n.1 del 10/5/96. giornale periodico di coordinamento tra gli iscritti aè Movimento dei Club Pannella-Riformatori e del Partito Radicale in Toscana. Redazione: 50129 Firenze, via Cavour 68, tel.055/2302266-290606, fax 2302452. stampato in proprio. Testata non registrata al registro stampa del Tribunale e direttore non responsabile non iscirtto all'ordine dei girnalisti per contestare la legge liberticida che imepdisce la libertà di stampa e su cui pende una richesta di referendum abrogativo. D.D.T. (direttore di turno): Vincenzo Donvito.edizione telematica testuale
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RILANCIARE IL MOVIMENTO
Cominciamo il dibattito sul dopo-elezioni. Tutti sono invitati a farci pervenire un loro messaggio.
Dopo un intenso dibattito via-fax tra i responsabili dei gruppi presenti in Toscana -che è stato anche inserito in Agorà Telematica- sabato 11 maggio si è tenuta a Pisa un'assemblea regionale dei club Pannella-Riformatori.
Il livello del dibattito è stato abbastanza elevato, in quanto erano presenti, oltre a numerosi compagni pisani, quasi tutti i responsabili (?) dei vari gruppi attivi in Toscana (club e no).
Il dibattito ve lo potete immaginare, perchè quando metti insieme una quarantina di radicali/riformatori, sono come gli israeliani ....... si dividono in 42 partiti.
Comunque un fatto è emerso: la necessità di un momento nazionale di riflessione e confronto, non tanto un congresso (pur auspicato da diversi), ma un consiglio generale che, mandato per radio, possa divenire un punto di riferimento per un dibattito all'interno di ogni gruppo.
Alla conclusione si è deciso di tenere un confronto del genere in ognuna delle città toscane dove c'è un gruppo organizzato, con la presenza dello scrivente e dei compagni delle altre città: una sorta di conferenza regionale itinerante che raccolga città per città tutti i compagni della zona e li coinvolga nel dibattito. Alla fine di questo giro, si dovrebbe tenere un'assemblea regionale alla presenza del presidente del nostro movimento, in una data ipotizzabile entro la prima metà di giugno, possibilmente di domenica
e a Firenze (facilmente raggiungibile da tutti i centri della Toscana). Inoltre si è deciso di intensificare i confronti sui temi dei 20 referendum, sull'antiproibizionismo e sulle iniziative transnazionali del Partito Radicale.
Si è già tenuta un'assemblea regionale a Lucca, e, sempre nella stessa città, si sono fatte iniziative di denuncia sulla politica liberticida di Cuba (in occasione della visita di un esponente politico cubano che incontrava i sindaci dei Comuni di Lucca e Capannori), e sul referendum per l'abrogazione del Pubblico Registro Automobilistico.
V.D.
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COME E DA DOVE SI RIPARTE?
Solo una riflessione a cuore aperto che vuole offrire degli spunti
Gli ultimi avvenimenti politici ed elettorali devono obbligatoriamente spingerci a delle riflessioni critiche, ma non tanto e non solo, per individuare gli errori che il Movimento e il suo leader hanno compiuto, che certo ci sono stati, ma che forse erano anche inevitabili per coerenza e chiarezza.
Quelle stessa coerenza e chiarezza di metodo e di intenti, che, come al solito, siamo riusciti a comprendere solo noi, in qualità di Radio Radical-dipendenti, ma che anche noi abbiamo avuto qualche difficoltà a spiegare agli altri!
Ora, comunque, preso atto della situazione, se vogliamo continuare a fare politica e non essere solo una splendida testimonianza ideale, o ancor peggio un meraviglioso ricordo,come affiora dalle pagine-dibattito sul Partito Radicale nell'Opinione di questi giorni, bisogna cercare nuovi strumenti e nuove iniziative che in un certo senso partano dal nostro Movimento, ma che lo superino e lo rafforzino, perciò.
La situazione italiana è, al momento, pur nella sua gravità di buonismo imperante, probabilmente la più feconda per riuscire ad individuare, da qui a poco tempo (e basterà solo aspettare le prossime mosse del governo Prodi), quelle forze e quegli uomini che in un rinnovamento e in un reale passaggio ad una Seconda Repubblica liberale, liberista e libertaria (come direbbe il nostro guru) nonché federalista, credono davvero e non per moda.
