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Conferenza Movimento club Pannella
Radio Radicale Sergio - 14 marzo 1996
La Stampa: Giovedi' 14 Marzo 1996
Pannella: suicida imbarcarci col Polo

Il leader riformatore abbandona l'alleanza, Berlusconi spera in accordi di desistenza

Ma Sgarbi resta col Cavaliere

ROMA. Alle due e mezzo del pomeriggio - non era mai accaduto prima - i battenti del portone

di casa Berlusconi vengono improvvisamente chiusi. E chi arriva - generale o colonnello che

sia - deve rassegnarsi a battere il batacchio. Al piano di sopra, i capi si stanno spartendo gli

ultimi collegi, al'ora di pranzo scende Gianni Letta e non sembra di umore brillante: "Si

lavora, si lavora, speriamo bene...". E quando si fa sera, il portoncino al 31a di via dell'Anima

finalmente riapre, ma resta chiuso un battente. Come si usa in occasioni poco liete. Il

portoncino racconta una delle giornate pi· tempestose nella storia del Polo che in 48 ore si

ritrova oppresso da una raffica di incidenti: lo "scandalo-Squillante"; il mezzo divorzio di

Pannella, che dice addio al Polo con una lettera di speciale durezza; e poi la piccolissima (ma

dolorosa) emorragia all'estrema destra, dopo che alcuni deputati di An "tagliati" da Fini

potrebbero candidarsi sotto le insegne del movimento sociale di Rauti.

Il caso pi· serio per tutta la giornata sembrato quello di Pannella, ma come spesso accade

con il leader radicale quella che vale non la penultima, bensø l'ultima sorpresa. E in serata il

tam-tam rilanciava l'ipotesi di un divorzio a metß. Tutto aveva inizio ieri di buona mattina,

quando Giuseppe Benedetto - l'emissario pannelliano al tavolo dei "tagliatori di teste" - aveva

spiegato al suo capo l'ultima offerta del Polo. "I candidati riformatori correrebbero in 45

collegi" (su 475), ma "per i nostri i collegi sicuri della Camera sono una decina, pi· 3-4 posti

al Senato".

Pi· tardi Pannella, per dimostrare il suo disinteresse, fornirß ai cronisti altre cifre ("abbiamo

rinunciato a 25-35 possibili eletti"), ma quel che conta la sua reazione all'offerta del Polo.

Pannella non ci sta, i fedelissimi restati con lui (Vigevano, Stanzani, Strick Lievers, Della

Vedova, Rita Bernardini) gli danno ragione, anche se qualcuno cerca di tirargli la giacca.

Inutile. Pannella prepara una lettera di formidabile asprezza, indirizzata a Berlusconi, Fini,

Casini e Buttiglione. La premessa: "Il Polo si sta rapidissimamente caratterizzando come forza

cattolica". E poi le parole pi· dure: "Gli ultimissimi eventi giudiziari costituiranno un

gigantesco fatto di macelleria. Noi saremmo stati i soli a potervi rispondere per le nostre

storie". Ma "marginalissimi come appariremmo", "sarebbe suicida", "imbarcarci in questa

''galera''".

In altre parole Pannella dice: signori, state per essere investiti da una bufera giudiziaria e solo

noi - con la nostra purezza - avremmo potuto difendervi con credibilitß. Conclusione:

"Passiamo ad esservi concorrenti ed avversari determinati". Vero? Falso? Vero a metß? Per

tutta la giornata si incrociano gli incontri e per prima cosa Berlusconi recupera (senza grandi

difficoltß) Sgarbi che pure, nelle settimane scorse, aveva acconsentito ad aggiungere il suo

nome a quello di Pannella nella "lista Pannella-Sgarbi".

Ma da professionista della politica qual , Pannella aveva fatto firmare al suo amico Vittorio

una "liberatoria" per l'utilizzo del simbolo col doppio nome anche in caso di separazione e

dunque il leader radicale in serata poteva annunciare che la sua lista sarß presente su tutto il

territorio e con Pannella capolista in Lombardia 1 e 2 e in Emilia-Romagna. Ma il vero enigma

un altro: nei collegi uninominali i candidati di Pannella correranno in alternativa a quelli del

Polo? Un'ipotesi che atterrisce Berlusconi perch regalerebbe all'Ulivo molti collegi e cosø

ieri sera Casini preannunciava uno scambio: "Noi aiutiamo Pannella a raccogliere le firme per

il proporzionale, lui non si presenta nei collegi". Ma in serata al "Costanzo Show", Pannella,

Casini e Buttiglione se le sono cantate. Pannella: "Dovreste vergognarvi di presentarvi con lo

scudo crociato, schizzato di brutture. Il vostro avvenire si chiama Fanfani". Buttiglione: "Chi

non la pensa come lui un ladro, un assassino. Io non ci sto".

Fabio Martini

 
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