Roma 12 giugno 1996

"Il Presidente dell'ANM è, dal suo punto di vista, giustamente preoccupato per i referendum sulla giustizia. Un primo risultato, dunque, la raccolta delle firme lo produce: un confronto vero, autentico nella magistratura e nella sua organizzazione correntizia. Questo testimonia che i referendum colgono questioni assolutamente rilevanti al fine della amministrazione della giustizia, del rispetto dei diritti dei cittadini, della professionalita, ed in qualche misura, della moralità dei comportamenti dei magistrati. Di questo non possiamo che essere soddisfatti. Mai i referendum sono stati proposti con l'obiettivo di, necessariamente, superare la responsabilità primaria del Parlamento. Provvedimenti in grado di accogliere lo spirito e la lettera dei quesiti sottoscritti da centinaia di migliaia di elettori, non potrebbero che avere il nostro plauso. Ma gli elementi dei quali, al momento, disponiamo documentono una volontà politica assai diversa a partire da un attegiamento di chiusura della maggioranza dell'Uli

vo. Saremmo stati ben lieti di spiegare le nostre tesi e le nostre proposte al convegno di Abano. Ma come al solito si preferisce discutere delle nostre iniziative senza la fastidiosa necessità di averci come interlocutori reali anzichè virtuali."