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Conferenza Movimento club Pannella
Depetro Alessandro - 2 giugno 1996
(Fai un commento, Dora, ti prego...)

Ma l'aborto non è un gioco

[ Dal WEB donne di Città Invisibile ]

Questa è la riflessione di una cittadina invisibile che la Commissione

Donne della Città Invisibile ha condiviso e che ritiene giusto mettere

in evidenza.

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A proposito della triste vicenda del dottor Conciani, ginecologo e

militante radicale, beccato a fare aborti clandestini su minorenni

piangenti, sul letto di un appartamento fiorentino, con tanto di

vecchietta che poi puliva con la varechina nel miglior stile delle

antiche mammane da prezzemolo:

non ci mettiamo a entrare nel merito "profondo" dei principi che

stanno dietro a una questione delicata come l'aborto; non ci mettiamo

neanche a discutere la validità in assoluto della legge 194, le sue

implicazioni morali, i suoi eventuali bachi e possibili

perfezionamenti; non ci mettiamo a farne, in definitiva, una questione

generale, sulla quale ci stiamo tutti accanendo da decenni e non si è

ancora finito.

Vorremmo soltanto porre l'indice su una frasetta strappata ad

un'intervista del suddetto personaggio, appena uscito di galera: dopo

una zagagliata sul diritto di chiunque di abortire al di fuori di ogni

regola, conclude: e poi io a fare gli aborti mi diverto, per me è un

gioco. Parole di uno che si presenta come un benefattore delle donne e

un paladino delle dignità umane e dei diritti civili. Tale individuo,

che si vanta di aver contribuito, con le sue provocazioni,

all'istituzione di una legge che regolamenti e controlli la tragedia

dell'aborto, non solo adesso si diverte a dribblarla come un ragazzino

si diverte a fare slalom coi pattini tra i cordoli dell'asfalto, ma,

parole testuali, si diverte a fare aborti.

Di fronte a una sedicenne disperata abbandonata incinta dal suo

ragazzo, o a una casalinga con marito messo in mobilità che di bambini

ne ha già quattro, o a una extracomunitaria buttata in strada e poi

costretta ad abortire quando magari è già di cinque mesi e comincia a

non poter piú lavorare fruttuosamente, lui si diverte. Lasciando ad

ogni singola persona le considerazioni generali sull'aborto, nel pieno

rispetto delle diversità di opinioni e di sensibilità, sia che queste

considerazioni derivino direttamente da impulsi emotivi, sia che siano

conseguenza di una valutazione "fredda" dei principi, sarebbe

importante se un folto gruppo di donne, meglio se di tutte le età, di

tutte le idee politiche e di tutte le convinzioni morali possibili, si

facesse sentire con vigore non appena la vicenda tornerà fuori, ad

esempio in occasione del processo... farsi sentire per ribadire che,

dopo tanti sforzi per contenere la tragedia dell'aborto, e per darle

comunque dei confini legali perché non rimanesse una mera occasione di

guadagni per gente priva di scrupoli, una tale allegra disinvoltura

risulta, oltre che apologia di illegalità, e oltre che contraddittoria

con tutto ciò che il detto medico si vanta di rappresentare, una

pesantissima espressione di cinismo e di cattivo gusto.

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