Le nostre prossime iniziative ed i nostri prossimi movimenti devono perciò muoversi nella direzione di amalgamare queste forze che ci sono, e che speriamo ci siano sempre di più.
Il pericolo che stiamo correndo è che queste, non trovando una "casa" in cui potersi ritrovare in modo propositivo e alternativo, si rifugino in un voto di protesta alla Lega e alla Fiamma, che hanno dalla loro una linea chiara e coerente, anche nella loro irrazionalità o nel loro anacronismo.
Sembra invece che il Polo, anziché cercare di recuperare quei voti, si stia prodigando per farglieli aumentare. Il"povero" Silvio, che muove i suoi passi tremolanti e altalenanti fra i cosiddetti falchi e colombe, nel cercare così di mantenere sia i voti più moderati che quelli più intransigenti, li perde da entrambe le parti, se esistono, poi, queste parti.
La difficoltà ora è tutta nel cercare di capire come e dove agire, nel riuscire a trovare una strategia comune che sia aggregante e non isolazionista.
Mi rendo conto che la realtà che ci circonda è difficile e che Forza Italia e Alleanza Nazionale spesso a livello locale non sono così facili da coinvolgere come possono essere alcuni loro leader nazionali. E' anche vero che spesso questi si presentano, nella migliore delle ipotesi, come contenitori completamente vuoti, che ora poi, dopo la "grande sconfitta", sono tramortiti e storditi.
Per il momento non vedo altre strade da percorrere, anche perché me ne vengono in mente solo due: la "sinistra" e la "solitudine", la prima impraticabile, e la seconda, di certo più semplice per noi, ma con il rischio di essere sterile, non per le nostre idee, ma per la loro realizzazione.
Probabilmente sono troppo idealista e vedo "rosa" anche dove di roseo non c'è nulla, eppure sono testarda, così come penso che siamo un po' tutti noi, altrimenti chi ce lo avrebbe fatto fare di imbarcarci in questa avventura!
Per quanto mi riguarda è poco tempo, mentre per altri è una vita intera dedicata a certe battaglie, così pure le motivazioni possono essere uguali e diverse come le nostre vite, ma con l'identico desiderio di essere stimolati e stimolanti al tempo stesso sulle nostre idee di libertà.
Donatella Poretti
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LA PRIMAVERA CHE DESIDERIAMO
Il grande equivoco è terminato. Ogni cosa torna al suo posto. La grande kermesse televisiva dei giorni scorsi lascia lo spazio alle analisi e non c'è bisogno di essere politologi per leggere quello che è accaduto e che sta accadendo sotto i nostri occhi. Per quanto riguarda i protagonisti di questo ben squallido spettacolo di fine epoca si sforzino di gettare fumo negli occhi, tutti hanno ormai capito - o almeno si spera - che si sta giocando tra i sopravvissuti del vecchio sistema consociativo, alle estreme periferie di un impero che continua ad inseguire conservatorismi e restaurazioni. Conservazione e progresso: tutti contro le riforme. E nessuno che sia < per >. Tutti egualmente protesi a salvare il loro salvabile. Eppure basterebbe andare al di là delle etichette partitiche e delle fittizie polarità per rendersi conto della sconcertante omologazione. Chi potrebbe, infatti, indicare una sola differenza essenziale tra la prima repubblica e la, poco probabile, seconda repubblica che dovrebbe già essere
la ?
Privatizzazioni ? Le vogliono tutti. Assistenzialismo ? Neppure a parlarne. Stato sociale ? Certo che va difeso e tutelato. Libero mercato ? Ne sono tutti paladini e profeti. Unità nazionale ? Guai a metterla in discussione. L'Europa ? E' la casa comune. L'America di Clinton ? Il paradiso terrestre.
Già , tutti diversi e tutti uguali, dal Presidente della Repubblica all'ultimo portaborse del più decadente palazzo. Quindi, niente di nuovo. Nessuno deve dividersi rispetto alle regole del gioco democratico, che devono essere comunemente e consociativamente ed universalmente promosse ed accettate. Sicchè tutto possa restare come prima.
Così si lascia ad altri il compito di cercare di fissare dei paletti - sperando che non siano presi dallo scoramento e che riesca a perseverare in loro la voglia e capacità di difendere princìpi e valori riformatori nei quali si può credere ancora, a patto di liberarli.
