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Conferenza Movimento club Pannella
Salvidio Ascanio - 10 aprile 1996
Sostenere l'Ulivo: che errore

Che grave errore sarà quel sostegno dato ad alcuni candidati dell'Ulivo. Un sostegno dato per ripicca, per puntiglio, peggio, mille volte peggio che l'andar da soli.

Dove è finito l'orgoglio per le proprie idee, che faceva rifiutare, appena un mese fa, ben 40 collegi offerti dal Polo in nome della purezza del progetto "liberale, liberista e libertario" ?

Rifiutare 40 collegi allora in nome di un rigore morale e di una intransigenza assoluta è stato, apparentemente, facile e scontato. E ora, le stesse persone che hanno fatto a cuor leggero quel gran rifiuto, non esitano ad offrire appoggio ad alcuni candidati dell'Ulivo. Eppure, il programma che quei candidati hanno sottoscritto e collaboreranno a realizzare è lontano mille miglia dai pur timidi punti di convergenza che permettevano di trattare tra Polo e lista Sgarbi/Pannella..Dov'è allora, il rigore morale di un mese fa ?

Dove è finita la orgogliosa linea del "meglio soli" se non si può avere dalla propria il Polo al 100% ?

Chi spera nella riconoscenza dei candidati dell'Ulivo si fa illusioni: Rutelli era molto più "organico" al PR di questi candidati da sostenere..e guardate come è stato riconoscente !

Il fatto è che da parte di molti, nel Movimento, non si è capito ancora a fondo che la partita contro l'Ulivo è una battaglia contro una dittatura peggiore del fascismo: peggiore perché sommessa, dalle apparenze miti, vestita di bontà. Una dittatura che sarà difficilissima da abbattere dopo il 21 aprile prossimo.

Ed è inutile pensare che i mezzi di lotta politica della tradizione radicale rendano immuni dal pericolo: digiuni, spettacolarità, non-violenza sono sistemi che vanno bene se l'avversario ha un grado di civiltà particolarmente elevato (come lo avevano gli Inglesi avversari di Gandhi) oppure se si ha a ché fare con un "nemico" corrotto, vile, sclerotico, come la vecchia DC.

Il nemico della libertà, dopo il 21 aprile, sarà qualcosa di completamente diverso: agile, abituato da decenni ad una sapiente manipolazione dell'informazione, capace di manovrare a suo piacimento istituzioni e strutture "di secondo" livello (o forse di "terzo"..))

 
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