Roma, 16 mag. - (Adnkronos) - La strada che deve percorrere

Marco Pannella, leader dei riformatori, e' ''ammettere che ha fatto degli sbagli''. Massimo Teodori non vuole parlare di 'autocritica' perche', dice, ''e' una cosa da chierici, da gente che ha una religione. Io credo che pubblicamente Pannella debba aprire un dibattito sulla giustezza o meno delle scelte degli utlimi anni. Ho detto che una delle grandi debolezze di Pannella e' proprio quella di non aver mai ammesso di aver fatto degli sbagli politici. Se non supera questi vizi, che sono connessi alla sua persona, alle sue scelte, credo che difficilmente uscira' dal tunnel nel quale si e' infilato. Io termino il mio libro dicendo: il peggior nemico di Pannella e' Pannella medesimo...''.

A margine della presentazione del suo libro dedicato proprio al

leader riformatore (''Marco Pannella'', edito da Marsilio), Teodori spiega che Pannella ha ''profondamente sbagliato nel momento in cui ha dissolto il Partito radicale e ha fatto un movimento intorno alla sua persona, con il suo nome''. Il Partito radicale, sottolinea Teodori, ''aveva una grande ricchezza di classe dirigente, di insediamento e tutto questo e' stato volutamente dissolto e mandato a casa''. Cio', aggiunge Teodori, ''e' un po' all'origine anche degli insuccessi di Pannella di questi ultimi anni. Certamente la politica italiana ha bisogno di una presenza veramente liberale e probabilmente una delle poche persone che puo' assicurare una leadership autenticamente liberale, oggi, e' lui, per la sua storia, per quello che ha rappresentato nella Prima Repubblica''.

Inoltre, a giudizio di Teodori, a Pannella ha ''nociuto'' la

sua politica ''oscillante'': ''non ha mai scelto ne' di stare

all'interno allo schieramento del centro destra, ne' di fare,

completamente autonomo dai due schieramenti, una terza posizione''.

(segue)

(SEGUE 0453)

PANNELLA: TEODORI, DEVE AMMETTERE CHE HA FATTO DEGLI SBAGLI (2)

SGARBI, E' UN BENE CULTURALE DELLA POLITICA...

(Adnkronos) - A definire Pannella ''una cattedrale gotica per

certi versi, una struttura monumentale barocca per altri, comunque un edificio antico'', e' Vittorio Sgarbi. Un edificio antico, aggiunge il deputato di Forza Italia, ''di cui io sono stato temporaneamente il conservatore. Ho fatto il direttore dei lavori di restauro, non perche' avesse bisogno di essere restaurato, ma perche' -spiega Sgarbi- ogni bene culturale ha bisogno di un soprintendente che ne garantisca l'esistenza e la manutenzione. Questa e' stata la piu' facile interpretazione che ho dato della Lista Pannella - Sgarbi, dove io ero quello che sono stato per tanti anni, quando mi occupavo di beni culturali. Per me lui e' un bene culturale della politica''.

A margine della presentazione del libro di Teodori, alla quale

sono interventuti anche Ferdinando Adornato e Stefano Folli, l'ex

vice segretario del Psi, Claudio Martelli, osserva che ''e'

necessario pensare un po' al futuro. Chi ne ha voglia, chi ha energia e convinzioni lo deve fare. Chi ha la responsabilita' di farlo lo deve fare. E tra questi -sottolinea- certamente Marco Pannella''.

Per Martelli, ''il punto e' il suo rifiuto, che peraltro e' un

elemento coerente con la sua storia, della forma partito'', accanto al quale c'e' la ''ricerca di un modo diverso di far politica attraverso la via referendaria e l'insistenza quasi ossessiva su temi piu' che giusti, direi in certi casi sacrosanti. Ma e' difficile far politica senza un partito: si rischia di prendere qualche appuntamento e pero' di perdere lo stesso il treno... Non parlo del treno del successo o della vittoria, ma di lasciare una traccia piu' profonda. Di poter far politica 'globale'''.

(Rgg/Zn/Adnkronos)

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