Questo era il senso della sfida lanciata dal Movimento, nelle elezioni politiche '96 ? Secondo me, si ! Tutte altre interpretazioni vanno decisamente contestate e definitivamente rimosse. Si è inteso salvare la sostanza degli obiettivi primari del Movimento, anche ad interessi < 0 >. Questo significa lanciare un grande messaggio per le grandi riforme a tutti gli italiani. Così è stato deciso, e mi sento di dire < abbiamo deciso > di , costi quello che costi, non mettere sotto i piedi forma e sostanza che ci distingue dalla partitocrazia.
Ma l'italiano, forse, non è ancora maturo ed a noi quindi spetta di perseguire in una grande battaglia culturale per portare la primavera delle riforme in Italia, in Europa e nel Mondo. Loro hanno scelto le controfigure di sè stessi: i nostalgici dell'impero perduto, di quello sovietico-comunista e di quello partitocratico nostrano. Hanno scelto i difensori di privilegi acquisiti durante una lunga pratica consociativa. Hanno scelto gli statalisti, centralisti, assistenzialisti, gli stalinisti, i paladini della partitocrazia, i liberali per tentazione e non i liberali liberisti libertari per realtà di vocazione, i culturalmente illuminati ed illuminanti, intellettualmente superdotati ma che tra qualche settimana provvederanno ad allestire roghi per bruciarvi tutto ciò che oserà sfidare la loro sensibilità ipernormale. I riformatori sono avvisati.
Chi rifiuta di interrogarsi, per tempo, su ciò che accade e non ha il coraggio di osare, non costruisce la vita. E, quasi sempre, viene trascinato a valle dalla corrente del fiume in piena. Ed ecco che consenso, in questi casi, dura lo spazio di un mattino. Ma quel mattino non può essere la Primavera che desideriamo, la nostra ed anche per coloro che non capiscono ancora.
Il Movimento dei Club Pannella-Riformatori, Marco Pannella, sono l'unica eccezione in questa situazione di accerchiamento e difficoltà in cui si trova non solo il paese. Quest'eccezione che non ha mai smesso di avere un nome ed un cognome. Ebbene, rilanciamo la provocazione nell'azione nonviolenta per affermare subito che le riforme liberiste e libertarie, alla luce di quello che sta accadendo, non possono essere messe in discussione. Nè, tantomeno, possono essere messe in discussione la portata antipartitocratica del Movimento e la capacità del suo leader di avere le idee chiare circa la differenza fra opportunità, tattica e strategia. Ciò vale, ovviamente, nella scelta di campo e dei potenziali alleati. Avevo accennato, nel corso di una recente assemblea del club < Obbiettivo Comune > tenutasi a Lucca, a porsi a noi stessi alcune domande:
A) Siamo per un presidenzialismo all'americana ? Si oppure no e, soprattutto, cosa s'intenda per < presidenzialismo all'americana > ;
B) Siamo per un bipartitismo o tripartitismo ? Si oppure no e, soprattutto, cosa s'intenda per < bipartitismo > o < tripartitismo > ;
C) Siamo per il partito unico ? Si oppure no e, soprattutto, cosa s'intenda per < partito unico >;
D) Siamo per il rispetto delle regole ? Si oppure no e, soprattutto, cosa s'intenda per < rispetto delle regole > ;
E) Marco Pannella é il nostro leader e gli diamo fiducia ? Si oppure no e, soprattutto, cosa s'intenda con il < dare fiducia > e < essere il nostro leader >.
Credo che su questo versante ci possono essere spazi di dibattito e di confronto non preclusi, rispetto alle molte ed essenziali questioni che ci differenziano ed identificano nel contempo.
Parlo al plurale, perchè questa analisi dovrebbe appartenere al Movimento liberale, libertario, liberista e riformatore. Bisognerà che ciascuno ci metta del suo, nel rispetto delle diversità e differenze. Del resto dov'è scritto che non si possono coniugare le esigenze di difendere la centralità e la libertà dell'essere umano, della vita e della natura, senza rifiutarsi di discutere di economia, sviluppo, modernizzazione ? Non è scritto da nessuna parte. Anzi, nelle biblioteche non epurate fiumi di inchiostro e fior di cervelli sostengono l'esatto contrario ! Ecco il problema. Un problema che assume spesso i contorni e la pesantezza del pregiudizio.
