Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 03 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 18 giugno 1996
L'OPINIONE - lettera al Direttore firmata da Maria Grazia Turin (Grosseto)-18 giugno '96 pag. 7

Carissimo Direttore,

e amico dei dissidenti,

I'odierno trasloco di Marco Pannella da Montecitorio, e' fatto, di per se' corretto, legittimato dalla dignita' del non voler esser 'ospiti' di nessuno per piu' di tre giorni.

Prima di leggere eventuali cronache di stampa, viene di rillettere sul significato simbolico, piu' che sulle implicazioni pratico logistiche, non di poco conto.

Con Marco Pannella, da Montecitorio smobilita, di fatto, una lunga stagione di politica, slegata dagli schemi ammuffiti dei politicanti di maniera, gli stessi che, ricompattandosi, non sapranno e non vorranno proporne altri. Inutile stracciarsi le vesti: la politica di potere, si serve dei numeri e la gente, in genere, ha dato i numeri alla politica di potere.

Ora, la gente in genere, si terra' i suoi politicanti di maniera, visto che li ha votati cosi', non sara' piu' infastidita' da quel rompipalle di radicale.

I politicanti nani, hanno un grosso ascendente sulla gente abituata a delegare responsabilita', e pensiero agli astuti (per quanto nani) che parlino in toni rassicuranti, di cose da sacrestia: pensare stanca, come stanca ascoltare la voce della coscienza.

Smobilita da Montecitorio, colui che e' la Grande Anima: del popolo e di ognuno, ma, la sua assenza verra' percepita solo quando non ci sara' nessuno ad obbligare ciascuno a confrontarsi con la propria inettitudine rispetto all'omologazione, al regime: di fatto, o sotto mentite spoglie.

Le battaglie di Marco Pannella sono state il traino di tutti i cambiamenti, che pure ci sono stati, ma, per 'qualche ragione' che ai piu' sfugge, il suo pensiero, la sua generosita' e soprattutto, la sua onesta' adamantina, non si e' mai imposta, con nessun tipo di ricatto, presso il grosso pubblico.

Di lui, e' stato messo in evidenza solo quello che faceva comodo mettere in mostra, primo fra tutti l'anticonformismo istrionico, eccessivo... Troppo provocatorio, per le coscenze di mammola, nate, cresciute e pasciute dentro le sacrestie dei partiti, templi occupati da rapaci farisei saccenti ed ipocriti...

Oggi, Pannella lascia Montecitorio... Giusto non puo' star li', non e' stato eletto. Al posto suo, meritatamente siedono a pieni titoli, figure eccelse come De Mita, Prodi, Mancini ecc.ecc..(!..)

Oggi, Montecitorio lascia Pannella. Giusto, non puo' star li', non si e' eletto!

Marco Pannella abita nell'empireo dei giganti del pensiero e dell'azione civile dove l'aria è troppo pura e rara per i nani di spirito.

Dall'alto, generosamente (ma, non potrebbe essere altrimenti) scorre l'acqua sorgiva della saggezza folle; derisa, ma lungimirante. Acqua sorgiva che scorre, in prevalenza nei tortuosi meandri delle coscienze: lentamente, molto lentamente riesce a plasmare di se' le rosse pietre.

Egli, Marco Pannella, e', vive di se stesso. Mi piace ripeterlo agli scettici con la puzzetta sotto il naso ed a chi, impriamente, si sente deluso per la sua 'sconfitta'. Chi l'ha seguito in questi ultimi due anni, ha percorso con Iui il cammino dell'illusione.

Onestamente, fino all'ultimo non credevo possibile fosse tanto sprovveduto da farsi 'menare per il naso' da Silvio Berlusconi; confesso di non aver creduto ad una cosi' palese realta', alambiccando nella testa, chissa' quali tattiche stesse perseguendo all'insaputa degli iscritti, ma lo amavo di meno. L'aver capito Pannella, non e' stato un atto di fede, bensi' la costatazione della sua disarmante buonafede, in balia di cinici senza scrupolo alcuno.

Proprio nel momento della 'sconfitta' (solo apparente), Marco Pannella, scopre la grandezza della sua fragile condizione umana, ma, solo a chi sa sentire in lui, la sua stessa impotenza, di fronte ai soprusi della forza dell'ignoranza. senza lasciarsi contaminare, ne' vincere dal sopruso.

... 'La tristezza che ebbe la tua coraggiosa allegria' .... L'eco di versi dal 'Lamento' di Lorca, affiorano dalla memoria, per rendere affettuosamente omaggio al piu' grande matador che, mai, abbia calcato l'arena vellutata di Montecitorio, arena per toreri nani dalla quale esce sconfitto dai voti, ma, con lui esce sconfitto il sogno universale di fratellanza nella pace. La conquista di ciascuno del suo spazio di liberta' consapevole, nel rispetto di se' e degli altri, e' utopia da rimandare ad altra.. data:

"Non ci fu principe in Siviglia

da poterglisi paragonare,

ne' spada come la sua spada,

ne' cuore cosi' vero'...

... Tardera' molto a nascere, se nasce, (un andaluso) cosi' puro, cosi' ricco d'avventura.

Canto la sua eleganza con parole che gemono e ricordo una brezza triste negli 'ulivi'.

Con i versi finali del Lamento, vorrei testimoniare a Marco Pannella che in lui, ancora e meglio di prima, si riconoscono i liberi di spirito presenti; domani si riconosceranno in molti altri.

Domani, quando non potranno piu' bere acque di acquitrini melmosi.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail