L'ira del radicale contro il Polo: "State diventando una forza cattolica, come la vecchia
Dc. Non vi ringraziamo e passiamo a essere concorrenti e avversari determinati.
Venderemo cara la pelle"
- da Roma, A. CO.
BERLUSCONI -Pannella, il patto non sopravvissuto al ritorno della pace nel Polo. Il
Marco furioso ha abbandonato il tavolo delle trattative giß nella notte fra martedø e mercoledø,
quando si reso conto che a pagare il prezzo della riconciliazione fra Silvio e gli ex Dc
sarebbe stato proprio lui. Altro che pari dignitß politica: a Mastella, Casini e Buttiglione il
Polo garantisce il doppio dei seggi riservati ai pannellati. Marco e Vittorio Sgarbi potrebbero
contare su una cinquantina di candidature, la metß delle quali sicura. Anche il tentativo di
riequilibrare sul versante libertario l'asse polare uscito maciullato dal ricatto del Ccd-Cdu.
La linea dei riformatori sarß tutt'alpi· tollerata, in uno schieramento che veleggia in direzione
opposta. Certo, i radicali potrebbero vantare un cospicuo bottino, moltiplicando per 5 o per 6
la loro attuale rappresentanza. Svanisce per il miraggio di avere a disposizione un drappello
parlamentare tanto nutrito da condizionare ogni scelta futura. E Pannella non ci sta.
All'ira del riformatore, il Polo risponde con un vero e proprio diktat. Entro le 9 del mattino
seguente Berlusconi reclama una risposta definitiva, o i radicali accettano l'offerta o si
chiamano fuori dall'intesa. Il grande digiunatore non si fa pregare. Alle 9.30 di ieri mattina,
sulle scrivanie dei capi Polo, precipita una missiva al cianuro in cinque punti. "Non vi
ringraziamo e passiamo a essere concorrenti e avversari determinati. Probabilmente non ci
presenteremo affatto, ma per essere a lungo presenti nella vita italiana", recita il comma 5.
Negli articoli precedenti Pannella accusava i quasi alleati di caratterizzarsi come "forza
cattolica", nonch di "aggravare gravissimamente l'handicap della nostra componente a favore
della lista scudocrociata". E pensare, commenta amaro il riformatore al punto 4, che solo la
sua pattuglia avrebbe avuto le carte in regola per rispondere a quel "gigantesco fatto di
macelleria" inaugurato dagli ultimi "eventi giudiziari".
Omissis personale
Nella furibonda lista accusatoria compilata da Pannella ce n' anche una, al capitolo 3, tanto
personale da essere coperta dall'omissis. Probabile che siano cumulati qui i livori per le
parole date e poi rimangiate da Silvio, per gli impegni solennemente assunti e discretamente
cancellati il giorno dopo. Certo che i radicali, nonostante quel sibillino accenno alla
possibilitß di non presentarsi, si preparano invece, come dichiara lo stesso capo dal palco del
Maurizio Costanzo Show, "a vender cara la pelle". "Ho fatto l'impossibile - spiega - per
trovare un accordo con il Polo e in particolare con Berlusconi. Noi abbiamo rinunciato a
30-40 eletti perch , come Croce, pensiamo che non sempre Parigi valga una messa".
Candidati di disturbo
In conclusione nel proporzionale ci saranno le liste Pannella-Sgarbi, alternative a quelle del
Polo, e nel maggioritario i radicali dovrebbero mettere in campo propri candidati di disturbo
ovunque possibile. Nel maggioritario stesso, per , non avranno al loro fianco lo showman
della rissa televisiva. Sgarbi infatti avrß il suo seggio sicuro con Forza Italia. Lo ha
comunicato ieri un Clemente Mastella fuori di s dal gaudio per l'esito del braccio di ferro. In
realtß l'accordo fra i radicali e Sgarbi era sin dall'inizio questo. Tuttavia, nonostante i ruggiti
pannelleschi, non bisogna credere che ogni via d'uscita sia ormai preclusa. Nel quartier
generale della Rosa circola infatti un discreto pessimismo. E' vero, infatti, che i sondaggi
danno oggi le liste Pannella-Sgarbi al 4 e oltre, ma si tratta di rilevazioni compiute quando
l'accordo con il Polo pareva fatto e quando l'ambigua posizione di Sgarbi era ancora ignota.
Con tutta probabilitß gli esiti sarebbero oggi diversi, col rischio forte di non raggiungere il
quorum.
Convinti, e probabilmente a ragione, che ha sbarrargli la strada sia stato un esplicito veto delle
gerarchie ecclesiastiche, i radicali ipotizzano una campagna elettorale all'insegna
dell'anticlericalismo, con bersaglio una Dc che a loro parere sta rinascendo intorno ai cattolici
del Polo e a Lamberto Dini, oggi rivali, domani chissß. Ma le possibilitß di fare presa,
impossibile negarlo, restano scarse. Resta dunque allettante quell'accordo "puramente
elttorale", in concreto di desistenza, a cui mira sin dall'inizio il Ccd-Cdu e che a questo punto
potrebbe rivelarsi reciprocamente proficuo. Non a caso gli ex dc, invitati anche loro allo show
di Costanzo, hanno trasformato fulmineamente gli anatemi dei giorni scorsi in pura vasellina.
"Noi non vogliamo cattolicizzare il Polo", giura serafico Buttiglione. "Non abbiamo mai
lavorato contro Pannella", duetta candido come un chierichetto Casini. E Berlusconi ha
rinviato all'ultimo minuto di 24 ore la conferenza stampa di presentazione delle candidature
eccellenti prevista per ieri pomeriggio, proprio nella speranza di poter aggiungere al carniere
un qualche accordo con Pannella.