Scritto il 12-Apr-96 alle 22:43:25 da R.Appignanesi:
RA> Non penso che esista un diritto ad esprimere un volere
RA> rispetto al destino del proprio cadavere. Naturalmente
RA> se qualcuno avesse la volonta' di esprimere una
RA> propria preferenza per il destino del mucchio di
RA> materiale biologico residuo alla morte (che non penso
RA> abbia rapporto alcuno con la persona) penso abbia il
RA> diritto di farlo: esprimendo questa sensibilita'. In
Mi sembra che tu sia in contraddizione con te stesso. Ho ti è saltato un non.
Ma allora la frase non avrebbe senso. Insomma il diritto di esprimere una
preferenza per il destino non è lo stesso che il diritto ad esprimere un
volere rispetto al destino? Ovvero insinui che uno può preferire ma non
volere?
Puoi spiegarti?
RA> manacanza di questo penso che il cadavere sia un
RA> problema della societa' che dovra' deliberare l'uso
RA> piu' opportuno (come per ogni rifiuto): riciclaggio ove
RA> possibile eliminazione per il resto. Non riesco a vedere
RA> una differenza tra il cadavere ed un escremento
RA> qualsiasi!
Certo è una opinione piuttosto dissacrante, quindi nella nostra migliore
tradizione. Io però mi opporrei, non perchè abbia una visione sacralizzata,
ma perchè ho in mente quel macellaio di Francoforte che vendeva salsicce
contestualmente alla sparizione di un sacco di gente nel suo quartiere.
Sai la "fame" di organi è niente rispetto alla fame fame, tipo Visitors
per intenderci. E dal mangiare i morti, che potrebbe far venire il kuru, al
mangiare i vivi il passo potrebbe essere tentevole. Ma chissà forse hai
ragione tu, sull'uso del cadavere a vivente consenziente, si intende.
Sull'uso del cadavere a vivente non consenziente siamo d'accordo mi pare
che non si tocca. Sull'uso del cadavere a vivente silenziosamente assente
è lì che non andiamo d'accordo. Io mi oppongo. Fino alla morte.
L.S.R.C. (lega per una società razionalista e critica)