da cinquantanni hanno chiesto di votare o attorno alla DC o attorno al PCI. I laici - tranne le eccezioni che rappresentiamo - sono sempre stati subalterni, attorno all'uno o all'altro di quei due Poli. Cosi' abbiamo avuto un popolo prono al potere di entrambi, e delle forze reali della economia e della burocrazia statalista.

Il Movimento dei diritti civili, referendario, antipartitocratico, riformatore e' qui; non altrove. Chi intende sostenerlo si manifesti subito, con ogni mezzo. Rivolgendosi con telegrammi, fax, in via telematica all'uno o all'altro di noi; a Radio radicale, a quanti siano notoriamente e responsabilmente, nostri compagne e compagni di lotta e di giustizia.

 
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