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Partito Radicale Rinascimento - 16 maggio 1996
Articolo de 'L'Indipendente' pubblicato martedi' 6 maggio '96 - pag 6

"TROVA UN PORTO LA NAVE DEI DANNATI"

Il Commissario Bonino annuncia che si è finalmente raggiunto un accordo col Governo Nigeriano.

BRUXELLES. II commissario europeo per gli aiuti umanitari, Emma Bonino, rilancia. 'Il governo nigeriano ha detto che accogliera' i 4000 profughi della Bulk Challenger. Un primo successo per noi che abbiamo sollecitato ufficialmente una soluzione immediata, annuncia a L'lndipendente la Bonino, ma prosegue non dobbiamo rallegrarci troppo perche' l'odissea di questo cargo rappresenta solo la punta di un iceberg. II problema profughi che oggi affligge la Liberia aspetta ancora delle soluzioni'.

La nave dei dannati respinta per una settimana da ogni porto in cui chiedeva attracco, aveva trovato solo ieri il via libera a Takoradi, a duecento chilometri dalla capitale del Ghana. Ma questo non significava la fine del calvario per i civili, a bordo senza acqua nè viveri, minacciati da epidemie di dissenteria e dalla polmonite. Non per tutti almeno, ma solo per un centinaio, i piu' provati, ai quali veniva prestata una prima assistenza sanitaria sul luogo. Poi l'apertura del governo nigeriano, con la condanna ufficiale per la mancanza di solidarietà manifestata dai governi africani.

La commissione è ancora pronta a finanziare aiuti di emergenza per le migliaia di persone che sono in fuga dalla Liberia, e non solo via mare - aggiunge la Bonino - ma le principali organizzazioni internazionali devono accrescere i loro sforzi per creare uno spazio umanitario con l'aiuto dei governi locali'.

Non vuole che l'episodio della Bulk Challenger finisca nel cassetto delle tragedie dimenticate, il commissario europeo

agli aiuti comunitari. E vuole dar voce alla protesta di quell'opinione pubblica che non assiste insensibile alle tragedie

che si consumano al di fuori del cortile di casa.

L'opinione pubblica europea, già colpita dalle immagini dei selvaggi combattimenti per le vie di Monrovia, non può

tollerare che la Comunità Internazionale se ne stia con le mani in mano, di fronte a tragedie come quella della Bulk Challenger'.

Ore di intense consultazioni per il commissario europeo agli aiuti umanitari, che si preoccupa di coordinare i contatti anche a livello bilaterale. 'Avevo preso contatto con il ministro francese alla cooperazione, Emanuelli, perchè intervenisse a livello bilaterale con i paesi africani di area francofona - dice la Bonino - il problema in questi casi è che la Commissione Europea non ha un mandato politico, ma solo umanitario. Quindi possiamo intervenire solo quando il danno e' fatto.

Alla Croce Rossa Internazionale, all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ed alle organizzazioni non

governative presenti nella regione il compito di fornire un preventivo delle prime somme necessarie per far fronte

all'aiuto umanitario, che la Comunità Europea è dispostissima a concedere. Da risolvere con urgenza il problema dell'allestimento di campi sanitari. La Comunità europea è già presente in Liberia grazie allo stanziamento di tre miliardi e 690 milioni di lire.

Ma il problema in questo come in altri casi che hanno portato vicende africane alla ribalta, e' di sollecitare i governi

locali all'applicazione delle convenzioni internazionali dei diritti dell'uomo, di cui sono firmatari.

L'annunciata disponibilità del governo nigeriano ad accogliere sui propri territori i profughi della Bulk Challenger viene commentata senza entusiasmi dalla commissaria europea per gli aiuti umanitari. Sono lieta della disponibilità annunciata - dice - perchè consente a 4000 civili di trovare finalmente un'ospitalità.

Ma non ci deve assolutamente sfuggire che la Nigeria era stata accusata solo poco tempo fa dalla comunità internazionale per non aver rispettato i diritti dell'uomo. Questa dichiarazione del governo nigeriano è un modo per riscattarsi, e non va raccolta con eccessivo entusiasmo. Tuttavia si deve pur sempre considerare come un passo nella giusta direzione, che è quella di ottenere dai governi africani un pieno rispetto delle convenzioni sui diritti dell'uomo di sono firmatari.

L'odissea della Bulk Challenger è solo la più drammatica passata alla ribalta delle cronache, ma ogni giorno si contano nuove imbarcazioni con a bordo civili in fuga dalla Liberia. Un esodo vero e proprio è in corso. La preoccupazione che si moltiplichi il numero di profughi non ha trovato finora alcuna eco al Palazzo di Vetro di Washington. Il segretario delle Nazioni Unite, Boutros Ghali, ha dichiarato che non ci sono per il momento fondi a disposizione.

Parte invece dal vice ministro degli esteri liberiano, Mohamend Ibn Chambas, un invito che è anche gesto di fiducia incondizionata verso l'Ecomog (la forza di pace Africa occidente). Secondo il ministro africano, intervistato dall'inglese Bbc, proprio l'Ecomog avrebbe predisposto che Monrovia, la capitale della Liberia, torni ad essere un luogo sicuro entro due giorni. "Accettare i passeggeri di queste navi in qualsiasi paese dell'Africa occidentale", secondo Chambas," potrebbe incoraggiare un esodo da Monrovia che non è assolutamente necessario.

Di tutt'altro avviso è il commissario europeo per gli aiuti comunitari, l'Italia Emma Bonino, la quale chiude la conservazione con l'Indipendente sottolineando ancora una volta come il problema non sia solo economico: "Servono soluzioni politiche, per risolvere - ripete - quello che possiamo fare, come Comunità Europea, lo stiamo facendo. Ma occorrono decisioni politiche, per risolvere la situazione dei profughi e per fare in modo che le convenzioni esistenti siano rispettate".

 
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