Marco Affatigato
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E' il momento di chiarificazioni.
E' il momento per dire che il nostro Movimento di radicali riformatori pannelliani libertari liberisti liberali federalisti europei, ed oltre l'Europa, non ha bisogno di personalismi.
Le battaglie verso l'esterno sono debilitanti e non restano energie per quelle interne, che, se ci sono, non servono perché rivolte unicamente alla sterile affermazione di singoli punti di vista che spesso sono solo singolari.
Non sono un nostalgico dei tempi che furono; sono però zeppo di delusioni.
Avere affidato, a suo tempo, le sorti del partito alla sola Radio Radicale si è rivelato un grossolano errore.
Ho vissuto quel periodo e parlo perché c'ero.
Bisognava, forse, affiancare alla radio incontri locali ravvicinati di tutti i tipi per: incontrarci, conoscerci, discutere e tenerci informati su tutte le nostre attività politiche, per mostrare al nemico un'unica faccia, pur nel rispetto delle singole individualità.
Ciò è vero ed è dimostrabile col fatto che quando il nostro modo di fare politica seguiva la descritta traccia, i risultati erano estremamente positivi e si traducevano in nuove iscrizioni al partito e maggiore militanza operativa nelle associazioni locali di radicali e simpatizzanti, osservatori del Movimento.
Si arrivava a tanto anche perché il messaggio di Toro Seduto veniva interpretato, rielaborato, discusso e poi diffuso con spirito di militanza garibaldina da quanti sentivano dal di dentro il bisogno di partecipare al rinnovamento della società in senso liberale, libertario, etc. (come ora si usa dire).
E' pur vero però che l'uomo delle nevi poteva vantarsi di avere accanto militanti altrettanto carismatici che riscuotevano altrettanti consensi tra gli iscritti e che, pur impegnati nelle battaglie nei luoghi istituzionali, non omettevano di avventurarsi nelle periferie per partecipare alle attività politiche locali e con indubbio vantaggio per tutti.
Però, anche se ciò risponde al vero, oggi non è attuabile.
Oggi è necessario che quanti hanno contribuito a diffondere, assieme a MarcoPannella, il Verbo radicale, risuscitino se non altro per testimoniare l'importanza di dare spazio a condottieri locali che guardino nel futuro con l'esperienza del passato.
In tale maniera si potranno creare più punti di riferimento, necessari per abbandonare la posizione di stallo politico che viviamo come radicali.
A proposito di stallo mi piace ricordare una lezione pratica di pilotaggio aereo che feci tempo fa; ricordo che l'istruttore, davanti ad un denso banco di nubi, mise in stallo l'aereo chiedendomi cosa volessi fare fra tre ipotesi: stare fermi, tornare indietro oppure addentrarci tra le nubi.
Optai per la terza ipotesi e così fu (evidentemente per l'istruttore era la più praticabile).
Dopo poco si parò davanti un paesaggio delizioso, un cielo azzurro che più azzurro non poteva essere, e un sole smagliante che rendeva il paesaggio sottostante degno di essere ammirato.
Ebbene, io penso che noi oggi, come partito, dobbiamo muoverci dalla posizione di stallo in cui siamo, e senza indugio.
Donvito ci invita a ricompattarci quali radicali riformatori a cominciare dalla Toscana, e io dico che non c'è momento migliore per farlo, anche perché ho sentore che molti di quanti hanno dato in passato vitalità al Partito Radicale con le loro battaglie, oggi sentono il bisogno di ritornare in scena.
Bene! Bene! Benissimo!
Questa volta, però, prima di farli ritornare nell'oblio svuotiamoli, appropriamoci del loro patrimonio politico radicale, e continuiamo le nostre battaglie senza soluzione di continuità.
Filippo De Martino
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ED ORA COSA SCRIVO?
Me lo sono domandato per ore dopo che mi han chiesto di buttare giù qualcosa per il primo numero di questo giornale.
Considerando che questa iniziativa nasce anche per informare amici e compagni impossibilitati a capire-seguire passo passo il percorso di boom boom Pannella, credo sia opportuno raccontarsi un po', descrivere la realtà in cui si vive ed il motivo di certe scelte.
La speranza è soprattutto quella di vedere, un domani, anche i simpatizzanti, i timidi, gli "eternamente impegnati" e i cosiddetti "moderati che nun je la fanno più" entrare in campo con noi, e spendersi per quelle idee e quei progetti che condividono, appendendo al chiodo vestaglia, ciabatte e poltrona.
