(ASCA) - Roma, 14 mar - I Progressisti insistono perche' il
decreto sulla par condicio, che scade il prossimo 18 marzo,
venga modificato, soprattutto nelle parti che riguardano la
radiofonia, l'emittenza locale, l'organizzazione degli
uffici del garante (oggi peraltro in sciopero) e - modifica
dell'ultimo momento - le sanzioni, in modo che siano
differenziate come entita' per i network e per le piccole
televisioni.
Tali richieste sono state ribadite oggi, nel corso di una
conferenza stampa, da Franco Bassanini, Vincenzo Vita e
Giuseppe Giulietti. Dopo la seduta di ieri della Commissione
Affari Costituzionali, sostanzialmente andata deserta,
secondo Bassanini ci sarebbe, comunque, con l'esclusione di
Forza Italia, una sostanziale unita' di vedute sulle parti
del provvedimento da modificare. In particolare, Bassanini
ha chiesto che anche per la par condicio venga messa in atto
la procedura adottata dal ministro dell'Interno per il
decreto per la semplificazione del voto: ''il ministro delle
Poste - ha detto Bassanini - convochi i capigruppo,
verifichi le convergenze, e apporti le modifiche concordate
prima della scadenza del decreto''. Una procedura, ha
osservato l'esponente pidiessino, su cui e' sembrato
d'accordo anche il presidente della Commissione, Gustavo
Selva.
Vita ha posto soprattutto l'accento sui problemi
dell'ufficio del garante, tuttora in attesa di una legge che
definisca la pianta organica ed il trattamento giuridico ed
economico dei dipendenti; mentre Giulietti ha osservato che
da ieri ''e' stata smascherata la bugia di chi afferma che
e' il centrosinistra a volere una par condicio imbavagliata.
E' vero l'esatto contrario. Se non e' cosi' - ha detto
chiamando in causa gli esponenti del Polo - battete un
colpo''.
rf/rg/rs
141505 MAR 96