Bruxelles, 8 maggio 1996
CON LA SCUSA DI BOSSI SON TORNATI I DINOSAURI. E IL POLO...?
Vescovi, militari, intellettuali bobbiani e, naturalmente, i redivivi democristiani, nella versione presidenziale di Scalfaro, oppure in quella televisiva del ritrovato duo De Mita-Vespa, tornano ad occupare prepotentemente la scena politica italiana sfruttando loccasione del secessionismo bossiano.
I principali attori, profittatori o custodi del sistema di potere fondato sulla partitocrazia pretendono ora di ergersi a baluardo dell'unità dello Stato italiano, dopo averne per decenni violato le regole fondanti fino a provocarne la bancarotta civile ed economica.
In questo scenario desolante il Polo non sembra capace di far altro che scimmiottare le grida tanto più stonate quanto più sdegnate dei tenutari del Palazzo. E invece urgente rilanciare la proposta di una riforma radicale dello Stato, per il presidenzialismo americano e la legge elettorale uninominale ad un turno, come già sancito dall'accordo politico-elettorale sottoscritto da Polo e Riformatori. Tale riforma costituisce il prerequisito essenziale per ridare alle istituzioni la capacità rinnovarsi, di concepire nuove forme di governo del Paese, per rendere possibile il perseguimento della scelta federalista europea per la quale è necessario ed urgente lottare.
Altrimenti il deserto politico ed istituzionale continuerà ad essere terreno di conquista per quelle poposte, in parte velleitarie e in parte pericolose, che la Lega, sempre più legittimamente, avanza ad una parte del Paese.