Spesso nel corso degli anni i Pannelliani, con i loro atteggiamenti anticonvenzionali ed i metodi di lotta non violenta, sono passati per stravaganti individui.
Rivelazione: non lo siamo, o forse non sempre e non tutti: non ci piace digiunare, avremmo di meglio da fare che intercettare una tua firma ad un tavolo, non facciamo collezione di insulti e neanche vogliamo ammalarci stando in strada anche con pioggia e vento.
Siamo convinti che le cose potrebbero andare meglio: non è scontato che il pesce grosso mangi il pesce piccolo.
Se si conoscono e si riconoscono i propri diritti e responsabilità, allora la vita può veramente dipendere da noi stessi. Lottiamo perché la legge sia giustizia e non vendetta, l'individuo sia una persona e non uno strumento, e affinché lo Stato sia sorgente di libertà piuttosto che un'oscura palude.
Sono stato troppo vago?
Forse, ma se vuoi discutere ed agire concretamente su libertà personali, libertà economiche, diritto all'informazione, sanità e riforme istituzionali cercaci e fatti conoscere, qualunque età tu abbia. Anche se il tuo interesse è limitato ad una sola battaglia saresti un mare d'aiuto, o delle gocce che ancor oggi sono troppo poche.
Dario Russo
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CLUB E NON. DOVE?
- Firenze: vedi sotto la testata. Riunione: martedì ore 21 in sede.
- Arezzo. Riunione martedì ore 21 c/o studio Gamurrini, via Ristoro 86, tel.300602. Donatella Poretti tel/fax 0575/365424. Francesco Scatragli tel/fax 901750.
- Follonica. Annarita Dingacci, tel.0566/51740, fax 45222.
- Ghivizzano (Lu). Costituendo Club Mondo Ideale. Riunione: saltuaria. Alessandro Benvenuti tel.0583/77585, fax 709757
- Grosseto. Riunione: saltuaria. Filippo De Martino tel.0564/455801, fax 454701. Rossana Borgoni tel.24818.
- Isola d'Elba. Francesco Piga, tel.0565/95490, fax 95262
- Livorno. Riunione: saltuaria. Alessandra Impallazzo, tel.0586/890130, fax 880378.
- Lucca.
Club Obbiettivo Comune cp 316. Riunione: martedì ore 21, corte Pini 17. Tel.0583/956540, fax 956568.
Costituendo Club Pannunzio. Riunione: saltuaria. Pierpaolo Donnarumma 0583/55359, Massimo Bulckaen 0360/596042.
- Massa. Carlo Del Nero, tel.0585/246141
- Pisa. Riunione: martedì ore 21 il luogo da definire. Dario Russo, tel/fax 050/580683.
- Montecatini. Lauro Cardelli, tel.0572/950042. Pierantonio Rossi, tel/fax 0572/951572
- Pistoia. Sede: via Porta al Borgo 88, tel/fax 0573/31099. Patrizio Tronci, tel. 46633.
- Poggibonsi. Riunione: saltuaria. Massimo Moretti, tel.0577/939574.
- Prato. Riunione: saltuaria. Fioravante Scognamiglio, tel/fax 0574/465560.
- Siena. Riunione: saltuaria. Stefano Bartali, tel/fax 0577/281122.
- Torrita di Siena. Riunione: saltuaria. Vittorio Petri, tel/fax 0577/685249.
- Viareggio. Edoardo Malfatti, tel.0584/32029
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COME ISCRIVERSI
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- Partito Radicale: lit.310.000
- Coordinamento Radicale Antiproibizionista: lit.100.000
- Esperanto Radikala Asocio: lit.50.000
Nessuno Tocchi Caino: lit.50.000
COME FINANZIARE
inviando contributi sul cc bancario n.10433/00 intestato a Partito Radicale-Arpa c/o Cassa di Risparmio di Firenze, codice Abi 06169, codice cab 02817
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PARTITO RADICALE - Arpa, associazione radicale pensiero e azione
E' nata l'Arpa! Dopo un week-end di mobilitazione, con la partecipazione del segetario Olivier Dupuis, è stata costituita "l'associazione radicale pensiero e azione", che ha voluto così rimarcare il suo modo di essere, pensare, agire, mobilitarsi, costruire.
