The New York Times
June, Tuesday 18, 1996
[ traduzione di L.Terni ]
IL ROVASIO DELL'ALABAMA VINCE LE ELEZIONI MALTESI
Italia paese fantasioso. Ve ne fosse bisogno di conferma, un outsider candidato di colore stravolge i sondaggi d'opinione e s'impone presidente dell'isola strategica al centro del mediterraneo.
Sergio Rovasio-Ghedini, 47 anni, pronipote del piu' celebre ed augusto barone Giorgio Stanzani-Pagano, irrompe nella scena politica maltese proprio mentre il suo capo, il leader liberale europeo Marco Pannella, finge di perdere le elezioni in quella ben piu' vasta isola che e' la Sicilia, una ragione-nazione dalle dimensioni ed importanza politica in grado di ricattare Roma.
Inizialmente i sondaggi d'opinione lo danno sfavorito contro il candidato berlusconian-varesotto, il pompiere Paolo Viggiu', ma Rovasio non si perde d'animo e costruisce pazientemente un complicato schema d'alleanze che oggi lo porta al vertice del governo della portaerei maltese.
Le elezioni nel piccolo arcipelago, che grazie alla sua posizione geopolitica funge da fulcro dell'alleanza atlantica tra nientemeno che tre continenti - l'europa l'africa e l'asia -, hanno decretato un successo plebiscitario per il popolarissimo Rovasio, seriamente intenzionato a mantenere fede all'impegno elettorale: guerra alla Libia senza esclusione di colpi.
"Questo tale Qaddafi (Gheddafi, ndr) mi fa un baffo" - ha reiterato Rovasio nel discorso d'investitura, annunciando che "per ogni missile che minaccia su Lampedusa glie ne restituisco tre sulla sua tenda". E il dittatore libico incassa apparentemente incurante ma gia' si caca sotto all'idea che lo "sporco ebreo" mantenga fede alle promesse elettorali per fargli un culo cosi'.
Ma chi e' Rovasio, da dove sbuca ? Ha costruito la sua folgorante carriera politica grazie ai favori del guru Carmelo Palma, un personaggio apparentemente insignificante, se non si sapesse che dietro a questo oscuro nome si cela il deus ex machina che governa le preferenze e dinanzi al quale s'inchinano personaggi del calibro di Aglietta e Bonino per ottenere voti nel capoluogo piemontese.
Palma volle imporre Rovasio come suo uomo a Malta, e ci e' riuscito, mentre uno Stanzani platealmente sconfitto ancora si rode nell'invidia e come capro espiatorio della sua debacle sospetta il tradimento della fedele Rita Bernadette, l'uomo chiave dei pretoriani pannelliani che aveva l'ultima parola a Palermo.
Insomma, proprio mentre tutti gli organi di stampa cantano il de prufundis del movimento pannelliano, ebbene Rovasio s'impone a furor di popolo nientemeno che in un paese che e' uno stato estero a tutti gli effetti, dove i cavalieri del sacro ordine tremano alla prospettiva, cosi' come le loro falangi fremono sui grilletti per farlo fuori.
Ma Rovasio non si spaventa minimamente ed anzi nell'annunciare il nuovo governo, come a proclamare una dichiarazione di guerra rilancia spavaldo: "Manzi agli interni e Boselli agli esteri!"...