Questo documento è il risultato di una lunga discussione tra un gruppo di
iscritti al movimento dei club Pannella, gruppo che ha garantito la presenza
logistica e politica del movimento nelle zone di Monza e della Brianza. Sotto
la denominazione di Club Pannella di Monza e della Brianza è facilmente
verificabile l'attività svolta come numero di firme raccolte per i referendum
e contributi raccolti e versati al tesoriere nazionale.
Intendiamo continuare a fare ciò che abbiamo fatto, oltrechè contribuire a
determinare la linea politica del movimento al congresso.
Abbiamo una serie di critiche che ci sentiamo in diritto di fare agli organi
dirigenti nazionali, critiche che elenchiamo:
1) non sembra che la segreteria apprezzi che ciascuno di noi ha dato il
massimo del possibile, in termini di impegno temporale fisico ed economico,
ciascuno di noi sottraendolo al suo lavoro o studio, compatibilmente alle
sue possibilità e disposizioni, d'animo e di tempo;
2) al contrario la segreteria ci ha trattato con una certa sufficienza, in
numerose occasioni, manifestando deprezzamento per il nostro lavoro,
giudicandolo insufficente, manchevole etc....
3) ascoltando la radio tale atteggiamento della segreteria appare
generalizzato: lo stimolo ossessivo a fare di più e meglio sembra spesso
volere addossare ai mancati sforzi dei militanti il mancato raggiungimento di
obbiettivi ritenuti possibili dagli organi dirigenti del movimento in base
a considerazioni a noi ignote (anche se riconosciamo che talvolta taluni
degli obiettivi sono stati "miracolosamente" raggiunti);
4) ciò che ci importa sottolineare è un comportamento sovente caratterizzato
da toni autoritari e paternalistici insieme, ed incurante della
sostanziale assimilabilità del lavoro dei militanti più al lavoro autonomo
o "artigianale" che al lavoro dipendente;
5) disapproviamo poi un ingiustificato trionfalismo e integralismo che troppo
spesso traspare dai comunicati e dalle trasmissioni radio, perchè non è
appropriato e comunque ottiene, a nostro avviso, l'effetto contrario;
6) disapproviamo in particolare la campagna per il raddoppiamento dei club
condotta nel 1995, campagna che, causa un atteggiamento che a nostro avviso
privilegiava i numeri rispetto alla sostanza, ha portato alla costituzione
di numerosi club rivelatisi poi iniesistenti politicamente e logisticamente;
l'effetto negativo di tale campagna si è manifestato anche nelle modifiche
apportate allo statuto riguardo il numero di iscritti minimo: tali modifiche
sono servite anche a evitare la discussione sugli errori compiuti dalla
segreteria all'epoca. I punti elencati costituiscono le ragioni principali
di un continuo abbandono, da parte di iscritti, dell'attività militante.
Poichè si tratta di persone che continuano a iscriversi ma smettono di
svolgere attività militante, il problema esiste, è serio, e va distinto da
abbandono del movimento per ragioni di dissenso politico.
Non intendiamo certo nascondere che taluni di noi sono fortemente critici
della linea politica che il movimento ha scelto di avere nel corso degli
ultimi due anni nei rapporti con Berlusconi ed il Polo, ma non è questo
l'oggetto della critica visto che taluni di noi sono invece entusiasti di
tale linea politica. Parimenti, sul tipo di organizzazione che il movimento
si è dato, taluni di noi sono fortemente critici pur consapevoli che tale
organizzazione è espressione della maggioranza del congresso. Tuttavia
l'interpretazione arbitraria e forzata che gli organi dirigenti del movimento
talvolta danno dei deliberati del congresso e dei consigli generali non può e
non deve passare inosservata.
Pertanto noi abbiamo deciso quanto segue:
a) cercheremo di costituire il club Pannella osservando lo statuto ma anche
in ossequio al principio "liberale" che gli iscritti a un club devono essere
veri iscritti e non solo sottoscrittori; i sottoscrittori vanno bene per il
movimento nazionale ma non possono servire a certificare una realtà
inesistente, evitando così le osservazioni del tipo "Come siete in quaranta e
fate un solo tavolo alla settimana?!"
b) intendiamo continuare a garantire la attivita logistica e la presenza
politica locale in ottemperanza ai deliberati degli organi dirigenti;
intendiamo altresì dare una caratteristica monotematica , precisamente quella
inerente la regolamentazione dei rapporti tra organi dirigenti e club.
c) Per discutere degli argomenti testè evidenziati invitiamo il Segretario
nazionale ad un incontro chiarificatore e finalizzato ad una ragionevole
risoluzione delle problematiche esposte e che, riteniamom coinvolgano non
solo il nostro ma tutti i clubs costituiti e costituendi.
Ecco il documento elaborato da un gruppo di aderenti al Club di Monza e
circolato al suo interno per avere l'opinione di tutti.
Anticipo a Paolo Vigevano che, sentita la sua disponibilità, vorremmo
tenere la riunione il 13 di giugno (orientativamente).
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