LA POLITICA SECONDO LORO
Aspettando il 21 Aprile
Intervista a Marco Pannella
D. In caso di conflitto morale che atteggiamento primeggia in Lei: la difesa del Suo senso della giustizia o l'ubbidienza alle leggi?
R. Abbiamo sempre difeso lo Stato di diritto, il rispetto assoluto delle leggi contro ogni illegalità. Quando la nostra coscienza, le nostre convinzioni politiche ci hanno portato in conflitto con leggi che ritenevamo ingiuste, abbiamo pagato di persona, spesso con il carcere, la loro disobbedienza, della quale peraltro abbiamo sempre avvertito le autorità di pubblica sicurezza volendo dare ai nostri gesti il massimo valore - anche simbolico - possibile.
D. Lei pensa alla lotta politica come strumento per fare trionfare i Suoi principi o per demolire quelli dei suoi avversari?
R. Non abbiamo mai svolto una campagna contro qualcuno, ma sempre per qualcosa. Obiettivi precisi sui quali abbiamo chiesto il consenso della gente. Nel nostro costume non c'è la demonizzazione del "nemico", dell'avversario politico. E' stato così in passato per il divorzio, per l'aborto. E' così per la nostra proposta istituzionale, per l'introduzione del sistema americano, per l'elezione diretta del Presidente della Repubblica che sia anche capo del governo.
D. Chi svolge un'attività politica non può fare a meno di sporcarsi le mani (di fango e anche di...). Condivide questa affermazione di Benedetto croce?
R.In tanti anni di attività politica non sono mai stato lambito da uno schizzo di fango. E questo anche gli avversari politici sono pronti a riconoscerlo. Abbiamo fatto politica in poche migliaia, sempre con pochi soldi. Non abbiamo mai beneficiato di finanziamenti occulti e anzi ci siamo battuti per l'abolizione di quelli pubblici. Si può fare politica onestamente, pur fra mille difficoltà. E noi siamo la dimostrazione che questo è possibile.
D. Per il bene comune è meglio essere governati da politici realisti o da politici idealisti?
R. In ogni caso meglio essere governati da politici che da tecnici o presunti tali. Uomini di idee che abbiano un preciso disegno di trasformazione dello Stato, che sappiano contemperare ideali e realismo.
D. Astuzia, temperanza, audacia, semplicità, fermezza, sincerità, modestia, perseveranza, mitezza, lungimiranza. Quali virtù tra le dieci elencate Le sembrano indispensabili per fare un buon politico? E quale la più importante?
R.Perseveranza, lungimiranza, fermezza.
D.Perché una società possa dirsi "civile" quale è la prima virtù che deve possedere?
R. Una società è civile quando vi è il rispetto della legge, del diritto, quando vi è giustizia. Quando le prepotenze, soprattutto ai danni delle minoranze, vengono punite.
D. Quale differenza esiste fra un politico e un imprenditore quando governano?
R. L'imprenditore in generale mira a fare gli interessi della sua azienda. Il politico deve avere a cuore gli interessi della collettività e prescindere dal proprio. L'imprenditore in politica deve stare attento a non sovrapporre mai i due piani.
D. Oggi tutti si appellano al liberalismo. Secondo lei che cosa differenzia un liberale di destra ed un liberale di sinistra?
R. La differenza in italia è che a sinistra di liberali praticamente non ce n'è. Quelli che ci sono sono soffocati da uno schieramento conservatore e sostanzialmente illiberale nella società come nella economia. Nel Polo qualche segnale in più di attenzione per le tematiche liberali e qualche liberale autentico c'è.
D. Il centro è il prodotto di due negazioni o l'espressione di una realtà intrinseca?
R. Il centro nel nostro Paese si identifica con l'immobilismo, con la conservazione. La DC, il partito di centro per eccellenza, è stato travolto dai suoi errori, dalla sua corruzione, dal disastro economico che ha prodotto. Senza questi precedenti potrebbe avere un suo ruolo nel rappresentare istanze moderate, che però in un sistema bipartitico come noi lo vogliamo potrebbero riconoscersi in uno o l'altro degli schieramenti.
D. La scarsa presenza delle donne nella sfera del potere è da imputare in primo luogo alle donne stesse o ad una radicata mentalità maschilista?
R. Nel 1976, quando per la prima volta ci presentammo alle elezioni, tutte le nostre capoliste erano donne. Emma Bonino, Adele Faccio, Adelaide Aglietta hanno segnato in qualche modo la vita del Paese. Questo dimostra che quando si ha passione civile, politica, volontà, la differenza di sesso non ha rilievo.