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Conferenza Movimento club Pannella
Radio Radicale Sergio - 14 marzo 1996
Il Manifesto: 14 Marzo 1996. La scomunica di Pannella

L'ira del radicale contro il Polo: "State diventando una forza cattolica, come la vecchia

Dc. Non vi ringraziamo e passiamo a essere concorrenti e avversari determinati.

Venderemo cara la pelle"

- da Roma, A. CO.

BERLUSCONI -Pannella, il patto non sopravvissuto al ritorno della pace nel Polo. Il

Marco furioso ha abbandonato il tavolo delle trattative giß nella notte fra martedø e mercoledø,

quando si reso conto che a pagare il prezzo della riconciliazione fra Silvio e gli ex Dc

sarebbe stato proprio lui. Altro che pari dignitß politica: a Mastella, Casini e Buttiglione il

Polo garantisce il doppio dei seggi riservati ai pannellati. Marco e Vittorio Sgarbi potrebbero

contare su una cinquantina di candidature, la metß delle quali sicura. Anche il tentativo di

riequilibrare sul versante libertario l'asse polare uscito maciullato dal ricatto del Ccd-Cdu.

La linea dei riformatori sarß tutt'alpi· tollerata, in uno schieramento che veleggia in direzione

opposta. Certo, i radicali potrebbero vantare un cospicuo bottino, moltiplicando per 5 o per 6

la loro attuale rappresentanza. Svanisce per il miraggio di avere a disposizione un drappello

parlamentare tanto nutrito da condizionare ogni scelta futura. E Pannella non ci sta.

All'ira del riformatore, il Polo risponde con un vero e proprio diktat. Entro le 9 del mattino

seguente Berlusconi reclama una risposta definitiva, o i radicali accettano l'offerta o si

chiamano fuori dall'intesa. Il grande digiunatore non si fa pregare. Alle 9.30 di ieri mattina,

sulle scrivanie dei capi Polo, precipita una missiva al cianuro in cinque punti. "Non vi

ringraziamo e passiamo a essere concorrenti e avversari determinati. Probabilmente non ci

presenteremo affatto, ma per essere a lungo presenti nella vita italiana", recita il comma 5.

Negli articoli precedenti Pannella accusava i quasi alleati di caratterizzarsi come "forza

cattolica", nonch di "aggravare gravissimamente l'handicap della nostra componente a favore

della lista scudocrociata". E pensare, commenta amaro il riformatore al punto 4, che solo la

sua pattuglia avrebbe avuto le carte in regola per rispondere a quel "gigantesco fatto di

macelleria" inaugurato dagli ultimi "eventi giudiziari".

Omissis personale

Nella furibonda lista accusatoria compilata da Pannella ce n' anche una, al capitolo 3, tanto

personale da essere coperta dall'omissis. Probabile che siano cumulati qui i livori per le

parole date e poi rimangiate da Silvio, per gli impegni solennemente assunti e discretamente

cancellati il giorno dopo. Certo che i radicali, nonostante quel sibillino accenno alla

possibilitß di non presentarsi, si preparano invece, come dichiara lo stesso capo dal palco del

Maurizio Costanzo Show, "a vender cara la pelle". "Ho fatto l'impossibile - spiega - per

trovare un accordo con il Polo e in particolare con Berlusconi. Noi abbiamo rinunciato a

30-40 eletti perch , come Croce, pensiamo che non sempre Parigi valga una messa".

Candidati di disturbo

In conclusione nel proporzionale ci saranno le liste Pannella-Sgarbi, alternative a quelle del

Polo, e nel maggioritario i radicali dovrebbero mettere in campo propri candidati di disturbo

ovunque possibile. Nel maggioritario stesso, per , non avranno al loro fianco lo showman

della rissa televisiva. Sgarbi infatti avrß il suo seggio sicuro con Forza Italia. Lo ha

comunicato ieri un Clemente Mastella fuori di s dal gaudio per l'esito del braccio di ferro. In

realtß l'accordo fra i radicali e Sgarbi era sin dall'inizio questo. Tuttavia, nonostante i ruggiti

pannelleschi, non bisogna credere che ogni via d'uscita sia ormai preclusa. Nel quartier

generale della Rosa circola infatti un discreto pessimismo. E' vero, infatti, che i sondaggi

danno oggi le liste Pannella-Sgarbi al 4 e oltre, ma si tratta di rilevazioni compiute quando

l'accordo con il Polo pareva fatto e quando l'ambigua posizione di Sgarbi era ancora ignota.

Con tutta probabilitß gli esiti sarebbero oggi diversi, col rischio forte di non raggiungere il

quorum.

Convinti, e probabilmente a ragione, che ha sbarrargli la strada sia stato un esplicito veto delle

gerarchie ecclesiastiche, i radicali ipotizzano una campagna elettorale all'insegna

dell'anticlericalismo, con bersaglio una Dc che a loro parere sta rinascendo intorno ai cattolici

del Polo e a Lamberto Dini, oggi rivali, domani chissß. Ma le possibilitß di fare presa,

impossibile negarlo, restano scarse. Resta dunque allettante quell'accordo "puramente

elttorale", in concreto di desistenza, a cui mira sin dall'inizio il Ccd-Cdu e che a questo punto

potrebbe rivelarsi reciprocamente proficuo. Non a caso gli ex dc, invitati anche loro allo show

di Costanzo, hanno trasformato fulmineamente gli anatemi dei giorni scorsi in pura vasellina.

"Noi non vogliamo cattolicizzare il Polo", giura serafico Buttiglione. "Non abbiamo mai

lavorato contro Pannella", duetta candido come un chierichetto Casini. E Berlusconi ha

rinviato all'ultimo minuto di 24 ore la conferenza stampa di presentazione delle candidature

eccellenti prevista per ieri pomeriggio, proprio nella speranza di poter aggiungere al carniere

un qualche accordo con Pannella.

 
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