PER IL BIPARTITISMONomostante il totale disorientamento che caratterizza questa fase di transizione, credo che su una cosa tutti dovremmo essere d'accordo: lo sbriciolamento del cosiddetto "centro" politico, che sembrava spazzato via dagli scandali, dal malgoverno e dalle elezioni del 27 marzo, si ripresenta piu' vivo e piu' forte che mai.
Cio' e' incontestabile! Da piu' parti si tenta di ricostituire un potere fondato sul consociativismo, sull'omerta' e sulla corruzione.
Nessun mezzo e' rimasto intentato: dalle alleanze piu' fantasiose allo sciacallaggio senza esclusione di colpi. Tutto e' buono per mantenere il Potere, unica ragione di vita; pertanto, perche' non rientrare dalla finestra dopo che si e' stati cacciati dalla porta?
In tale stato di cose, c'e' chi ha ancora interesse a far credere - senza pero' riuscirci verso gli attenti "lettori" -,soprattutto dopo le recenti amministrative nazionali ed anche dopo quelle siciliane, all'avvento di un bifrontismo chiuso, duro e irriducibile, che spingerebbe a precise scelte di campo.In realta', stando almeno alle dichiarazioni dei leaders - escluso Marco - dei due "opposti" (?) schieramenti, non mi sembra che le cose stiano proprio nei termini prospettati.
Infatti, sia la "sinistra" che la "desi sono definite centriste (come la Lega, del resto), aperte alla collaborazione con il
mondo cattolico - altro formidabile centro di Potere - nonche' colg grande capitale internazionale.
Dov'e' dunque il cambiamento ?
Non si tratta, piuttosto dei soliti partiti di potere che, cambiando etichetta, mirano ad occupare gattopardescamente il posto di chi ha malgovernato per mezzo secolo piu' anche qualche decine d'anni prima, illudendo
gli elettori che ricercavano un cambiamento, proprio per non mutare un bel niente ?
Vista la sostanziale identita' di vedute dei due schieramenti "contrapposti" - almeno cosi' vogliono farci intendere i bravi gazzettieri ed i solerti tirapiedi pennivendoli del vecchio regime , bellamente inseriti nella lottizzata informazione dei mass-media - in che consiste la ben architettata manovra "democristiana"?
Forse nel creare due movimenti intercambiabili ed altalenanti, sul6 modello anglosassone, tali comunque da non creare mai ed in nessuna condizione uno scompaginamento reale dei diabolici piani sottilmente orditi da l grande capitale internazionale.
Quale miglior politica,allora, per continuare a governare indisturbati, che fingere di costituire due schiere di duellanti, in realta' solo una nuova versione del consociativismo che ha detenuto finora il potere, alimentando l'illusione dei blocchi contrapposti?
Il fine, ovviamente non dichiarato, e' quello di ingannare la massa per altri cinquant'anni> Forse,pero', stavolta il gioco potrebbe andare a carte quarantotto se avremmo l'insistenza di proseguire nella "rivoluzione culturale" del bipartitismo contro il bipolarismo, dell'alternativa contro l'alternanza> Alameno, me lo auguro> A
Altrimenti saranno tempi amari!
Questo non e' di certo un irrealizzabile sogno (e grazie anche a te, Marco , di farci sognare), ma qualcosa di perfettamente attuabile. Purche' lo si voglia!
Ma proprio qui sta il problema.
Troppi sono gli "interessi" da ridimensionare, da riconvertire almeno fino al perdurare della dominante materlistica che sfociano nei sentimenti peggiori dell'essere umano, uno fra questi l'individualismo sfrenato che sfoga nella violenza, nedl l'ottenebramento mentale.
Ed allora?
E'ora di cercare di cambiare , di continuare a cercare di cambiare> Ben vengano quindi dalle nostre azioni nonviolente le discussioni parlamentari e no. Oggi, come non mai prima si discute in strada di "presidenzialismo all'americana", di "bipartitismo", di "antiproibizionismo"> La discussione puo' portare al cambiamento culturale che geneticamente ci portiamo deno e trasmettiamo.
Ma chi si sobbarchera' dell''arduo lavoro, capace davvero di far tremare le vene delle coscienze?
Solamente chi si colloca in un modo solo da tutelare il bene comune, escludendo il proprio e considerando il compito del politico come un servizio per la collettivita'; chi e' disposto a rinunciare ai benefici ed ai privilegi di cui gode attualmente il politico, per svolgere le sue mansioni in modo piu' umile ed animato da spirito altruistico. E,mi sembra che la Storia Radicale in Italia e nel Mondo dia atto di c'.
Almeno io, mi rendo conto che cio' non sara' facile, viste le prevedibili ed inevitabili resistenze di chi ha tutto l
'interesse a mantenere lo status quo, ma alla fine il buon senso dovra' pur prevalere, al limite dopo aver subito le drammatiche conseguenze dei tragici errori elettoralmente compiuti, nei cittadini.
M.Affatigato
P.S.: Vi prego di scusare gli errori di battitura ma non ho ancora imparato ad utilizzare MMMR e quindi sono andato in diretta. Inoltre mi sono avvicinato al compiuter da appena una quindicina di giorni.