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ven 02 mag. 2025
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Conferenza Movimento club Pannella
Francia Giorgio Giulio - 3 maggio 1996
La identificazione con il principio weberiano della leadership carismatica
della leadership di Marco Pannella è stata fatta, tra gli altri, circa venti

anni or sono da Teodori e Panebianco. Cito Teodori e Panebianco perchè essi

sono in certo qualmodo emblematici: di Panebianco si è parlato mesi or sono

in questa conferenza dopo la pubblicazione di un suo articolo in prima pagina

sul Corriere su Pannella. Teodori ha recentemente scritto un (altro) libro

su Pannella e ha risposto all'inchiesta dell'Opinione sul PR.

Sono emblematici di che cosa, Panebianco e Teodori? Essi hanno contribuito

appunto alla giustificazione della leadership carismatica di Marco in base

alla sociologia politica weberiana, e oggi entrambi criticano cio che è

il risultato della loro azione al riguardo, cioè le decisioni di Marco

Pannella, senza criticare la ragione per cui tali decisioni risultano

essere deleterie per il movimento che Marco Pannella ha (mi si perdoni il

neologismo) leaderato. Perchè? Non vogliono riconoscere la propria

corresponsabilità? Sono intellettualmente disonesti? Temo proprio di si.

Una spiegazione, sociologica, la si può trovare proprio nella sociologia

weberiana, là dove Weber afferma (Weber, Il lavoro intellettuale come

professione, Einaudi, 1948-1966, rist; pag. 98-99): "....bisogna allora

mettere in chiaro che la direzione dei partiti da parte di capi plebiscitari

determina la rinuncia dei seguaci alla propria anima, o, per dir così, la

loro proletarizzazione intellettuale. Per essere utilizzati dal capo come

apparato organizzativo, essi devono obbedire ciecamente, devono essere

'macchina' nel senso americano della parola, non distratti da ambizioni di

notabili e dalle pretese di un opinione personale."

Ecco ciò che Panebianco e Teodori nascondono: la rinuncia alla loro anima,

la loro proletarizzazione intellettuale quando nel partito collaboravano

con il leader carismatico e al tempo stesso ne giustificavano la leadership

autoritaria. Sarebbe difficile infatti accusare Marco di avere dissipato il

patrimonio ideale del radicalismo riconoscendo al tempo stesso di avere

contribuito a permettere a Marco di fare ciò che essi lo accusano di aver

fatto.

(segue)

 
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