dibattito tra i riformatori toscani e non solo
intervento n.3
di Dario Russo, di Pisa
Touché! Va bene, con le vostre riflessioni avete sturato un tappo e mi vien voglia di attaccare la penna al foglio per capire e capirmi un po' di più. Starei per dirvi quanto mi è costato fare questo o fare quello, che prezzi ho pagato per aver dedicato tempo, fatica, soldi a Pannella e company ma mi rendo conto che sarebbe come parlare di corda in casa dell'impiccato. Sinceramente sto lottando con me stesso, forse perchè come dice Don Vincenzo da Firenze sono uno di quelli senza peli sullo stomaco e dire che pensavo di averli. Le riflessioni più immediate sono tutte mirate a spiegare questo tonfo e a trovare un capro espiatorio. Il rospo più grosso da buttar giù è quello che se Pannella e i suoi messaggi non arrivano agli elettori allora ci si può ammazzare, fare milioni di volantini, attaccare i manifesti sulla porta della casa del Sindaco, buttarsi dal campanile più alto gridando in barba alla par condicio: "voto Pannella", ma non serve a niente, siamo inutili. Confesso che questa cosa si era già sediment
ata da un po' ma mi è stata chiarissima dopo aver letto il libro di Teodori e tutte le paranoie che facevo: " ....è venuto a mancare in un momento importantissimo, un gruppo dirigente preparatissimo, quello del Partito Radicale (M.Mellini, G.Spadaccia, M.Teodori ed altri) che davano all'organizzazione uno spessore tale che con la caduta dei partiti della prima repubblica sarebbe risultato indispensabile per aiutare Pannella a raccogliere i frutti della semina attuata contro il regime giorno dopo giorno instancabilmente".
Mi ha turbato sentire parlare Marco di Berlinguer-Andreotti e poi leggerlo pari-pari sul giornale del 16,4%. Ascoltando i fili diretti sapevo già che se la domanda era inedita e non scontata, l'interlocutore che non fosse stato Pannella ma solo un pannelliano non avrebbe potuto-saputo rispondere se non con qualche slogan. Mi son chiesto il perchè, ma sottovoce, poichè altrimenti si passa per il radicale storico che si erige pannellianamente contro Pannella per spiegare com'è che ci si comporta.
Vi ricordate il 29/3 si doveva tenere un consiglio generale a Torino sullo stato del movimento? Non dormivo la notte al pensiero di arrivare per una volta preparato a dire qualcosa oltre che prendere solamente come al solito. Costruivo con la fantasia e poi subito disfacevo i punti potenziali di un mio intervento, milioni di quesiti: reintroduzione dello statuto federalista del Partito Radicale, cambio del simbolo in Riformatori senza nomi di persona, formazione di quadri dirigenti attraverso meccanismi da studiare, allargamento della visione Pannelliana della società a quei campi oggi occupati militarmente quasi sempre dalla sinistra (cultura, spettacolo, arte, etc..) e creazione di un bacino di ascolto diverso dai consumatori di Radio Radicale etc etc.
Poi sono piombate le elezioni e quello che ne è derivato. leggo ciò che Vincenzo ha scritto sulla libertà, sul non mollare, la fantasia, l'anima, l'amore, la politica "vissuta" e lo condivido perchè mi coinvolge, però credo che non basti, ci vuole dell'altro e non l'ho ancora trovato.
Per la politica nazionale vedo un'unica strada e pochi compagni di viaggio, tra questi senz'altro gli "aennini", e con loro bisognerà bussare nelle sedi locali di Forza Italia e gridare "Sveglia che è ora di alzarsi le maniche!".
Una delle soddisfazioni più belle di questi giorni è stata quando una ragazza, presentatasi come un'elettrice di An mi ha telefonato e mi ha chiesto la cortesia di portarle a casa i fac-simile della scheda grigia per darla a delle sue anziane parenti e indicargli il simbolo di Pannella. Ci sono andato e ringraziandomi di cuore mi ha dato una busta contenente 30.000 lire. Per me è stato come incassare 30 milioni e questa sensazione so di non trovarla da nessuno.
So di essere stato poco costruttivo ma sono riuscito a dare solo qualche fammento della mia breve esperienza di pannellizzato. A giorni comunque mi ritroverò con tutti i miei compagni di Pisa e gradirei che anche voi che leggete veniste, impegni permettendo. Un abbraccio.