E' l'inizio di una grande e rinnovata stagione di presenza e mobilitazione politica. I radicali della Toscana hanno sempre ben contribuito alla politica del partito radicale, e con questa nuova forma di organizzazione cercheranno di dare contributi ben al di là di una presenza e di una mobilitazione, cercando di trovare forme di organizzazione e iniziativa che, non solo per i risultati, possano contribuire alla crescita qualitativa e quantitativa dell'iniziativa radicale.
Il week-end si è così articolato.
Sabato 4 maggio.
Arezzo.
Alle 16, Oliver ha partecipato ad una iniziativa di Amnesty International per la denuncia della violazione dei diritti umani in Cina. Grazie al contributo dei radicali aretini, il dibattito ha rappresentato un momento di riferimento e presentazione della politica del partito radicale, in modo particolare nel confronto con le iniziative di Amnesty: lodevoli, ma inadeguate rispetto alle urgenze.
Firenze.
Alle 19,30, alla presenza di una cinquantina di compagni, ha preso il via l'assemblea costituente dell'associazione radicale, che fino alle 23,30 ha registrato un centinaio d'interventi. Radicali a confronto che, essenzialmente a partire dall'esperienza italiana con il movimento dei Club Pannella-Riformatori, hanno individuato temi, sistemi e metodi per meglio articolare l'inizitiva radicale a partire dalla Toscana.
Domenica 5 maggio.
Firenze.
Mattina. Tentativo fallito per effettuare una visita presso il carcere di Sollicciano. Il fatto che Olivier fosse cittadino belga, eletto in liste italiane, non è stata riconosciuta come condizione sufficienti per consentirgli l'ingresso in carcere. .... e di domenica al ministero degli Interni non c'era nessuno in grado di soddisfare il dubbio del direttore del carcere ...... . Comunque, verrà presentata una interrogazione parlamentare su questo boicottaggio da parte della direzione del carcere, perchè Olivier aveva con sè il tesserino di parlamentare europeo scritto in lingua italiana -condizione più che sufficiente per dimostrare la sua elezione in Italia (per quale motivo, se fosse stato eletto in Belgio, doveva essere scritto in lingua italiana?).
Pranzo. Olivier ha partecipato ad un incontro conviviale e gastronomico che era stato organizzato - alivello nazionale- nel giardino della sede radicale per far conoscere i partecipanti e gli animatori di due conferenze di Agorà Telematica ("Indovina chi viene a cena" e "Viaggi").
Alle 15,30 si è tenuto un incontro-dibattito, co-organizzato con Amnesty International e Italia-Tibet, su Cina, diritti umani e democrazia. Anche in questa occasione, come già ad Arezzo, si è rimarcata la differenza di tre approcci allo stesso problema: differenze sia di obiettivi che di metodo, ma che in questo momento, insieme, riescono a produrre iniziativa e attenzione. A titolo di esempio valga un breve intervento tra il pubblico che, mettendo in evidenza proprio questo aspetto, per farlo meglio intendere ha fatto un paragone storico: "è come se negli anni Trenta, di fronte al mondo che scopriva la politica nazista dei lager, i comportamenti fossero stati in questo modo: Italia-Tibet difendeva i diritti di un popolo alla sua autodeterminazione (Israele in questo caso), Amnesty International operava per salvare qualcuno dei rinchiusi nei lager dalla certa morte, e il Partito Radicale faceva pressione a diversi livelli verso la Società delle Nazioni perchè intervenisse a bloccare lo sterminio.
Lucca.
Alle 21 Olivier ha registrato due interviste televisive a "Noi Tv" e "Jolly Tv" -emittenti che coprono Lucca e provincia. In entrambi i casi è stato dato molto risalto alle iniziative per la liberazione del Tibet -sul fronte transnazionale- e ai commenti sui risultati post elettorali -sul fronte nazionale.
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AGORA' TELEMATICA
Il Movimento dei Club Pannella-Riformatori e il Partito Radicale sono sulla Bbs Agorà Telematica e in Internet ai seguenti indirizzi Web: www.riformatori.stm.it e www.agora.stm.it/pr.
In Toscana ci si può connettere componendo i seguenti numeri diretti: Firenze 055/213333,
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fine dell'edizione telematica testuale. n1/96 del 10/5/96