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Conferenza Movimento club Pannella
Terni Laura - 4 giugno 1996
Ho la netta sensazione che stiamo compiendo un "karakiri" collettivo e che questa inconscia volonta' suicida finisca per uccidere, politicamente parlando, sia il nostro movimento che la nostra forza militante.
E se... e se avessimo vinto?

Roberto Spagnoli ci ha posto l'interrogativo qualche tempo fa.

Se Silvio Berlusconi avesse fatto subito, come avrebbe dovuto, l'accordo con noi, e poi avesse fatto in tempo l'appello ai suoi elettori di votare Riformatori sulla scheda grigia, molto ma molto probabilente avrebbe vinto le elezioni e noi avremmo vinto con lui. Non e' un "se" che comporta minimamente un NOSTRO diverso procedere politico, una nostra diversa strategia elettorale. E' un "se" che prende in considerazione solamente il comportamento di Silvio Berlusconi durante le ultime fasi della campagna elettorale. E' lui che ha cambiato le carte in tavola, a gioco iniziato, e' lui che si e' dimostrato debole e di conseguenza perdente.

Dunque ripeto la domanda iniziale: se Berlusconi si fosse comportato "normalmente" con noi e con i suoi elettori, e se di conseguenza fossimo usciti vincente lui e noi da quest'ultimo confronto elettorale, saremmo oggi qui a macerarci come lo stiamo facendo da troppo tempo ormai?

Io penso di no. Avremmo tutti applaudito alla lungimiranza di Marco Pannella e alla nostra intelligenza politica.

Ora che le cose sono andate diversamente NON CERTO PER COLPA NE' DI PANNELLA NE' DEL MOVIMENTO, non e' affatto scontato che il movimento debba cessare le proprie attivita' perche' ha perso o perche' ha sbagliato.

Se decideremo che il Movimento dei Club ha fatto il suo tempo e se ancora una volta decideremo che dobbiamo cambiare volto e nome, bene. Sono anch'io d'accordo su questo punto. Ma non capisco perche' continuamo a pensare ad una possibile chiusura del Movimento come di una logica conseguenza della nostro sconfitta.

Abbiamo perso "elettoralmente". E' vero. Ma siamo forse mai stati un forza vincente sul piano elettorale? Non abbiamo vinto (dopo avere fatto per quel che ci riguarda tutto tutto tutto il fattibile) la nostra scommessa con il Polo e con Forza Italia, d'accordo. Ma quando mai abbiamo raggiunto subito le nostre piu' belle conquiste politiche?

Quanti anni, quanti tentivi, quante sconfitte e quante delusioni ci sono costate le nostra battaglie sul divorzio e sull'aborto?

A pochi giorni dalla campagna elettorale siamo qui a stracciarci le vesti in ques'atmosfera deprimente e depressa invece di pensare a come proseguire il nostro cammino di radicali riformatori

Trovo inoltre che questo nostro lutto anticipato manchi di generosita' nei confronti di un leader come Marco Pannella che ha fatto l'impossibile per farcela e che non ce l'ha fatta solamente per colpa di chi non ha ne' la sua stessa intelligenza politica ne' il suo coraggio. Detesto difendere Marco, perche' nessuno mi chiede di farlo e perche' non ha bisogno di essere difeso da nessuno sopratutto tra di noi. Ma a volte mi sento di farlo perche' e' importante ricordarci chi siamo e cosa vogliamo.

Siamo la forza politica che per raggiungere i suoi obbiettivi politici ha digiunato piu' di trenta giorni, ha lavorato senza tregua per le strade raggiungendo il difficilissimo traguardo dei 20 referendum che ci aspettano in cassazione, siamo il movimento che ha un leader capace di fare lo sciopero della sete ad oltranza fino a rischiare la propria vita, e di brutto questa volta, pur di ottenere attenzione sui nostri obbiettivi politici. Quando dico abbiamo fatto TUTTO IL TENTABILE mi riferivo a questi fatti che non sono fatti di tutti i giorni nel panorama politica nostrano.

E noi ci diamo per vinti? In queste ore Marco sta ancora una volta dando corpo alle nostre e alle sue convinzioni. Vi sembra l'atteggiamento di un uomo e di un leader perdente?

Su con la vita, compagni radicali, e non lasciamoci abbattere da questo periodo di inevitabile pausa militante.

A parte Donvito e pochi altri naturalmente :-)

 
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