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Conferenza Movimento club Pannella
Carullo Roberto - 22 aprile 1996
riflessione

Non potrebbe questo esito elettorale essere comunque un passo - forse anche necessario - verso il nuovo ? Mi spiego.

Proprio perché non-violenta, la "rivoluzione" italiana è stata lunga, e continua tuttora. E' naturale che la ricostruzione dello stato e della democrazia, su basi moderne, richieda una serie di passaggi più o meno obbligati. La via seguita da Pannella è quella, rapida (come per i referendum storici), della modifica della legge elettorale, che faccia precipitare il sistema dei partiti, accelerando il cambiamento. Cambiamento che però è comunque in atto, e, anche se per gradi, dal cammino segnato.

L'ostacolo del PDS, quale erede della partitocrazia, alla transizione al nuovo poteva (e può), credo, essere rimosso in due modi. La forzatura della legge elettorale maggioritaria, che lo avrebbe indotto drammaticamente a rifondarsi, oppure un passaggio di uno o due anni al governo, che ne sfumasse i contorni (D'Alema già parla di cancellare ogni residuo del simbolo storico). In questo senso il risultato elettorale rompendo un tabù quarantennale, impegna per la prima volta quelle forze che partendo da ideali giusti avevano assunto caratteri e modi della conservazione, in un compito che le restituirà al gioco politico democratico, pronte per confluire in uno dei due grandi partiti.

Quello che credo, paradossalmente, è che non faccia poi una gran differenza, che questo passaggio lo guidi l'uno o l'altro. Direi anzi che proprio questa scelta, con un Berlusconi logorato e ormai incapace di governo, può essere quella giusta, capace di smuovere gli ultimi ostacoli. Il governo - quello che sia - è credo, in questo momento, più strumento del cambiamento in atto che artefice. Se e quanto durerà, il governo dell'ulivo e di rifondazione, gestirà questa fase, governando e operando certamente con competenza, ma senza alterare, perché non può farlo, il cammino del rinnovamento. E proprio in questo sforzo modificherà sé stesso, rimuovendo l'ultimo ostacolo al passaggio alla seconda repubblica.

Il ruolo del movimento dei club potrebbe essere, in questi 12 o 18 mesi, quello di continuare ad indicare la strada con i referendum, perché non la si perda.

Roberto

 
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