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Conferenza Movimento club Pannella
Radio Radicale Roberto - 8 aprile 1996
PASQUETTA PER LA LIBERTA' DI STAMPA:
IN NUMEROSE CITTA' ITALIANE LA POLIZIA SEQUESTRA IL N.4 DEL PERIODICO ILLEGALE "RISORGIMENTO LIBERALE", ORGANO DEL MOVIMENTO DEI CLUB PANNELLA.

CANDIDATI E MILITANTI DELLA LISTA PANNELLA SI AUTODENUNCIANO PER DIFFUSIONE DI STAMPA CLANDESTINA.

Alle 16,30 di oggi, a Roma, davanti al Pantheon, la polizia è intervenuta al tavolo della Lista Pannella-Sgarbi presso il quale si stavano distribuendo copie del n.4 di "Risorgimento liberale", organo del Movimento dei Club Pannella-Riformatori, giornale non registrato e diretto da un giornalista non iscritto all'Ordine.

Il vice-questore aggiunto Dott. Spinosi, insieme al commissario Dott. Todaro, e all'ispettore di P.S. Dott. Tarantini, hanno, come loro dovere, proceduto con correttezza al sequestro di 260 copie del periodico "in conseguenza della mancata registrazione presso alcuna Cancelleria di Tribunale così come disposto dall'art. 5 della Legge 8.2.1948, n.47".

Rita Bernardini, candidata alla Camera per la Lista Pannella-Sgarbi nella circoscrizione Lazio 1, e a Angiolo Bandinelli, candidato per la medesima lista al Senato nel collegio 1 di Roma si sono autodenunciati per diffusione si stampa clandestina. I due segretari nazionali del Movimento dei Club Pannella-Riformatori verranno quindi deferiti all'Autorità Giudiziaria a norma dell'art. 663 bis del Codice Penale.

Analoghe azioni di disobbedienza civile si sono svolte nello stesso momento a Torino, Milano, Bergamo, Trieste, Verona, Bologna, Ferrara, Firenze, Arezzo, Prato, Viareggio, Lucca, Pistoia, Pisa, Massa, Livorno, Teramo, Campobasso, Napoli, Cagliari.

Le manifestazioni hanno avuto come riferimento il referendum per l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti depositato alla Cassazione lo scorso 4 gennaio. Si tratta di un punto qualificante del "programma di governo" della Lista Pannella-Sgarbi per l'affermazione del diritto dei cittadini all'informazione secondo il dettato della Costituzione. In questo senso, i processi - ai quali i denunciati non si sottrarranno - saranno un ulteriore momento di questa grande battaglia di libertà. Battaglia giuridica e battaglia politica perché, ormai, nello stato di grave crisi in cui versa la giustizia del nostro Paese, i due aspetti diventano necessariamente uno solo.

 
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