MI scuso con Bandinelli per l'intrusione nella conferenza "Fili diretti dirigenziali". Puo' tabularmi subito.Non penso che esista un diritto ad esprimere un volere rispetto al destino del proprio cadavere.
Naturalmente se qualcuno avesse la volonta' di esprimere una propria preferenza per il destino del mucchio di materiale biologico residuo alla morte (che non penso abbia rapporto alcuno con la persona) penso abbia il diritto di farlo: esprimendo questa sensibilita'.
In manacanza di questo penso che il cadavere sia un problema della societa' che dovra' deliberare l'uso piu' opportuno (come per ogni rifiuto): riciclaggio ove possibile eliminazione per il resto.
Non riesco a vedere una differenza tra il cadavere ed un escremento qualsiasi!
Per i soggetti in coma: sono state fissate delle regole molto rigide per definire lo stato di morte cerebrale che penso tutelino adeguatamente la persona perche' il trapianeto non divenga un'eutanasia imposta.
Chiaramente e' possibile che si sbagli, come per anni si sono somministrate radiazioni a scopo terapeutico: ma a questo punto il problema diventa quello del controllo dell'attivita' del medica (problema che ho provato a porre piu' volte in passato: basta fare una ricerca con seleziona sul mio nome).
Per la Bindi resta il vecchio preconcetto cattolico verso il cadavere che non poteva essere cremato, per facilitare al Padreterno (non Pannella, quell'altro) la ricerca fino all'ultimo capello.