incontro ai "Costanti" promosso da NESSUNO TOCCHI CAINO e ARPA
IL VOLUME DELLA MAGLIE E IL CASO DI PIETRO VENEZIA,
CONDANNATO ALLA PENA CAPITALE.
Parlare di pena di morte in un paese come il nostro sembra totalmente fuori luogo.
C'è una legge non scritta in Italia che impone di non parlare delle questioni che non ci toccano da vicino, lasciandole a carico dei diretti interessati con l'opzione di scaricarsi la coscienza con qualche manifestazione pubblica, la cui rilevanza è
discutibile.
Eppure c'è chi ha il coraggio di andare contro il perbenismo e la ritrosia del "popolino", la cui mentalità borghese non permette che si affrontino temi scottanti.
C'è chi ha la forza di intraprendere battaglie e sostenere cause che oltrepassano le emozioni parlamentari e i sondaggi d'opinini.
Sono le associazioni che difendono il diritto fondamentale di ogni essere umano: il diritto alla vita.
Due di queste organizzazioni, in particolare, stanno portando avanti una campagna che ha per scopo finale l'abolizione della pena di morte entro il 2000: i loro nomi sono NESSUNO TOCCHI CAINO e ARPA (Associazione Radicale Pensiero e Azione).
Si tratta di organismi federati col Partito Radicale Transnazionale, che stanno tenendo un ciclo di conferenze in tutte le città della penisola, col duplice scopo di promuovere l'ultimo libro di Maria Giovanna Maglie
"Vendetta di Stato. La storia infinita della pena di morte negli Stati Uniti: i casi, le discussioni, le lotte per l'abolizione" e di sensibilizzare l'opinione pubblica sul caso di Pietro Venezia il cittadino italiano, recluso a Rebibbia, condannato alla
pena capitale in Florida per omicidio di primo grado e che è, a tutt'oggi, in attesa delle decisione della Cassazione, relativamente alla sua estradizione in USA.
"L'Italia ha abolito la pena di morte, ma consegnando un suo cittadino nelle mani di chi la pratica se ne renderebbe complice, anche se indirettamente", dice Donatella Poretti, esponenete della segreteria provinciale dell'ARPA. "Le problematiche che noi
proponiamo sembrano distanti anni luce - continua - ma sono molto più vicine di quanto si possa pensare.
Noi porteremo avanti la nostra campagna finché non avremo raggiunto lo scopo
di garantire l'immunità a tutti, senza badare al colore della pelle, o all'estrazione sociale, al sesso o alla fede religiosa. Il diritto alla vita è fondamentale e nessuno può negarcelo".
Parole di lotta e di speranza che hanno trovato largo seguito tra il pubblico presente al caffè dei Costanti, luogo deputato per l'incontro-dibattito sulla pena capitale e sul diritto alla vita.
Niente di urlato, nessun clamore, ma la calma e la pacatezza di un dialogo civile un confronto aperto e sincero.
Per una volta, qualcosa di umano e di sentito.
Mairi Charon Carrano