Scritto il 1-Mag-96 alle 21:16:37 da L.Terni.
Pochi hanno considerato perdente in origine la strategia del Movimento. Perdente (o meglio, rinunciataria) è divenuta quando, a pochi giorni dalla presentazione delle candidature e dinanzi ai veti dei clericali del CCD-CDU all'ingresso nell'alleanza di centro-destra, il presidente ha voluto non presentare candidati nei collegi uninominali della Camera, sperando prima o poi di poter strappare qualche impegno sui generis al Polo.
Se l'unico senatore non è radicale, certo non è colpa sua ma, se di colpe si vuol parlare, di chi l'ha candidato. E' anche vero che quasi certamente, se il candidato in quel collegio siciliano non fosse stato lui, non ci sarebbe stato neppure l'eletto, e quindi il finanziamento pubblico per radio radicale. E poi, che vuol dire essere radicali? Forse la senatrice eletta nel 1994 nel collegio di Milano I era più radicale dell'attuale senatore?
Ognuno può convincersi di quel che vuole: nel 1948 masse sterminate vedevano madonne piangenti sangue. Dire però che se Berlusconi, a due-tre giorni dal voto, avesse aderito con maggiore passione all'accordo con Pannella, il Polo avrebbe vinto le elezioni, mi sembra anche troppo ardito, se non teneramente patetico.
Il malcontento serpeggia, cara Laura: non solo al Nord, ma anche nella periferia del Movimento. Certo, a chi non s'aspettava il successo della Lega Nord, può sembrare inutile discutere delle ragioni della disfatta elettorale.
Quanto al cambiamento di rotta di Berlusconi, non si tratta né del primo, né dell'ultimo. Può essere una comoda scusa per sotterrarsi la testa ed evitare la discussione; ma per chi non vuol rendersi conto che le province dell'Impero non stanno più al gioco.
Il re è nudo, ma nessuno vuol dirglielo. Povero re e poveri noi!