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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 24 febbraio 1996
PANNELLA DENUNCIA IL "POLITICANTISMO" CHE DIVORA IL CENTRODESTRA

Articolo de "IL FOGLIO" del 24 Febbraio 1996

Il leader radicale vuole correre solo contro tutti, a meno che Berlusconi non ingaggi battaglia contro il "fascio"

Lista hollywoodiana con Sgarbi

Roma. Dovunque sia, in qualunque impresa sia immerso, per Marco Pannella le elezioni sono il vero richiamo della foresta. E' pronto anche questa volta, con un nuovo simbolo dal sapore cinematografico: "Lista Pannella, con Vittorio Sgarbi". Il protagonista, la vedette, e via con il voto.

"con Vittorio -spiega Pannella- siamo partiti dalla constatazione ormai abbagliante della sconfitta politica del Polo. Una sconfitta già in atto, accaduta, acquisita, che è la ragione del nostro impegno e non certo - come ci verrà rinfacciato - l'obiettivo o la conseguenza". Pannella ne annusa i segnali ovunque, . "Non vedete i topi che abbandonano la nave, gli opportunisti d'ogni risma, gli ex-ministri, gli interlocutori di un tempo che si accalcano dall'altra parte? E questo fenomeno che solo un anno fa sarebbe stato sepolto dal ridicolo: i liberali, i socialdemocratici, i repubblicani, i laici, tutti con Prodi? Senza contare la schiatta dei grands commis, da Dini a Maccanico: si può essere servitori di uno Stato di diritto, ma se si è operato in un regime si è solo servi".

"La Fininvest? E' contro Berlusconi" Pannella ha molti altri argomenti: "Per capire che il Polo è sconfitto basta accendere la televisione e vedere Maurizio Costanzo nominare editorialista quotidiano la massima espressione del regime, Sandro Curzi, che tra l'altro sarà sicuramente candidato, e quindi è un'operazione dolosa. E Enrico Mentana che rinuncia a parlare di politica per evitare imbarazzi. Ecco, solo chi non vuol vedere può fare previsioni diverse. Ma io non mi voglio rassegnare e con Sgarbi saremo presenti ovunque, maggioritario e proporzionale". Anche perché la sconfitta del Polo significa per Pannella la vittoria del "fascio". "Non dimentichiamoci che quella parola, fascio, è il frutto della fantasia di un socialista. Ma tolta la connotazione storica è esattamente quello contro cui battiamo: un gigantesco fascio di poteri, con dentro le banche e le loro interminabili prorogatio, i sindacati, la grande industria e la stampa connessa, tutto. Per questo da due anni chiedo insistentemente a Silvio Ber

lusconi - che da quel fascio è rimasto fuori - di stringere una vera alleanza. Ma lui ha preferito stare appresso alla minutaglia. Guardate come ha premiato Rocco Buttiglione, l'autore del ribaltone, secondo lo schema risibile e grottesco di acquisire le forze cattoliche. Così gli ha dato eletti in 18 regioni su 20, i quali oggi hanno costituito i comitati locali del Cdu. Risultato: alle politiche , nel proporzionale, Forza Italia avrà i suoi eletti che fanno campagna per il Cdu. E questo è solo il sintomo di come Berlusconi abbia rinunciato, da dopo il 27 marzo, a conquistare i cittadini con temi eversivi rispetto al disordine costituito e sia messo a fare il politicante, cosa di cui non è capace".

Pannella ha sul tavolo un comunicato fresco di agenzia, Maurizio Gasparri gli rivolge un accorato appello a non abbandonare il Polo..."Abbiamo tante volte chiesto di agganciare il nostro vagone di presidenzialisti amerikani con il kappa, di garantisti, di liberali, al treno del Polo e non ci hanno voluto. Ricordiamoci che in tutte le elezioni passate, siamo sempre stati, nostro malgrado, gli uni contro gli altri. Ora a quel vagone abbiamo deciso di metterci una nostra locomotiva. Se andremo nella stessa direzione ci ritroveremo. Ma non sarà questa disgustosa corsa verso il centro a cui tutti guardano e mirano: il centro non c'è e quella è solo assalto ai centri di potere, spartizione delle spoglie".

"Dini ha connotati neoandreottiani"

E' la corsa che sembra guidare Lamberto Dini? "Di lui si può dire solo una cosa - suggerisce Pannella - se c'è un uomo che ha i connotati neoandreottiani, anche con onestà e chiarezza se vogliamo, quello è Dini. Ed è naturale per questa sinistra veltroniana (Bertinotti compreso) corteggiarlo ed inchinarsi quando Dini afferma che Andreotti è stato un grande statista e linciare Berlusconi se ricorda che Andreotti è un senatore a vita".

Ma se tutto sommato Berlusconi vincesse, sarebbe ostacolato dal conflitto d'interessi? "Quale conflitto d'interessi? La Fininvest combatte contro tutti gli alleati di Berlusconi - e solo perché non può farlo apertamente contro di lui - ed è schierata a favore di tutti i comunisti - con la c maiuscola - che invadono la scena. Ma Berlusconi non vincerà. A meno che non faccia una battaglia durissima, ardente, di contrapposizione frontale e sommuova il paese, infiammi gli elettori di destra, di centro e di sinistra. Ma questa per ora è solo la battaglia di Sgarbi è la mia".

 
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