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Conferenza Movimento club Pannella
Francia Giorgio Giulio - 3 maggio 1996
Ri: L'OPINIONE Martedì 30 Aprile

Scriveva Teodori ne L'OPINIONE Martedì 30 Aprile

RC> suo potenziale di affermazione politica. L'intera

RC> vicenda precede sia la stagione referendaria che ha

RC> abbattuto la proporzionale sia la crisi della

RC> Repubblica provocata da Referendum, Lega e

RC> Tangentopoli.

Pur rendendomi conto della necessità di essere sintetici in un articolo di

giornale, tuttavia Teodori poteva semplicemente aggiungere "e la caduta del

muro di Berlino" onorando così la verità e la sinteticità. Anche io mi

obbligo alla sintesi e parlo per parabole: nei quaderni del Pentagono, nelle

registrazioni delle conversazioni di Nixon, a proposito delle elezioni del

1973 se non sbaglio (o 72 o 74 quello che fosse) viene riportato che

il Presidente disse, a chi gli faceva presente il risultato allarmante

delle elezioni italiane, :"IO DI QUELLO CHE SUCCEDE IN ITALIA ME NE FOTTO,

NON ME NE FOTTE ASSOLUTAMENTE NIENTE". Non che Nixon fosse persona a cui

credere, per esempio dopo la rivolta armata dell'esercito contro Allende

in Cile egli spergiurò che la CIA nulla aveva avuto a che fare con essa.

Ma la registrazione a proposito dell'Italia è veritiera, oltre che vera,

visto che lui non sapeva che quelle registrazioni poi sarebbero state rese

pubbliche. Lo scomparso Colby ha peraltro reso testimonianza che

la CIA appunto era attentissima a quello che succedeva in Italia. E'

opinione di molti illustri commentaristi che la CIA abbia cessato di

preoccuparsi, e occuparsi, dell'Italia dopo la consolidata caduta del muro

di Berlino, usando l'espressione nel suo significato figurato-simbolico.

Nel giro di pochi anni, diranno gli storici, tolto il veto USA, le masse

operaie andranno al potere grazie all'alleanza con i padroni. La sintesi

dell'obbiettivo storico del proletariato italiano, l'unità d'azione

della masse operaie cattoliche e delle masse operaie socialiste teorizzata

da Gramsci e perseguita da Togliatti Longo e Berlinguer, trova espressione

nella costituzione dell'alleanza operai-padroni che, nelle elezioni del

21 Aprile 95, ne realizza l'ascesa al potere.

Sciocchezze? Ma quando Nixon dice quello che ho riportato, in quel periodo

il PCI raggiunge il suo massimo sviluppo elettorale. Del resto fin dal

1976 l'alleanza dicipici aveva il 70% dei voti. In certo qual modo il

Bandinelli ha ragione sul ruolo di terzo incomodo costituito dal Craxi. Chi

ragiona in termini di bacini elettorali per criticare questa tesi tralascia

il carattere nazionale. E' per via del carattere nazionale che Nixon diceva,

e pensava, quel che ha detto. E' proprio la questione del carattere

nazionale, voglio dire la lotta contro il carattere nazionale che noi

conduciamo da anni ciò che dà conto della nostra sconfitta. Ecco, il problema

è come si pone Berlusconi rispetto al carattere nazionale. Ora che ci siamo

sacrificati per lui (ci siamo sacrificati anche per impedire la vittoria

dell'alleanza operai-padroni ma questo sacrificio è stato inutile) vedremo se

ne valeva la pena.

Critiche al maestro, figuriamoci se mi tiro indietro, ma lui ha creduto

che Berlusconi fosse diverso. E ci ha trascinato dietro questa illusione.

Invece no, è proprio uguale, tipico imprenditore brianzolo anni sessanta.

E adesso che fare? Noi siamo passati in clandestinità, e quindi di più

non posso dire. Ma è possibile umilmente chiedere ai compagni l'abbandono

del trionfalismo? E' possibile chiedere l'abbandono dell'impermeabilità al

ragionamento critico? E' possibile che, in un impeto di generosità, uno

si guardi allo specchio e si chieda "ma non sarà mai che io sia .. .......

.......?" Non c'è da averne paura, tanto la verità, si sa, è inconoscibile.

G.R.A.C. (gruppo radicale attività clandestine)

 
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