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Cucco Enzo - 13 giugno 1996
LA DESTRA FINGE CHE NON ESISTANO I GAY
MENTRE LA SINISTRA FINGE CHE ESISTANO

di Francesco Merlini

l'Opinione, 8.6.96

Non e' punto facile ritornare nell'atmosfera del "Borghese" degli anni '50, in quel brago di volgarita' continue e di una antiomosessualita' soltanto becera, perche' per noi la destra e' sempre stata quella, diciamoci la verita': a noi del fascismo tuttosommato ci importa poco, se si guarda al comunismo, il fascismo non ha certo fatto danno all'omosessualita'.

Quello che della destra ci esaspera e' la sua voluta intolleranza, percio' non insita nella ideologia - tutt'altro: la destra ha di per se stessa una potenzialita' gay che nessun'altra tendenza politico-sociale puo' avere - una intolleranza strapaesana, quella che oggi ci viene propinata a colpi di silenzio, quando sull'altro fronte c'e' invece un carnasciale di "impegnati" in compagnia di festanti zitelle in cuoio, che battono le manone oltreche' i marciapiedi. Per la destra i gays sono quelli e solo quelli. Perche' quegli omosessuali li' (ma lo sono veramente? Oppure e' perche' fa trend?) tranquillizzano i fifoni, alias i pregiudizialisti per mestiere. E l'omosessualita' virile? Cioe' quella autentica? Gli uni fanno finta di non vederla, gli altri fingono che esista quella che fa loro comodo.

Ora, fingere che in Italia non ci siano circa 5 milioni di persone (molte delle quali sposate e con prole) parrebbe un canovaccio da teatro surrealista. La destra preferisce un vecchio pregiudizio ammuffito sul gay come non-maschio, come mezza femmina che si fa scopare (ma si sono interrogati sull'identita' di colui che lo scopa?).

Per i comunisti, che sono stati tra i piu' efferati macellatori di omosessuali, "non c'e' problema": su 5 milioni di voti non ci si sputa. E nel saper raccattare voti anche laddove sarebbe parso un controverso, una bestemmia, una drammatica presa in giro, la sinistra e' sempre stata abilissima. C'e' anche da considerare che i destrini, d'accordo con Woityla & Co. e con il popolino piu' ignorante, non riescono a concepire che un gay abbia moglie e figli, perche' continuano indefessamente a crogiolarsi nel vecchio giochino caro alla cultura repressiva d'ambito soprattutto mediterraneo: l'omosessuale non e' e non puo' essere maschio, lo dice anche la parola, no?, e' un "recchione", raffinato epiteto che deriva da "orecchione", ovvero colui che ha avuto la parotite (i cosiddetti orecchioni), malattia che puo' causare Impotentia generandi, e per il popolino impotentia generandi e impotentia coeundi sono la stessa cosa. Se invece un etero non ha figli, perche' clinicamente affetto da impotentia generandi, non e' n

iente, e' uno al quale e' andata storta!

Cosi', i destrini, invece di dilatare un zinzinino la materia grigia, continuano a dire che gli omosessuali hanno una condotta riprovevole, sono moralmente disordinati e vivono in peccato mortale. Pace per il peccato, i gay veraci hanno poca propensione ad essere credenti praticanti; ma, in modo governato da una spaventosa violenza tutta eterosessuale, osar dire che noi, noi che possiamo ben essere esempio di equilibrio, di serenita' e di pacifica convivenza, osar dire che il gay "ha diritto a non essere discriminato, ma non puo' nemmeno pretendere di essere preso a modello di vita" (Storace su Corriere della Sera, 6 gennaio 95), significa voler ignorare la lunghezza del pelo sul proprio stomaco.

Ergo: la destra bovinamente fa finta che il gay, discriminato no ma di fatto discriminato si', non esista. Come non esistono gli zingari, se non come ladri. Come non esistono gli ebrei, sicche' gli ebrei dal canto loro si rifugiano tra le braccine morbidine dei sedicenti progressisti, non accorgendosi della trappola infernale.

Come si fa a dialogare con gente che non sa vedere chi sei e dove sei? E che scrive di te dira che appartieni alla specie di "quelli li'", gli "omosex"? A noi non verrebbe mai in mente di chiamare "eterosex" la controparte, e' un falso esotismo, pertanto uno spregiativo verace. Motivi per disprezzare gli eterosessuali non ci mancano affatto, e' che forse non siano cosi' miopi come loro, ma soprattutto non siamo portati per nostra piu' benevola natura all'intolleranza sessuale. Non che la pratica eterosessuale sia lodevole, priva com'e' di un rapporto paritario, ma non abbiamo motivo di condannare l'esistenza, giacche' almeno fino ad ora ci ha messi al mondo e ad essa ricorre buona parte dei gays sia per nascondersi dietro la facciata della normalita' che per soddisfare l'eventuale desiderio di paternita'.

Bisogna riconoscere che la sinistra e' maestra nel prendere sotto il suo controllo i piu' deboli (soprattutto di mente), i disadattati, insomma i "non-modelli di vita"; e l'aprire il discorso, naturalmente senza chiuderlo, sulla copia anastatica del vivere eterosessuale da regalare ai gays (il matrimonio, per cominciare), risponde a un disegno ben preciso. Ma mentre il fine di quel machiavellismo e' una calcolatissima condanna a morte, poiche' concedere come regalo munifico ai gays la vita degli etero e' un annientamento di massa, la destra tutta la sua ignoranza, tutti i suoi pregiudizi li sciorina in piazza senza pensarci neanche un secondo: non ci concederebbe mai alcuno spazio sociale, tutt'al piu' il letto, ma zitti e mosca, come ai vecchi tempi, quand'era al potere. Bah, direi che, constatata l'impossibilita' di ragionarci, per ora va bene cosi'. Non ci conceda spazi sociali: che ce ne facciamo? cosa vogliamo fare? maritino e mogliettina a Loreto? Vengano pure a letto con noi, i destrini, sono i ben ac

cetti. Zitti e mosca.

 
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