per Paolo Vigevano e gli altri membri della segreteria del Movimento
Firenze, 29 aprile 1996
Cari compagni,
scusate, ma siete spariti? Non mi sembra questo il miglior metodo di reagire al consolidmento del regime. Da più parti arrivano richieste di confronto, iniziativa ..... e voi lì, zitti. Forse che non abbiamo niente da dire nel dibattito post-elettorale? Non mi sembra. Forse che c'è un fuggi-fuggi generale? Non mi sembra, anzi: per quanto concerne i miei contatti e le mie esperienze ho sempre più a che fare con compagni pronti a tutto per l'affermazione della nostra politica.
Vi ricordo alcune situazione che confermano il vostro immobilismo.
- radio radicale è vuota di vostre iniziative e presenze politiche e fisiche
- le conferenze di Agorà sono "terreno di caccia" di toscani e altri (pochi, purtroppo) che frequentano quelle zone, ma di compagni con responsabilità politiche nazionali, non se ne vede neanche l'ombra, così come non si vede l'ombra di comunicati.
- il sito Web in Internet del nostro movimento è diventato ridicolo e controproducente. Tutti -dico tutti- i siti degli altri partiti e movimenti, riportano i dati elettorali e vari commenti e iniziative, mentre il nostro è fermo all'appello al voto dopo l'accordo con il Polo.
- alcuni tentativi di contatto telefonico per chiedere piccole cose, sono stati ignorati dall'unico fantasma che in quel momento era presente in sede nazionale.
- son tre giorni che ho scritto a Radio Radicale per un progettino con tempi da cardiopalma, e nessuno mi ha risposto (e se ben ricordo la radio è organo del nostro movimento ....., quindi le responsabilità al suo interno sono strettamente connesse con il potere d'azione della segreteria).
Capisco la situazione degli animi, ma pensavo che il nostro non fosse un movimento dell'anima ma d'azione, dove nell'azione dovrebbe trovare ragione d'essere e di volere.
Azione ragazzi, altrochè animo (per chi ci crede ....), la vita è breve, la stanchezza non esiste, i demagoghi imperversano, il Diritto e i cittadini stanno schiantando.
ciao da Vincenzo Donvito