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Conferenza Movimento club Pannella
Terni Laura - 13 giugno 1996
Davide, mi permetto di risponderti perche' hai toccato un argomento che mi sta particolarmente a cuore. Da sempre le scelte del partito Radicale sono state dettate dall'esigenza di una riforma per il paese e mai, ripeto mai dalla preoccupazione di non essere popolari o di non essere votati. Non abbiamo mai ceduto al populismo.
Non abbiamo mai cercato di "andare incontro alla gente" ne' nella scelta delle nostre priorita', ne' nella scelta del nostro linguaggio.

Molte persone vengono a dirci, in buona fede e con ottime intenzioni, che Marco dovrebbe parlare piu' "facile" per farsi capire da tutti. Io penso invece che se Marco parla alla gente come parla con noi e come parla con i suoi amici e famigliari, e' perche' per Marco tutti sono uguali. Non usa un linguaggio diverso per "chi non capisce quando parla difficile" perche' Marco e' una persona che stima il suo prossimo e lo considera sempre un suo pari.

E' un democratico vero.

Certo, siamo tutti tentati di "non" parlare di droga o di aborto in ambienti perbenisti come quello della Rai, per esempio. Ma abbiamo imparato nel Partito Radicale che il nonviolento usa la verita' come un boomerang: la verita' ferisce ma la verita' alla lunga premia.

E ora ci lamentiamo perche' abbiamo avuto pochi voti? A me sono sembrati tanti, invece, per pochi che fossero. Mi aspettavo uno zero virgola zero virgola un per cento quando mi sono resa conto che il Polo si stava democristianizzando.

Mi sembra cosi' ovvio tutto questo che mi vergogno persino di mettere nero su bianco questi concetti. Ma piu' passa il tempo e piu' mi rendo conto che l'ovvio da noi non esiste. Siamo difficili da capire perfino da noi stessi!

 
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