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Conferenza Movimento club Pannella
Colombo Emilio - 24 marzo 1996
Conferma del voto a Irene Pivetti

Silvio Berlusconi va precisando la singolare concezione delle libertà (in particolare, la libertà di coscienza) sua e del suo Polo delle libertà clericali. Mentre il nostro infallibile leader Marco Pannella faceva di tutto per contagiare il congresso (e gli ascoltatori della Radio) con le sue aspettative nei confronti del Berlusca, costui andava delirando sugli "anticlericali orgogliosi di definirsi atei" che, secondo lui, affollerebbero l'Ulivo. Vorrei che fosse vero; vorrei, più del Berlusca, che i clericali stessero tutti con lui; vorrei che fosse finalmente laicizzata la Repubblica, per onorare se non altro Cavour (che comunista certo non era), ma anche tutte le vittime del Vaticano.

Il nostro amato profeta cerca di convincerci che i grandi poteri siano tutti schierati con l'Ulivo e contro il Polo. Radio radicale ci trasmette testimonianze delle gloriose (ma minoritarie) lotte anticlericali del Partito radicale d'un tempo. E l'oggetto delle amorose attenzioni della nostra insostituibile guida ha la faccia tosta di definirsi liberale biasimando al tempo stesso i cittadini che non condividano le sue superstizioni. Ora pro nobis, Cavaliere.

Sono anticlericale e ho l'orgoglio di dirmi ateo. Berlusconi non mi vuole; Irene Pivetti mi vuole convertire. Berlusconi si spaccia per liberale; la Pivetti no. Berlusconi vuole i voti "libertini" di Pannella ma non le sue idee (altrettanto libertine); la Pivetti non si pone il problema. Berlusconi è un paternalista; la Pivetti una crociata.

Un voto per Irene Pivetti è un voto consapevolmente clericale. Bando ai trasformismi dei poli liberticidi!

 
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