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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Marco - 13 aprile 1996
Aggiornamento dell'articolo di risorgimento liberale su "chi ci da ragione sui referendum". Ultimo in ordine cronologico, Stefano Rodota' sugli incarichi extragiudiziari ai magistrati.

20 REFERENDUM SONO TROPPI...

MA COMINCIANO A DARCI RAGIONE.

Il 4 Gennaio sono state depositate alla Corte di Cassazione 11 milioni e mezzo di firme sui 20 referendum riformatori. Più di 700.000 persone ne avevano sottoscritto almeno uno. La politica dei politicanti vi aveva raccontato che 20 son troppi. Troppi invece sono stati i tentativi di nascondervi 20 proposte di riforma dello Stato, della Giustizia, dell'economia, dei diritti e della vita di ciascuno.

Oggi però qualcosa si muove. Qualcuno si è accorto dei 20. E dei 700.000. Lo ringraziamo, nella speranza che la difesa dei referendum, da votare a primavera '97, ci troverà compagni di lotta. Per ora ci limitiamo a "riepilogare", perchè la memoria dia forza alle idee ed alle convinzioni

REFERENDUM n·3 - ELEZIONI DEL C.S.M.: "Per riformare in senso maggioritario il sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura, sottraendo i giudici alla lottizzazione correntocratica e difendendo la loro effettiva indipendenza e libertà di giudizio". (Risorgimento Liberale)

Vincenzo CAIANIELLO, Ministro di Grazia e Giustizia del Governo Dini, il 23 Marzo a Marsala si è pronunciato in favore di un sistema elettorale uninominale, contro la "politicizzazione del CSM". (ansa)

REFERENDUM n·13 - PUBBLICITA' RAI: "Per limitare fortemente la pubblicità nelle reti RAI affinchè il servizio pubblico non abbia carattere commerciale e sia ricondotto alle sue funzioni". (Ris. Lib.)

Massimo D'ALEMA, 3 aprile 96: "E' necessaria una revisione del ruolo della RAI. L'essere insieme servizio pubblico e TV commerciale è un'anomalia che va corretta. Perchè il Paese ha bisogno di avere un'autentico servizio pubblico che operi al servizio della cultura nazionale. E, nello stesso tempo, il servizio pubblico non deve approvvigionarsi sul mercato pubblicitario". (ansa)

REFERENDUM N·15 - SOSTITUTO D'IMPOSTA (ritenuta d'acconto): "Per consentire a tutti i cittadini di ricevere interamente i propri guadagni e di versare solo successivamente le imposte allo Stato, tutti con le stesse modalità". (Ris. Lib.)

Gianfranco FINI, 5 Aprile 96: "Noi riteniamo che si debba discutere l'abolizione della ritenuta alla fonte, perchè è giusto che ogni pensionato e ogni lavoratore dipendente si renda conto di quanta parte dei propri soldi finisca nelle tasche del fisco o dello Stato a vario titolo".

REFERENDUM N·1 e 14 - LEGGE ELETTORALE CAMERA E SENATO: "Per eleggere tutti i parlamentari con il sistema uninominale maggioritario a turno unico, "all'americana", abolendo la quota proporzionale che favorisce l'esistenza di decine di partiti". (Ris. Lib.)

Silvio BERLUSCONI, parlando a Palermo il 30 marzo, ha ribadito la sua posizione per un sistema elettorale maggioritario a turno unico, senza la riserva del 25 per cento di proporzionale. (ansa)

Nello stesso senso si era espresso già espresso Gianfranco FINI.

REFERENDUM N·8 - OBIEZIONE DI COSCIENZA: "Perchè tutti possano esercitare il diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare, sostituendolo con altre attività utili e senza subire "inquisizioni" offensive e prive di fondamento sia scientifico che civile".(Ris. Lib.)

Romano PRODI, 6 aprile 96: "fra i primi impegni di Governo dell'Ulivo assumo quello della riduzione del periodo di leva, dando a tutti i giovani la concreta possibilità di scegliere tra il servizio militare e il servizio civile".

REFERENDUM N·19 - INCARICHI EXTRAGIUDIZIARI: "Per impedire ai magistrati di assumere altri incarichi, lucrosi o di potere, che li distraggono dalle loro funzioni, inquinano la separazione e la trasparenza dei poteri oltre che assecondarne la corruzione". (Ris. Lib.)

Stefano RODOTA'(PDS), 13 Aprile 96: "Bisogna vietare a tutti i magistrati, ordinari e amministrativi, gli incarichi extragiudiziari, eccezion fatta per quelli di insegnamento e ricerca. La ragione sta nella rete estesissima di complicità che si è venuta via via irrobustendo grazie alla partecipazione dei magistrati ad arbitrati, commissioni di collaudo, consigli di amministrazione, gabinetti e uffici legislativi dei ministeri. Sono cosi' nate carriere "parallele", che hanno favorito i magistrati più vicini ai centri del potere.

L'assegnazione degli arbitrati favorisce e gratifica pattuglie ristrette. Assistiamo allo spettacolo di giudici che passano dalla magistratura agli studi degli avvocati che avevano patrocinato delicatissime cause da loro decise, e di magistrati che ostentano familiarità con finanzieri e discussi politici spregiudicati...Consiglieri di Stato diventano parte integrante di quell'esecutivo nei confronti del quale dovrebbero tutelare i cittadini.(La Repubblica)

 
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