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Conferenza Movimento club Pannella
Terni Laura - 6 maggio 1996
A proposito di Bossi e della Lega:

Quando si cavalca la tigre della mediocrita' (mi ricorda

qualcuno :-) il gioco e' facile e i voti si moltiplicano.

Quando si fa leva sul "soldo" e sull'interesse (Vogliamo fare i nostri conti a casa nostra, tuona Bossi tra gli applausi...) in un totale vuoto di idee, di ideali, di programmi e di proposte, il successo e' garantito.

Tutto questo spiega il successo elettorale di Bossi e spiega anche i pochi, pochissimi voti che raccoglie il Movimento dei Riformatori oggi, e che raccoglieva il Partito Radicale ieri. Eppure, confrontato a Bossi, Marco e' di granlunga superiore (carisma compreso) e le sue proposte sono di tutt'altro tenore.

Andiamoci piano quando parliamo di "disfatta" del Movimento.

Se avessimo voluto dei voti, pensate che non avremmo potuto ottenerne, e a valanga, se solo avessimo offerto agli elettori vantaggi economici (a danno dei poveri, naturalmente) invece di proporre ai cittadini, come abbiamo sempre fatto, Diritto, Diritti Umani, Diritti Civili e Riforme per il paese?

Io penso proprio di si.

E' sempre stato difficile essere radicali perche' non abbiamo mai ceduto alla facile demagogia e non abbiamo mai ricercato il voto.

Abbiamo proposto divorzio e aborto in un paese cattolico, antiproibizionismo in un paese proibizionista, liberalismo in un paese asservito e servo. Abbiamo chiesto dei soldi per fare politica mentre gli altri promettevano vantaggi economici e posti di lavoro.

Il successo di Bossi e della Lega e', in negativo (in tutti i sensi), il nostro insuccesso elettorale.

Mi chiedete di fare un esame di coscienza e di rivedere le mie "certezze". Bene, l'ho fatto l'esame di coscienza e ho ripercorso il mio itinerario politico. Sono arrivata a questa conclusione:

con il senno di poi si possono individuare mille errori di micro strategia, il risultato elettorale non sarebbe cambiato di molto, comunque, ma non si puo' ne' si deve pensare allo scarso risultato elettorale ottenuto come a una "disfatta" del Movimento.

Capito Riccardo?

 
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